Mendrisiotto

Il Mendrisiotto vuole salvare l’osservatorio sul Generoso

Il Municipio di Mendrisio chiede un incontro al Cda di Migros. Sinistra e Verdi interpellano la Città. E docenti e alunni dei licei scrivono alla Fmg

Occhi puntati (Ti-Press)
24 febbraio 2020
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La Ferrovia Monte Generoso (Fmg) vuole ‘spegnere’ l’osservatorio astronomico in vetta? E nel Mendrisiotto si accende l’attenzione su una scelta che proprio non è andata giù. Nel Distretto non c’è alcuna intenzione di rassegnarsi all’idea di veder impacchettare la strumentazione e assistere inermi al suo ‘trasloco’ sul Gurten, la montagna di Berna. Istituzioni locali, politici, docenti e studenti dei licei ticinesi, al pari della stessa Società astronomica ticinese, stanno facendo sentire la loro voce e tutto il loro disappunto. Tutti si sono messi d’impegno per convincere i vertici di Migros a tornare sui loro passi, prima di archiviare quella che sarà l’ultima stagione... stellare. Anche se, a guardare bene, oltre la volta celeste vi è di più: in gioco è la stessa politica turistica della Ferrovia Monte Generoso.

Si interpella la Città

I consiglieri comunali di Insieme a Sinistra e dei Verdi (oggi alle elezioni comunali del 5 aprile con l’AlternativA) se lo ricordano ancora. Rammentano bene che il 26 agosto del 1996 – ormai 24 anni orsono – a inaugurare l’osservatorio c’era stata una madrina d’eccezione, l’astrofisica Margherita Hack. Del resto, il portale www.montegeneroso.ch sulla pagina dedicata se ne vanta ancora. Resta la “decisione incomprensibile” annunciata l’11 febbraio dal direttore della Fmg Lorenz Bruegger. E rimangono degli interrogativi aperti, come quelli che l’interpellanza dei due gruppi – prima firmataria Françoise Gehring – ha rivolto ieri al Municipio di Mendrisio. Ora preme sapere, in effetti, “che passi intende intraprendere per scongiurare una scelta tanto infelice”? Di conseguenza, “quali canali intende attivare per evitare la perdita di un patrimonio di grande valore”? E “che aiuto concreto potrebbe garantire”?

Comuni e Otr vogliono capire

Va detto che l’autorità cittadina un’idea se l’è già fatta e non è rimasta alla finestra. Il Municipio guidato da Samuele Cavadini, al suo fianco le autorità di Castel San Pietro, Breggia e l’Otr, l’Organizzazione turistica regionale, ha chiesto in veste formale un incontro ai responsabili del Consiglio di amministrazione della Cooperativa Migros Ticino. Una volta a tu per tu non ci si limiterà, comunque, a chiedere conto solo del trasferimento dell’osservatorio astronomico.

«Al di là del tema più urgente e puntuale legato all’osservatorio – spiega a ‘laRegione’ il vicesindaco Paolo Danielli, peraltro docente al Liceo di Mendrisio e appassionato di astrofisica –, ci sta a cuore allargare il discorso anche alla politica territoriale e turistica che ci si prefigge di portare avanti. In altre parole, vogliamo vederci chiaro». La sensazione, si fa capire, è che la Fmg tenda a svincolarsi da talune attività sinora parte dell’offerta del Generoso. «Ci risulta che pure gli appuntamenti legati alla Grotta dell’orso siano stati cancellati. L’impressione è che ci si voglia concentrare sulla linea a cremagliera e sul ‘Fiore di pietra’». Due strutture – la prima, la sovrastruttura ferroviaria, è in fase di rifacimento – sulle quali si sono investiti, globalmente, 50 milioni di franchi (22 solo per la linea ferrata). Una tale strategia, però, finirebbe per escludere, inevitabilmente, le altre peculiarità presenti sulla montagna di casa.

In effetti, da nostre informazioni fanno capolino seri indizi che sembrano far propendere anche per un altro abbandono. A quanto pare pure il progetto di recuperare il vecchio albergo ‘Des Alpes’ nella zona turistico-alberghiera della Bellavista-stazione – intervento ancorato al nuovo Piano di utilizzazione cantonale del Monte Generoso –, annunciato dopo il varo del ‘Fiore di pietra’ e allo studio della Ferrovia (coinvolto altresì l’architetto Botta), sarebbe finito in un cassetto.

In campo ‘prof’ e studenti

Se l’azione della politica mostra la volontà di fare chiarezza e mettere un po’ di pressione sulla proprietà delle strutture sul Generoso, la mobilitazione del mondo scolastico è animata dall’amore per il sapere. Ci sono gli studenti del Liceo di Mendrisio, determinati a dare voce al loro dispiacere attraverso una raccolta di firme che sarà indirizzata alla direzione della Fmg, assieme all’esortazione a rivedere la sua decisione di chiudere e trasferire Oltregottardo l’osservatorio in vetta. E ci sono i docenti di fisica dei cinque licei del cantone. Anzi, c’è il Gruppo cantonale docenti liceali di fisica pronto, pure lui, a imbucare una missiva al direttore Bruegger, con copia ai vertici di Percento Culturale e di Migros e al Dipartimento educazione, cultura e sport. Scritto nel quale, come ci anticipa lo stesso Danielli, oltre a esprimere il loro disappunto, i professori confermano di non condividere il dichiarato calo di interesse per l’osservazione del cielo, in particolare dal punto di vista didattico. «A seguito della riforma del calendario scolastico nei licei – ci spiega Danielli –, si stanno aprendo nuove opportunità, con la creazione di corsi opzionali per l’avvicinamento all’astronomia e alla cosmologia. E l’interesse c’è, tanto da parte degli alunni, che apprezzano questa novità, quanto da parte dei docenti, assidui frequentatori dei corsi di aggiornamento tematici. È un peccato che la scelta della Ferrovia si riveli, quindi, essere in controtendenza».

‘Può vivere di vita propria’

L’osservatorio sul Generoso, dunque, ha un seguito. «Il segnale che giunge dalla scuola – ribadisce Danielli – è chiaro. E il potenziale per l’osservatorio esiste: può vivere di vita propria, anche grazie alla divulgazione scientifica che porta in vetta scolaresche e gruppi. Attività, certo, da promuovere in collaborazione con la Ferrovia». Da questo punto di vista quella della Fmg è stata, quindi, una «mossa affrettata». Non solo, «non aver coinvolto né i partner pubblici, né quelli privati, come le associazioni, è criticabile». Adesso non rimane che attendere gli sviluppi delle prossime settimane. «L’auspicio? Che si possa salvare questo osservatorio, che è al servizio di tutti. Al di là della sua valenza scientifica, può aiutare a far (ri)nascere nelle persone la voglia di emozionarsi guardando il cielo e di scoprire le bellezze che lo caratterizzano». E le stelle, loro, per parafrasare un celeberrimo romanzo di Cronin, stanno sempre a guardare.

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