Bellinzonese

Ad Acquacalda scocca l'ora dell'ermellino

Da oggi al Centro Pro Natura Lucomagno esposte le immagini dell’animale dell’anno 2018 scattate da Samuel Morisoli. E c'è anche il ritorno del gipeto

Samuel Morisoli
16 giugno 2018
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Fotografare l’ermellino «è un po’ come giocare a ‘Un due tre stella!’. È un animale curioso, ma se cerchi di avvicinarlo scappa. Ho imparato ad avvicinarlo quando si rintana. Nel momento in cui rispunta, mi immobilizzo e così andiamo avanti fino a che non riesco ad avvicinarmi il più possibile». Questo è uno dei tanti aneddoti di esperienze fotografiche vissute con gli animali raccontatoci da Samuel Morisoli, educatore e fotografo appassionato. L’occasione della chiacchierata ci è stata data dalla sua mostra negli spazi del Centro Pro Natura Lucomagno ad Acquacalda, a partire da oggi (sabato 16, inaugurazione ore 16) fino a ottobre. La mostra è dedicata all’animale dell’anno: dopo il cervo del 2017, il 2018 è infatti dell’ermellino, scelto perché è diventato oramai sempre più raro da avvistare in alcune regioni. Assieme alle fotografie che ritraggono il mustelide, l’esposizione prevede una sezione dedicata al gipeto e – aggiunge Samuel, che tiene anche a ringraziare il centro per l’opportunità – alcuni spazi verranno allestiti con sue fotografie che mostrano altre specie animali dell’arco alpino: «Camosci, stambecchi, volpi, scoiattoli».

«Mi sono avvicinato alla fotografia circa vent’anni fa, anche se ho sempre fotografato, come tutti, durante le mie vacanze». Con Samuel abbiamo chiacchierato sulla nascita della passione per l’obiettivo, esplorazioni fotografiche alla ricerca di paesaggi mozzafiato e soprattutto sulla fotografia di animali, che presuppone una preparazione ampia che non riguarda solo gli spetti tecnici compositivi, bensì anche tutta una serie di nozioni.

Affatto scontato

Fotografare gli animali presuppone una preparazione che comprende la conoscenza di zone e i periodi di presenza, quindi gli habitat; ma anche il comportamento va capito. Gli animali diurni e notturni hanno ad esempio differenti comportamenti alimentari e di caccia. E... «bisogna avere tanta pazienza, perché malgrado si conosca l’animale e il suo habitat, magari ci vogliono giorni prima di vederlo». Avvistamento, aggiunge Morisoli, che non implica per forza la riuscita di una buona fotografia. La composizione dev’essere fulminea e bisogna anche contare su di un pizzico di fortuna: «Ci sono elementi che non si possono controllare. Spesso l’animale si perde nell’ambientazione. Dal canto mio, cerco di giocare d’anticipo muovendomi pensando alla composizione giusta, sperando che l’animale non cambi direzione».

Bisogna inoltre tener conto dei rumori, come quello dell’otturatore: «Mi è capitato quella volta che ero alla ricerca del martin pescatore. Ho dovuto abituarlo pian piano, avvicinandomi molto lentamente, affinché non percepisse più quel rumore come pericolo. Lo stesso è capitato con l’ermellino».
Come hai scoperto questa passione? «Mi sono deciso ad acquistare un apparecchio reflex la prima volta che sono andato in Africa. Da lì, il mio interesse è diventato sempre più grande e, da autodidatta, ho imparato e tuttora imparo a scattare fotografie. Soprattutto provando tantissimo». Passione che è cresciuta pari passo con quella per le escursioni e i viaggi, vicini e lontani: «Una volta ho preso parte alla ‘spedizione’ alla ricerca dell’orso polare a Churchill in Canada e ancora in Slovenia per l’orso bruno». Samuel ha viaggiato e viaggia in molti paesi, alla ricerca anche dello scatto perfetto: «Sono stato in diversi Paesi dell’Africa e ci torno ogni anno, Canada, Stati Uniti (i parchi nazionali, eccezionali!), nel nord Europa. Senza scordare la Svizzera e il Ticino, con frequenti escursioni». Sono tanti gli aneddoti che Samuel si è portato a casa: «È difficile sceglierne uno.

Sicuramente, vedere gli orsi polari da molto vicino è stata un’emozione, per non parlare dello spavento quando uno degli orsi ha deciso di cambiare percorso e venire verso di noi». Ma è proprio l’ermellino ad aver regalato al fotografo le emozioni più grandi: «Ricordo che la prima volta che l’ho visto, era sul Lucomagno. Senz’ombra di dubbio è il mio animale».
Info www.samuelfotografia.com, www.pronatura-lucomagno.ch.

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