
Svolta nell'annosa vicenda dell'Associazione calcio Bellinzona Sa, nel frattempo fallita. Come riferito stasera dalla 'Rsi', l’ex Consiglio d’amministrazione verserà quasi un terzo degli oneri sociali non pagati nell’era dell'ex presidente Gabriele Giulini. Si tratta di circa 350mila franchi, mai versati. Il Tribunale cantonale delle assicurazioni ha infatti respinto il ricorso inoltrato da tre ex-membri del Cda oppostisi nel 2015 al risarcimento preteso dallo Stato. Domani (venerdì) loro e il quarto rappresentante del Cda, l’ex-stella della nazionale Hakan Yakin, comunicheranno all’Istituto cantonale delle assicurazioni sociali (Ias) l'intenzione di far fronte in forma dilazionata ai propri impegni.
In totale quasi 100mila franchi da dividere per quattro, ossia poco meno di un terzo del debito complessivo. Fra loro non c'è ovviamente padre Callisto Calderari, deceduto nell'agosto 2014: entrato nel Cda nel maggio 2012, ne era uscito nel marzo 2013 all'apertura della procedura fallimentare. Analoga decisione era stata presa in quella tribolata primavera dagli altri quattro membri del Cda. Dimissioni che secondo il Tribunale delle assicurazioni non consentono loro di sottrarsi agli obblighi in ambito di oneri sociali.
E Giulini? Sempre secondo la 'Rsi', settimana scorsa due di loro hanno incontrato l’ex- patron granata. Il suo legale, avvocato Daniele Jörg, spiega che Giulini si dichiara moralmente responsabile, tanto da voler saldare l’intero debito. Da notare che gli oneri sociali rappresentano solo un ventesimo del fallimento, che nel complesso ammonta a circa 7 milioni di franchi. Che nessuno, par di capire, pagherà mai.