Bellinzonese

Il Centro medico di Bellinzona fa acquisti

La struttura subentra al dottor Rupp deceduto recentemente. Il nodo delle cartelle sanitarie e del numero di concordato

Ti-Press
7 luglio 2018
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Dopo Castione, Claro e Cugnasco, un quarto studio privato attivo da anni sul territorio viene assorbito dal Centro medico gestito dalla Pds Medical Sa di Morbio Inferiore e attivo a Bellinzona, Lugano, Chiasso e Faido con quattro strutture poliambulatoriali. Si tratta dello studio medico di via Molo 21 a Bellinzona. Deceduto il 15 giugno all’età di 63 anni, il dottor Ubaldo Rupp era un punto di riferimento per i suoi numerosi pazienti. L’improvvisa scomparsa ha comportato per i familiari alcune valutazioni sulla prosecuzione dell’attività dell’apprezzato studio. Fra le opzioni soppesate, e sulla quale è poi caduta la scelta, c’era anche il Centro medico inaugurato l’anno scorso in viale Officina. Il passaggio di proprietà è ora in corso e con esso un punto cui dev’essere riservata la massima attenzione – avverte Franco Denti, presidente dell’Ordine dei medici del Cantone Ticino – è la gestione delle cartelle sanitarie dei pazienti: «In base alla Legge sanitaria, appartenendo la cartella al paziente e non allo studio medico, ognuno può disporne come crede: perciò può sottoscrivere una dichiarazione con la quale ne acconsente l’accesso al nuovo medico che subentra al precedente nel medesimo studio, oppure può ritirarla e all’occorrenza consegnarla a un altro fornitore di prestazioni sanitarie qualora necessitasse di cure e si rivolgesse altrove». Nel caso specifico dell’ex studio Rupp, sottolinea Denti, «è molto importante che la nuova gestione, rispettando la protezione dei dati personali, in modo proattivo contatti ogni singolo paziente illustrando la situazione e informandolo dei suoi diritti nella gestione della cartella medica. Se così non fosse, il Centro medico violerebbe la legge». Stefano Radczuweit, capo dell’Ufficio di sanità al Dss, si è interessato alla fase in corso: «Risulta che le assistenti di studio medico stanno interpellando i pazienti esponendo loro la situazione. La cosa importante, nel rispetto del segreto medico, è che la cartella rimanga dov’è e non venga usata né trasferita fino a quando il paziente si è pronunciato. Da questo punto di vista, stando a quanto appurato, non sembrano sussistere problemi».

Il numero di concordato

Franco Denti si sofferma anche sul ‘numero di concordato personale’ che consente al medico di fatturare le prestazioni alle casse malati. Il presidente dell’Ordine sostiene che non tutti i dottori del Centro medico – alcuni destinati all’ex studio Rupp – posseggano il numero di concordato. Un timore che Denti, come per il capitolo cartelle, ha pure esposto all’Ufficio di sanità nei giorni scorsi. Anche per questa fattispecie – spiega alla ‘Regione’ Radczuweit – il quadro è stato verificato dal Dss e risulta che in effetti non tutti i medici impiegati dispongono attualmente del numero di concordato: «Tuttavia hanno ricevuto sia il preavviso favorevole dell’Ordine dei medici, sia il nostro nullaosta rilasciato alcuni mesi fa poiché adempiono i requisiti di legge (devono aver esercitato per almeno tre anni in un centro svizzero di perfezionamento riconosciuto). Stando alla giurisprudenza del Tribunale federale, una volta che riceveranno il numero di concordato, potranno usarlo retroattivamente a partire dal giorno in cui è stato pronunciato il nostro nullaosta». Detto altrimenti: «Il numero di concordato è un numero amministrativo di controllo, non rappresenta una decisione che dà diritto a fatturare. Tale diritto deriva dal nostro nullaosta che attesta l’adem­pimento dell’articolo 55a della LAMal».

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