Bellinzonese

Airolo acchiappa famiglie

Dal Municipio un’ordinanza con cui sussidiare la riattazione di case già esistenti a uso di abitazioni primarie. Incentivi anche a favore dell’ambiente, così come il Comune di Acquarossa

10 agosto 2018
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È noto quanto sia arduo invogliare la popolazione a prendere casa in valle. Ma il Comune di Airolo ci crede, e ci prova di nuovo, questa volta proponendo incentivi per la promozione della riattazione di case a uso di abitazione primaria. Questo quanto stabilito dall’ordinanza municipale che verso la fine di agosto (considerando le ferie giudiziarie) terminerà il periodo di consultazione. Per il momento nessun ricorso è stato inoltrato alla Cancelleria comunale. Opere di costruzione quali rinnovi, trasformazioni e ricostruzioni di edifici esistenti saranno agevolate dall’ente locale, che andrà a sostenere l’investimento con un contributo fissato al 3% della spesa netta (al massimo 9’000 franchi). Possono beneficiare del sussidio comunale i proprietari e gli usufruttuari di immobili che al termine dei lavori, per una durata minima di 5 anni, fungeranno da residenza primaria per almeno una persona. Oltre a questa condizione, hanno diritto agli incentivi solo gli interventi che comportano una spesa netta di un minimo di 20mila franchi a carico di una persona fisica (sono pertanto esclusi gli stabili intestati a persone giuridiche). Le richieste debitamente compilate e corredate dalla documentazione necessaria (da inoltrare insieme alla domanda di costruzione) saranno esaminate dall’Ufficio tecnico comunale. Se accettate, il Municipio procederà al versamento del sussidio entro un mese dall’accertamento. In caso di richiesta accettata sono previsti incentivi anche per le perizie progettuali antincendio. Il cui costo per un’abitazione familiare o bifamiliare si situa tra i 300 e gli 800 franchi. Il Comune si impegna a fornire un contributo di 300 franchi per la case familiari e di 500 per quelle bifamiliari.

Sussidi anche a favore dell’ambiente

Nell’ambito del progetto Città dell’energia (uno dei più efficienti a livello nazionale), Airolo si muove anche in sostegno dello sviluppo e l’uso di fonti rinnovabili. Tramite l’Azienda elettrica comunale, corrisponde un contributo forfettario (dai 1’000 ai 4’000 franchi) ai clienti che chiederanno l’allacciamento alla rete di distribuzione di una pompa di calore. Si vedrà se la strategia gioverà a un aumento demografico (1’526 gli attuali abitanti), già auspicato nel 2014 quando si diede il via a una campagna promozionale in quest’ottica che avrebbe potuto accrescere l’indotto economico. L’obiettivo era insomma dimostrare l’attrattiva del comune grazie a un documento che ne illustrava i vantaggi e i servizi, nonostante alcune inevitabili difficoltà. Per ora, la bontà del progetto non sembra infatti essere bastata per raggiungere i traguardi auspicati.

Acquarossa cambia

«Eravamo troppo generosi e stavamo esaurendo il credito». Questo il motivo per cui il Comune di Acquarossa ha modificato il regolamento e quindi l’ordinanza per gli incentivi in favore della conversione all’efficienza energetica e per la produzione di energie rinnovabili. La modifica proposta dal Municipio, approvata dal Consiglio comunale il 12 dicembre 2017 ed entrata in vigore il 1° luglio, dice che d’ora in poi solo gli interventi di risanamento energetico su edifici esistenti beneficeranno dei sussidi. Le cifre avranno dunque una contrazione significativa che permetterà all’ente locale di restare nei parametri del Fondo delle energie rinnovabili (circa 220mila franchi). «Prima il Comune sussidiava il 20% dell’investimento (per un massimo di 20mila franchi, ndr) – spiega Paolo Dova, segretario comunale di Acquarossa –. Ora, invece, stanzia il 50% del totale dell’incentivo fornito dal Cantone», che decide se approvare la richiesta. Due le eccezioni in cui il Comune sussidia autonomamente: la conversione dell’impianto di riscaldamento elettrico o a nafta con uno a legna o a pellet (1’500 franchi più 100 franchi per KWh) e, per incentivare la rivitalizzazione dei nuclei, i sussidi per ottimizzare la gestione energetica in caso di recupero a scopo di residenza primaria di stabili non abitabili (stalle, depositi ecc.), situati in zona nucleo. 

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