Le autorità della corea del Nord concedono al cineasta russo Vitaly Mansky la possibilità di girare per un anno a Pyongyang, per documentare la vita di una famiglia media e della piccola Zin ME, che si prepara per entrare nell'Unione dei Bambini Coreani. Ogni situazione ripresa è messa in scena attebtamente e supervisionata dal regime, che intende utilizzare il film a scopo propagandistico, impedendo ogni sguardo non filtrato sulla realtà. Ma il potere del Cinema e del suo lingiaggio, che può dispiegarsi grazie all'atuzia e al coraggio del regista, è anche quello di sfuggire ai censori, fino a svelare un'altra verità...