
Intervento con i muscoli del Municipio di Riviera contro le deponie. Nel primo pomeriggio di oggi sono stati infatti chiusi gli accessi della cava ex Antonini di Cresciano dove nelle scorse settimane erano stati depositati degli inerti. Il sito di estrazione era stato acquistato da un privato attivo nel ramo edile, in particolare nella gestione di inerti e materiale di scavo.
Il Municipio di Riviera ha dunque provveduto, supportato dalla Polizia cantonale, a sbarrare l’entrata degli autocarri, posando due ringhiere, all’ex sito di estrazione del granito Antonini (nel frattempo passato di proprietà), bloccando il via vai, continuo, dei mezzi pesanti. Il sedime è stato quindi decretato ‘Area soggetta a blocco lavori edilizi’’, eventuali manomissioni – si legge sull'avviso affisso a firma del Municipio di Riviera – “saranno denunciate al Ministero pubblico e punite penalmente".
Il volume del materiale depositato di recente nella cava, che aveva già comportato due ordini di sospensioni lavori da parte del locale Municipio (cresciuti in giudicato), secondo alcune stime sarebbe di alcune decine di migliaia di metri cubi. Si tratterebbe perlopiù di materiale terroso pulito. C’è però il sospetto che ci siano anche inerti contaminati, provenienti, pare, dal Luganese.