Ticino

Pareggio di bilancio, al referendum ci pensa la Vpod

Convocato un comitato referendario per martedì 2 novembre al quale sono invitati partiti e società civile contrari alla norma rigorista

Raoul Ghisletta
(Ti-Press)
29 ottobre 2021
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Se Partito socialista e Verdi rinunciano a lanciare il referendum, c’è il sindacato dei servizi pubblici e sociosanitari Vpod pronto a fare da capofila. «Abbiamo convocato il comitato referendario per il 2 di novembre estendendo l’invito a tutte le forze che in Parlamento si erano opposte al decreto legislativo, visto che è stato approvato da una maggioranza risicata», afferma Raoul Ghisletta. «Avremmo preferito che fosse la politica, o meglio l’area progressista a muoversi per prima e noi avremmo seguito e appoggiato. Non è stato il caso e allora invitiamo la società civile – sindacati, ma non solo – a seguirci in quella che crediamo sia una battaglia giusta», continua il segretario cantonale della Vpod. «Riteniamo la decisione del Parlamento squilibrata e grave, che danneggia gli utenti e il personale delle strutture sociosanitarie, proprio ora che stiamo rivendicando dei miglioramenti contrattuali». «Ma anche a danno degli enti universitari, della scuola e i servizi cantonali per la popolazione», afferma Ghisletta che precisa come il sindacato Vpod sia anche pronto ad andare avanti da solo. «I moduli per le firme sono pronti e la raccolta firme può iniziare subito».

Ricordiamo che serviranno settemila firme valide da raccogliere entro il prossimo 20 di dicembre. «Non siamo preoccupati. Abbiamo la forza per mobilitare la società civile contro quella che riteniamo un’operazione di risparmio sulle spalle del servizio pubblico e del settore sociosanitario».

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