Bellinzona

Sonda Liceo, stavolta lancio e viaggio riusciti

Ore 7.55, il lancio dal Liceo
11 giugno 2017
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Dopo la delusione dello scorso ottobre, quando le apparecchiature atterrate nel Bergamasco sono state sottratte da ignoti, è andato a buon fine il secondo tentativo fatto oggi. Il pallone aerostatico realizzato dal Liceo di Bellinzona su iniziativa di due insegnanti, il coinvolgimento di cinque classi e il finanziamento di tre sponsor privati è infatti decollato alle 7.55 dal prato della scuola ed è atterrato alle 10.20 nel parco di una villa di Gallarate, nel Varesotto, a circa 70 km in linea d’aria e dopo aver raggiunto quota 30’500 metri e una temperatura di meno 70 gradi.

Entusiasmo alle... stelle

«Caspita, siamo entusiasti!», esclama, interpellato dalla 'Regione', il docente di biologia Davide Speziga che ha coordinato l’esperimento col collega di fisica Stefano Sposetti e l’aiuto di un ingegnere meccanico, un radioamatore e un elettricista. «Da una prima verifica, cui nei prossimi giorni seguirà quella di dettaglio, le apparecchiature hanno funzionaro a dovere registrando immagini spettacolari e dati atmosferici. A settembre, con la ripresa delle lezioni, riprenderemo in mano il progetto con gli allievi per l’analisi didattica e scientifica dei dati».

La giornata odierna è stata scelta per le condizioni meteorologiche ideali: «Oltre al bel tempo, era importante poter beneficiare di correnti ad alte quote poco forti. E così è stato». Alzatosi in cielo grazie a quasi 6 metri cubi di elio, il pallone al decollo misurava 3 metri di diametro, che sono saliti fino a 15 a seguito della minore pressione dell’aria; come previsto, a dilatazione completata è scoppiato facendo intervenire il piccolo paracadute di 60 grammi che ha ricondotto al suolo l’involucro di polistirolo (1,4 kg) contenente le varie apparecchiature.

Proprietari della villa sorpresi

Il volo è stato seguito via computer e collegamento radio Aprs (Automatic Packet Reporting System), mentre l’atterraggio è avvenuto nel raggio di 3 chilometri calcolato. C’era il rischio che la sonda finisse in un luogo inaccessibile o in mezzo a una strada trafficata; invece si è infilata nei cespugli di una villa, a un paio di metri dalla piscina. «I proprietari non se n’erano accorti», rileva Speziga: «Dopo il primo attimo di sorpresa vedendoci suonare all’entrata, ci hanno accolti senza problemi e in poco tempo abbiamo potuto recuperarla».

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