Bellinzonese

E la fossa se la paga il caro estinto

Arbedo-Castione: il Municipio chiede al Cc di caricare sui familiari i costi di sepoltura (oggi gratuita). Bellinzona ci sta pensando

Ti-Press
7 settembre 2018
|

Nei 13 quartieri della nuova Bellinzona si va verso l’uniformizzazione e aggiornamento delle tariffe applicate nei rispettivi cimiteri, la cui gestione compete al Comune. Un passo obbligato dopo l’aggregazione e volto a garantire – a partire dai prossimi mesi – la parità di trattamento nella gestione dei vari tipi di inumazioni (loculi cinerari, sepolture, tombe di famiglia ecc.). Il Dicastero opere pubbliche e ambiente (Dop) ha analizzato i vecchi regolamenti cimiteriali degli ex Comuni e ha elaborato una bozza di nuovo regolamento unico: «Attualmente – spiega il municipale Christian Paglia – stiamo proseguendo le valutazioni con l’obiettivo di sottoporre prossimamente al Municipio una proposta di testo che dovrà essere valutata e discussa prima di venir trasformata in un messaggio, la cui approvazione competerà al Consiglio comunale. L’obiettivo è di dotare la nuova Città di un unico regolamento nel corso del 2019». Mentre non è da escludere un ritocco verso l’alto delle varie tasse – ciò che varrebbe per i quartieri in cui erano rimaste invariate da decenni – uno dei principali cambiamenti potrebbe riguardare le spese di sepoltura finora assunte dal Comune aggregato e in precedenza dai 13 ex Comuni. Si tratta delle spese per i lavori di scavo – in taluni casi eseguiti dagli operai comunali, in altri da ditte incaricate dai Comuni o dalle onoranze funebri – e che ammontano a 700-1’000 franchi a fossa a dipendenza di vari fattori (stato del terreno, condizioni atmosferiche, giorno lavorativo ecc.). Un costo che nel comprensorio della nuova Bellinzona finora non è mai stato riversato sui famigliari del caro estinto che hanno optato per la sepoltura. Ciò che rappresenta una disparità di trattamento con coloro che hanno invece scelto la cremazione e la posa delle ceneri in loculi, il cui costo per una concessione di 20-30 anni varia dai 500 agli 800 franchi. Un’eccezione è rappresentata da Lumino che assicura la gratuità sia per le sepolture, sia per la concessione di loculi cinerari per persone domiciliate o decedute nel Comune. Per contro Cadenazzo preleva 500 franchi per singoli loculi (30 anni rinnovabili) e la gratuità per la sepoltura. Quanto a Bellinzona, le valutazioni dovranno considerare anche l’esiguo numero complessivo di sepolture, una sessantina, eseguite annualmente nei 13 quartieri.

Bisognerà far collaudare i lavori

In stato avanzato è per contro l’aggiornamento del regolamento cimiteriale avviato dall’esecutivo di Arbedo-Castione che ha sottoposto il messaggio al Consiglio comunale. L’iter, avviato 35 anni dopo l’entrata in vigore dell’attuale regolamento, considera sia i cambiamenti di approccio al tema dell’inumazione dei defunti, sia le mutate esigenze operative pubbliche. In linea generale la proposta diversifica maggiormente le tasse di sepoltura e concessione, specificando le varie soluzioni possibili. Ma anche adeguando verso l’alto i costi. Per le sepolture, ad esempio, il nuovo regolamento prevede di caricare gli oneri sui famigliari (detti anche concessionari): si tratta di una “sostanziale parificazione di quanto già avviene nel caso delle inumazioni di urne cinerarie”, considerato che per queste (nei casi singoli) la tassa per una concessione trentennale varierà dagli 800 ai 1’600 franchi. “L’esecuzione delle fosse, la posa dei sepolcri prefabbricati, il reinterro e tutti gli interventi conseguenti alla loro manutenzione – precisa il Municipio nella proposta di regolamento – sono messi a carico del concessionario e dovranno essere realizzati da persone o ditte accreditate, competenti in materia e riconosciute tali dal Comune. Al termine degli interventi questi dovrà chiedere al Comune il collaudo dei lavori eseguiti”. La scelta di estendere tale approccio alle sepolture “è determinata dall’importanza dei costi che tale modalità d’inumazione fa ricadere sull’erario pubblico al momento del decesso e successivamente per la manutenzione della tomba in caso di incuria da parte dei discendenti. La sepoltura veniva infatti talvolta preferita anche per motivi finanziari in quanto, a differenza dell’inumazione di urne cinerarie, risultava essere completamente gratuita per il cittadino essendo a carico del Comune”. Quanto ai costi per le concessioni, alcuni esempi: la tomba semplice per domiciliati, attinenti e dimoranti passa dalla gratuità a un minimo di 100 e un massimo di 300 franchi; le tombe di famiglia da 17’00025’500 franchi a 20’000-30’000, il loculo cinerario singolo da 600-900 franchi a 800-1’600. Fra le varie novità previste vi è infine anche la creazione di un sepolcro cinerario comune, con iscrizione dei nomi sulla stele sovrastante.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE