Bellinzonese

Airolo, mugugni sull'acquisto dell'Alpina. 'Guadagno sicuro'

Il sindaco ribadisce la bontà dell'operazione concordata con Ustra in vista del cantiere per la seconda canna del Gottardo e altri progetti futuri

13 maggio 2019
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Da due anni l’hotel Alpina di Airolo, la più grande struttura ricettiva presente in paese, è chiuso. Ma a breve-medio termine tornerà a pullulare di clienti. Un po’ particolari, per la verità, perché saranno i circa 200 operai impiegati dal 2020 nella realizzazione della seconda canna autostradale del Gottardo che sfocerà nel risanamento ambientale dello svincolo e del tratto di A2 fra il portale sud e Stalvedro. L’albergo (ristrutturato l’ultima volta nel 2003 e da parecchio tempo in vendita) e il terreno accanto (edificabile) sono stati acquistati dal Comune con l’avallo del legislativo giunto a fine aprile con 19 voti favorevoli e 2 contrari. In base agli accordi siglati con l’Ufficio federale delle strade, responsabile del cantiere autostradale e anche del necessario villaggio per gli operai, l’albergo e il terreno saranno affittati a Ustra per almeno dieci anni a un canone annuo di 290’750 franchi. Ustra che inoltre finanzierà per metà la realizzazione del vallo di protezione necessario a mettere l’intero comparto in sicurezza anti-valangaria (l’altra metà sarà pagata per il 70% dal Cantone e per il 30% dal Comune). Non solo: gli attuali proprietari metteranno a disposizione 300mila franchi destinati alla copertura di eventuali costi straordinari oggi non prevedibili e relativi alla manutenzione dello stabile. A fine cantiere – viene spiegato nel messaggio municipale avallato dal Cc – spetterà sempre al Comune decidere se vendere il tutto al migliore offerente tramite un’asta, oppure se disgiungere l’hotel dal resto della superficie edificabile, oppure ancora se prevedervi un centro di formazione o una scuola montana.

In vista una società multiservizi

Comunque vada – sottolineava il Municipio nel messaggio – considerati gli introiti per elettricità, acqua, rifiuti e imposte alla fonte, nonché dedotti dall’odierno prezzo d’acquisto gli incassi dell’affitto (entrata netta almeno 2,8 milioni) e della prevedibile successiva messa sul mercato turistico/immobiliare con tanto di vallo di protezione che accrescerà il valore immobiliare anche del vicino terreno patriziale, “la comunità airolese non ha nulla da perdere e ha molto da guadagnare: finanziariamente dalla bontà dell’operazione, economicamente a livello di indotto, socialmente per l’occupazione e turisticamente (o altro) per la futura destinazione del comparto”.

A più riprese tuttavia in seno alla Commissione della gestione del Cc non è mancato scetticismo – tant’è che in paese circolano mugugni di chi giudica negativamente l’operazione, tanto da meditare il lancio di un referendum – poiché l’acquisto e gli oneri che ne deriverebbero sono stati considerati un indebitamento supplementare in coincidenza con un periodo già difficile per le casse comunali, considerata la lunga serie di investimenti già programmati. Il Municipio dal canto suo ha convinto il plenum del Cc esponendo nel dettaglio i vantaggi derivanti dall’investimento, ritenendolo “anticiclico” e parlando di “dinamica inconfutabile che farà guadagnare diverse centinaia di migliaia di franchi, anche nel contesto della perequazione intercomunale”.

Interpellato dalla ‘Regione’, il sindaco Franco Pedrini conferma l’esistenza di reticenze in paese, cui risponde con una certezza: «Nell’ambito di questa operazione ci siamo trovati perfettamente in linea con Ustra. A partire dal concetto di risanamento ambientale del nostro fondovalle, abbiamo intavolato trattative costruttive su questo e altri importanti cantieri presenti e futuri e credo che sia di fondamentale importanza cercare soluzioni vantaggiose per entrambi. Soluzioni, e il capitolo hotel Alpina è un solo esempio fra tanti, che avranno ricadute a lungo termine infrastrutturali, finanziarie e occupazionali». Fra queste anche la concreta possibilità di ottenere da Ustra l’appalto per la fornitura di servizi al villaggio di cantiere (tramite un’apposita società multiservizi da istituire dal Comune) con un importante indotto a livello locale, ossia opportunità lavorative (15-20 posti di lavoro) e sostegno ai commerci locali a prezzi equi.

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