Svizzera

Berna stanzia 80 milioni per l’aiuto umanitario in Ucraina

Lo ha deciso durante la sua seduta odierna il Consiglio federale

(Keystone)
11 marzo 2022
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La Confederazione stanzierà 80 milioni di franchi per l’aiuto umanitario in Ucraina, flagellata dalla guerra, e nella regione. Lo ha deciso durante la sua seduta odierna il Consiglio federale, sottolineando che a causa dell’invasione russa circa 12 milioni di persone sono in situazione di emergenza.

Molte di loro non hanno accesso a elettricità, acqua, cibo e altri beni di prima necessità, si legge in un comunicato dell’esecutivo. Milioni di persone sono in fuga all’interno del Paese e, secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, più di due milioni sono già scappate nei Paesi vicini, oltre la metà delle quali in Polonia.

La maggior parte degli sfollati sono donne e bambini, poiché gli uomini abili alle armi devono rimanere in Ucraina per difendere la loro patria. In alcuni appelli diffusi di recente, l’Onu e il Movimento della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa hanno stimato il fabbisogno di fondi per l’Ucraina e le nazioni confinanti per i prossimi tre mesi in quasi 2 miliardi di dollari.

La Svizzera, rammenta l’esecutivo, ha reagito al conflitto fornendo rapidamente aiuto umanitario. Il pacchetto di aiuti prevede attualmente tre componenti: la consegna di beni di prima necessità, l’invio di esperti del Corpo svizzero di aiuto umanitario (CSA) e il sostegno finanziario alle organizzazioni umanitarie.

Berna ha già spedito oltre 500 tonnellate di beni di prima necessità in Ucraina, Polonia e Moldavia. Il pacchetto di aiuti ammonta in questa prima fase a otto milioni di franchi. In considerazione della crisi dei profughi e per mostrarsi solidale con la popolazione ucraina, oggi il Consiglio federale ha deciso di aumentare l’importo portandolo complessivamente a 80 milioni di franchi.

Un quarto di questa somma dovrà essere utilizzato per assistere le persone fuggite nei Paesi vicini. Tre quarti sono invece destinati al sostegno della popolazione rimasta in Ucraina. I fondi sono suddivisi in contributi al Movimento della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, ad agenzie dell’Onu, a ong locali e internazionali e a progetti realizzati dalla Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) in Ucraina.

Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) contribuisce con 21 milioni di franchi provenienti da crediti esistenti, quello di giustizia e polizia (DFGP) con sei milioni. I restanti 53 milioni sono fondi aggiuntivi e saranno sottoposti al Parlamento per approvazione.

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