Maxibordello di Cadenazzo, licenza in arrivo

Un nuovo capitolo nell’annosa saga del maxi bordello di Cadenazzo – previsto a nord della ferrovia tra via al Piano e via Industrie – sta per essere scritto col rilascio, imminente, della licenza edilizia da parte del Municipio. Forte del preavviso positivo espresso recentemente dal Cantone – spiega alla ‘Regione’ Arnaldo Caccia, capo del Dicastero edilizia privata e gestione del territorio – l’esecutivo vede positivamente la nuova domanda di costruzione inoltrata l’anno scorso dal promotore Massimo Marchetti. L’investimento da 3 milioni su un mappale di circa 2mila metri quadrati potrebbe quindi sbloccarsi, sempre che gli abitanti domiciliati nelle immediate vicinanze non decidano di impugnare ulteriormente la licenza con un ricorso al Consiglio di Stato. Finora, nel corso degli anni, si sono ripetutamente rivolti all’istanza superiore ribadendo le proprie critiche e dicendosi pronti ad andare fino al Tribunale federale. La sentenza più recente risale alla scorsa primavera, quando il Tribunale amministrativo cantonale (Tram) ha ammesso la possibilità di edificare il bordello in quel luogo, inserito secondo il Piano regolatore in una zona artigianale-commerciale. Il Tram aveva però suggerito la presentazione di una nuova domanda di costruzione priva di appartamento del custode non ammettendo la realizzazione di unità abitative nel comparto. Appartamento che nella nuova domanda è stato sostituito da uffici, spogliatoi e un locale fitness.

Da un anno e mezzo il comparto, ormai quasi saturo, è sottoposto a Zona di pianificazione cantonale, che fra le altre cose indica la necessità di adottare un nuovo Piano viario (l’attuale reticolo di strade è insufficiente) e limita nuove edificazioni ma non il bordello, il cui iter è partito prima.