Locarno

Pestaggio in Rotonda, perizia psichiatrica sulla ‘vittima’

Ordinata dal procuratore pubblico Pablo Fäh nei confronti del 26enne srilankese, che quella sera di ottobre s’aggirava in città brandendo un coltello

Diversi testimoni parlano della presenza di un coltello, che però non è stato ritrovato
(archivio Ti-Press)
2 gennaio 2023
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Una perizia psichiatrica sullo srilankese picchiato in Rotonda a Locarno da un gruppo di giovani nella notte tra il 7 e l’8 ottobre scorsi è stata ordinata dal procuratore pubblico Pablo Fäh, titolare dell’inchiesta. Questo, malgrado sia già emerso che l’uomo non soffrirebbe di particolari turbe.

Recentemente sono stati effettuati dei verbali di confronto, nell’ambito dei quali il giovane di origine straniera ha continuato a negare di avere avuto con sé un coltello, ovverosia l’arma bianca che aveva spaventato i cinque aggressori, spingendoli a una sorta di azione preventiva per disinnescare una situazione che appariva pericolosa.

Una tesi, quest’ultima, emersa nei giorni successivi ai fatti e sposata appieno dagli avvocati difensori dei cinque arrestati (in parte rilasciati e indagati a piede libero). Il 26enne quella sera avrebbe estratto il coltello a più riprese e di fronte a diversi testimoni, che hanno confermato, anche in fase d’inchiesta, la presenza dell’arma da taglio. Alcuni si sono poi allontanati, evitando così di entrare in conflitto con lo srilankese. A un certo punto, il gruppo di cinque ragazzi (con loro c’era pure una ragazza) ha deciso di neutralizzare il pericolo e, con modalità che andranno verificate soprattutto per quanto riguarda la proporzionalità, si sono scagliati sul 26enne, gettandolo a terra e colpendolo con pugni, calci e persino con la tavola di uno skateboard. Al di fuori della Rotonda qualcuno ha ripreso il pestaggio con un cellulare, postando poi il filmato (pure acquisito dagli inquirenti) sui social. Immagini che avevano suscitato scalpore. Il sonoro delle stesse ha permesso di chiarire alcuni aspetti: il gruppo si è rivolto al 26enne in inglese, ciò che lascia supporre che ci sia stato un precedente incontro (già sapevano che per farsi capire dovevano utilizzare con lui la lingua di Shakespeare). Inoltre, nel filmato si sente la voce di qualcuno che parla di un coltello. L’arma da taglio, tuttavia, non è mai stata ritrovata.

Ricordiamo, infine, che il 26enne si era recato al Pronto soccorso della Clinica Santa Chiara nelle ore successive al pestaggio per farsi medicare. Poi era sparito nel nulla per lunghe settimane. È stato rintracciato all’inizio del mese scorso: la polizia del Canton Lucerna lo ha fermato mentre stava dando in escandescenze. Il giovane è quindi stato trasferito in Ticino e rinchiuso nel penitenziario della Farera. Per lui s’ipotizza l’accusa di tentato omicidio (in via subordinata, di tentate lesioni gravi) proprio per avere brandito un coltello e per aver minacciato diverse persone anche all’esterno della Rotonda, prima che venisse disarmato.

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