Mario Botta torna nel luogo che fu sede del suo primo lavoro da studente di architettura a Venezia, quando su stimolo di Tita Carloni, trasformò la legnaia del Convento al Bigorio in un luogo di culto, in un «dialogo serrato e continuo fra il nuovo e l'antico». Era il 1966, ha ricordato oggi fra' Roberto «e porta ancora la speciale ricchezza di elementi liturgici e simbolici». Sabato alle 16 la cerimonia del 50° con la presenza dell'archistar.