Bellinzonese

Infocentro, Regazzi tira in ballo il Consiglio federale

Il consigliere nazionale Ppd contro la prevista demolizione dello stabile AlpTransit di Pollegio. 'Lo si ceda a enti o associazioni delle Tre Valli'

Il consigliere nazionale Ppd (Ti-Press)
18 settembre 2018
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Raggiunge le stanze dei bottoni federali – su iniziativa del consigliere nazionale Fabio Regazzi, sottoscritta da tutti i membri della deputazione – l'azione a tenaglia avviata dal Ppd ticinese con l'obiettivo di evitare la demolizione dello stabile di AlpTransit che a Pollegio ha accolto per anni l'Infocentro durante il cantiere ferroviario del secolo sotto il Gottardo. Le trattative fallite fra Consiglio di Stato e due consiglieri federali (Doris Leuthard e Guy Parmelin) rischiano, ricordiamo, di sfociare nella demolizione dell'opera a suo tempo fortemente voluta dal Cantone e costata 12 milioni di franchi. Demolizione prevista dai piani perché l'area in questione, a cantiere concluso, deve per legge tornare allo stato originale (prato); demolizione che potrebbe essere evitata se il Comune di Pollegio riuscisse a concludere per tempo l'iter pianificatorio necessario a salvare lo stabile dalle ruspe; le quali interverrebbero in caso di fallimento pianificatorio. Da notare che la vasta area interessa all'Esercito, pronto a un uso solo temporaneo dello stabile.

La 'pepa tencia' che CdS e GC non vogliono

L'onere di demolizione pari a un milione di franchi competerebbe oggi al proprietario, ossia AlpTransit Gotthard Ag, pronta a cedere l'area. Ora, né i due Dipartimenti federali della difesa e dei trasporti, né il governo cantonale, vogliono ritrovarsi fra le mani la 'pepa tencia' della demolizione. Ma visto il serio interessamento dei Comuni della Regione Tre Valli per insediare nell'ex Infocentro servizi di vario genere, ad esempio le cure a domicilio, il Ppd si è schierato con decisione.

Gli interroagtivi sulle ragioni

“Quali sono – chiede oggi Regazzi al Consiglio federale – le ragioni che hanno portato alla decisione di abbattere che ha suscitato molte reazioni negative in Ticino, sia a livello politico che della popolazione? Non ritiene sia poco sensato, oltre che uno sperpero di denaro pubblico, abbattere uno stabile costato quasi 12 milioni, di fattura pregiata, ancora in buono stato e che è ubicato in una zona strategica, la cui demolizione richiederebbe fra l'altro un'ulteriore spesa di un milione? Tenuto conto che le trattative col Cantone Ticino non avrebbero avuto esito positivo, perché non valutare la cessione (a titolo gratuito o a un prezzo simbolico) a enti o associazioni a carattere pubblico della Regione Tre Valli che hanno dimostrato concreto interesse alla struttura?”.

'Decisione incomprensibile'

La notizia del 30 agosto secondo la quale la struttura sarà abbattuta – annota ilconsigliere nazionale – ha suscitato vivaci reazioni in Ticino e soprattutto nella regione Tre Valli tramite diversi atti parlamentari commenti e scritti: “Tutte le prese di posizione concordano sul fatto che si tratti di una decisione incomprensibile, che qualcuno ha addirittura definito assurda. Vale la pena ricordare che questo stabile è stato costruito da Alptransit AG su precisa volontà del Cantone, dei Comuni della regione e di diversi enti con caratteristiche particolari. Questo spiega perché l'Infocentro è stato realizzato sulla base di un concorso internazionale di idee dal quale è scaturita una struttura di pregio che ha dato lustro e spessore alla stessa ma anche alla regione delle Tre Valli e in definitiva a tutto il Ticino”.

'Riconversione possibile'

Sta di fatto che questa costruzione, dopo aver accolto oltre mezzo milione di visitatori, si presenta ancora in ottimo stato e ha il vantaggio di essere duttile e flessibile: “Ciò che potrebbe favorirne – dopo i necessari investimenti – una riconversione per svariati scopi. Non a caso alcuni enti e associazioni hanno mostrato interesse per questa struttura che potrebbe essere convenientemente utilizzata a beneficio della popolazione locale. Con simili presupposti appare oggettivamente difficile giustificare una demolizione. Per questo sarebbe auspicabile che il Consiglio federale faccia uno sforzo per trovare una soluzione nel senso da più parti auspicato”.

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