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La domenica andando al museo... gratis

Mozione dei socialisti Anna Biscossa e Ivo Durisch per portare più residenti negli spazi espositivi ticinesi. Due possibili soluzioni

La proposta
21 marzo 2023
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Musei e spazi espositivi non mancano di certo in Ticino. Eppure “sono spesso meglio conosciuti dai turisti che dai residenti”, rilevano i deputati del Ps Anna Biscossa e Ivo Durisch. Che con una mozione, inoltrata a nome del gruppo parlamentare, chiedono di dar vita, nel corso dell’anno, a “momenti privilegiati di promozione e conoscenza del patrimonio culturale del Ticino anche grazie all’accesso gratuito a questi beni”. E quindi (pure) ai musei. “Le formule più diffuse – spiegano i granconsiglieri – vedono fondamentalmente due varianti”. Ovvero “l’istituzione del ‘Mese della cultura’ (che alle nostre latitudini potrebbe essere aprile) durante il quale l’accesso ai beni culturali è gratuito la domenica” e, l’altra possibilità, “l’istituzione della ‘Prima domenica della cultura’: per esempio da marzo a ottobre l’accesso ai beni culturali ticinesi è gratuito ogni prima domenica del mese”. Durisch e Biscossa affermano di non disporre di “elementi sufficienti per poter privilegiare una soluzione rispetto all’altra”, ragion per cui “affidiamo al Consiglio di Stato il compito di valutare e proporre la variante” che permetterebbe di conseguire l’obiettivo della mozione, quello di portare più persone residenti in Ticino nei musei presenti nel nostro cantone.

‘Patrimonio variegato, ma poco conosciuto’

Il panorama museale ticinese è peraltro “ricco e variegato”, evidenziano gli autori dell’atto parlamentare. L’offerta è distribuita “su tutto il territorio, mostrando una maggiore concentrazione nelle aree urbane”. L’insieme dei musei situati nei distretti di Locarno e Lugano, ricordano Biscossa e Durisch, “costituisce infatti il 60% delle entità attive sul territorio cantonale”.

Eloquenti poi le cifre richiamate dai mozionanti sull’offerta di beni culturali, dei quali i musei sono una parte: “Nel 2021 erano in Ticino 210 i beni culturali di interesse nazionale, 1’880 i beni culturali di interesse cantonale e 4’206 i beni culturali di interesse locale, a cui si aggiungono i tre patrimoni culturali riconosciuti dall’Unesco (Castelli di Bellinzona, Monte San Giorgio, Processioni storiche di Mendrisio)”.

E ancora: “Nella pagina proposta da Ticino Turismo risultano essere 123 i musei in Ticino, alcuni cantonali, altri comunali, altri ancora privati. Un bel patrimonio dunque!”. Ma c’è un ma. “Purtroppo – annotano i mozionanti – in termini di giorni di apertura, soltanto una minoranza di musei, equivalente al 30% di essi, è stata in grado di assicurare un’apertura per più di 200 giorni durante l’anno (dati 2021)”. La maggior parte (73%) “era accessibile per più di 100 giorni e il 27% invece per meno di 100 giorni”. A vivere questa realtà, continuano Biscossa e Durisch, “sono le strutture espositive e i musei medio-piccoli, soprattutto di valenza locale e regionale la cui entrata è, per la metà di esse, gratuita”. Insomma “alla luce di quanto precede crediamo che questo ricco e variegato patrimonio debba essere promosso e quindi conosciuto e frequentato di più, soprattutto dalle nostre concittadine e dai nostri concittadini”.

Due possibili soluzioni, con campagna informativa

Tuttavia, si osserva nell’atto parlamentare, “per creare un legame più stretto tra i musei e i beni culturali del Ticino e la popolazione è necessario che quest’ultima conosca tale patrimonio, sappia della sua esistenza e possa toccare con mano queste realtà”. In tal senso “esperienze proposte in altri cantoni e in altre nazioni, come nella vicina Italia, ci sembrano utili proprio per rendere più di prossimità e conosciuto alla popolazione questo ricco patrimonio culturale”. Da qui la mozione. Titolo: “Apriamo le porte dei musei alla popolazione ticinese”. Con qualche domenica di entrata gratuita. Due le soluzioni prospettate: “Mese della cultura” o “Prima domenica della cultura”. In entrambi i casi, puntualizzano Biscossa e Durisch, “la promozione deve essere accompagnata da una campagna che offra la dovuta informazione sui beni culturali esistenti, sulla loro collocazione e sull’accessibilità degli stessi grazie a queste iniziative”.

Il capogruppo del Ps: a causa di quel decreto non dobbiamo fare più nulla?!

Nell’atto parlamentare non si accenna però ai costi. «L’aspetto finanziario andrà ovviamente approfondito, per ora puntiamo a un’adesione di principio del governo alla nostra proposta affinché il numero dei visitatori nei musei ticinesi, che nel 2021 sono stati circa 545mila, cresca ulteriormente, in particolare quello dei residenti – auspica, da noi contattato, Ivo Durisch –. I costi, da una rapida verifica che abbiamo fatto, non sarebbero eccessivi: andrebbero comunque ripartiti tra Cantone, Comuni e musei privati, senza ovviamente penalizzare quest’ultimi».

Il Cantone però sta discutendo di misure di risparmio per giungere al pareggio di bilancio entro il 2025 e poi c’è il decreto Morisoli taglia spese, o meglio per contenere l’incremento della spesa pubblica... «Non dovremmo fare più nulla allora?! Non investiamo più nella cultura, rendendola di fatto accessibile a pochi?! Come rammentiamo nel testo della mozione, la cultura – sottolinea il capogruppo del Ps in Gran Consiglio – è un elemento fondante della democrazia. La sua promozione e la sua diffusione sono tra i compiti prioritari dell’ente pubblico».

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