Bellinzonese

Bellinzona: 7 proposte dei Verdi per ripensare la mobilità

Per far fronte alla situazione generata dal coronavirus vengono sollecitate piste ciclabili, parcheggi per bici, incentivi e altre misure

Ti-Press
11 maggio 2020
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Sette proposte sulla mobilità per traghettare Bellinzona e i suoi cittadini fuori dalla situazione straordinaria generata dalla pandemia da coronavirus. Le fanno i Verdi di Bellinzona attraverso una serie di mozioni e interpellanze. Un vero e proprio pacchetto di "proposte concrete di corto e medio termine per una transizione rapida verso la mobilità dolce". I consiglieri comunali dei Verdi Ronnie David e Marco Noi sottolineano che i trasporti pubblici collettivi soffriranno le conseguenze psicologiche causate da questa pandemia. Da una parte, precisano, le persone cercheranno di evitare luoghi affollati come treni e bus; dall'altra - aggiungono David e Noi - è impensabile immaginare un ulteriore congestionamento del traffico motorizzato.

I problemi attuali

Da qui l'idea di incentivare l'uso della bici: "La nostra città rappresenta potenzialmente un luogo perfetto per puntare sulla bicicletta in tutte le sue forme", grazie a clima ideale, territorio dell’agglomerato urbano pianeggiante per spostamenti casa-lavoro e, per chi pedala in ambito sportivo, salite interessanti e luoghi scenografici. L'attuale rete ciclabile, viene fatto notare, è però frammentata e pericolosa e con una scarsa manutenzione e pulizia. Inoltre, "i percorsi ciclabili troppo spesso si trovano all’interno di percorsi condivisi con automobili con limiti di velocità elevati". O, nel centro cittadino, i tratti sono condivisi con i pedoni "generando talvolta delle tensioni". Per quanto riguarda la rete di bikesharing, viene definita "poco capillare e assolutamente poco intuitiva e duttile per l’utilizzo da parte dei residenti e turisti".

Sussidi e altri sgravi

Passando in rassegna le sette proposte dei Verdi troviamo quattro mozioni, tra cui una presentata lo scorso mese di gennaio, che chiedeva di riattivare i sussidi per l'acquisto di bici (anche elettriche) presso un rivenditore con domicilio fiscale a Bellinzona. Tale mozione, viene sottolineato, favorirebbe il commercio locale e "permetterebbe a prezzi accessibili di aumentare il parco veicoli ciclabile in città, anche attraverso bici elettriche che permettano di ampliare la cerchia di fruitori anche tra coloro che per forma fisica e distanza preferiscono questo mezzo". Le altre mozioni chiedono: uno sgravio del numero di ore settimanali per i dipendenti comunali che raggiungono il posto di lavoro tramite mobilità dolce; dei parcheggi sicuri e protetti per biciclette, in particolar modo fuori da ogni edifico pubblico (anche con possibilità di ricarica per e-bike); la creazione di nuovi percorsi ciclabili in tempi brevi. A proposito dell'ultima mozione i Verdi chiedono di realizzare il percorso ciclabile via Monte Gaggio-via Vallone, "dove già da tempo sono stati espropriati i terreni destinati a questo scopo", e una pista ciclabile su viale G. Motta che si trova su due percorsi di importanza nazionale (3 e 6). Inoltre chiedono che si realizzino le piste ciclabili sulla sponda destra del fiume tra Bellinzona e Gorduno, così come quella di collegamento tra Giubiasco, Camorino e S. Antonino. 

Piste ciclabili temporanee e limite generale a 30 km/h

Il "pacchetto" per la mobilità dolce comprende anche tre interpellanze. Sempre a proposito di piste ciclabili, si chiede che se non sia possibile introdurne di temporanee implementando delle chiusure provvisorie al traffico motorizzato provvisorie (con diritto di accesso ai confinanti). Nella stessa interpellanza David e Noi avanzano un progetto pilota per fissare, su tutto il territorio cittadino, il limite generale a 30 km/h. "In questo modo viene sensibilmente aumentata la sicurezza per i pedoni ed i ciclisti. Inoltre, la riduzione della velocità porta benefici anche in termini ambientali e di inquinamento fonico".

'Bike sharing complicato'

Come sollevato già da una delle mozioni presentate oggi, secondo i Verdi l'attuale sistema di noleggio bici è complicato, in particolare per i visitatori occasionali. "Mancano inoltre completamente biciclette adatte a bambini o biciclette dotate di seggiolini". Perciò chiedono alle autorità come la Città intenda valorizzare meglio questo servizio, rendendolo di più semplice fruizione e disponibile a maggiori fasce della popolazione. L'ultima interpellanza riguarda invece il concetto di economia di prossimità. "L’emergenza coronavirus ci costringe a ripensare anche il funzionamento della nostra economia, favorendo quelle iniziative cosiddette dal basso che valorizzano l’autoproduzione e le filiere produttive corte". Pertanto i Verdi chiedono al Municipio di riflettere sulla possibilità di collegare tramite la rete di piste ciclabili fattorie con vendita diretta di alimentari e gli orti urbani. Propongono inoltre di riflettere alla possibilità di istituire un’officina di riparazione di biciclette a carattere sociale.

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