
La cronicità del disavanzo registrato di anno in anno dalla stazione invernale leventinese di Carì ha indotto il gruppo Ppd del Consiglio comunale di Faido a sollecitare, tramite un’interrogazione presentata lunedì sera al Municipio, l’esecuzione di un audit esterno. Una radiografia – fatta da mani esperte e indipendenti – che consenta di stabilire lo stato di salute del paziente, l’intensità del male che lo affligge e la speranza di vita.
Il Ppd così facendo non mira a individuare eventuali responsabilità o colpe, ma a dotare il Comune – proprietario degli impianti con una Sa e responsabile della gestione tramite una Sagl – di un quadro completo che indichi i punti deboli da correggere e la via da seguire per il futuro, sia in inverno sia nella bella stagione. Fra questi, risulta già chiaro l’insufficiente dotazione dell’impianto per l’innevamento programmato, indispensabile per fronteggiare la meteo avara di precipitazioni; in calo è pure la pratica dello sci (in tutta la Svizzera, non solo in Ticino); quanto al cerotto cantonale (il contributo per le spese di manutenzione alle stazioni invernali) dà sollievo ma non cura.
In cifre, il disagio è ben descritto nel consuntivo comunale 2016, peraltro avallato all’unanimità dal legislativo: ma mentre i conti del Comune chiudono con un avanzo di 290mila franchi contro un disavanzo preventivato di 103mila, quelli della “Nuova Carì impianti turistici Sa” per la stagione 2015-16 hanno chiuso in rosso di 146mila franchi, avendo peraltro ricevuto solo 100mila franchi anziché i previsti 200mila di affitto dalla “Nuova Carì società di gestione Sagl” che ha pure chiuso in negativo di 156mila franchi.
E la stagione 2016-17, stando ai primi dati ora in elaborazione, presenta un quadro ancora peggiore. Ora il Municipio, come primo passo, dovrà rispondere entro un mese all’interrogazione, dichiarandosi favorevole o meno all’ipotesi di un audit; a quel punto di valuterà se avviarlo e a chi, eventualmente, affidarlo.