Locarnese

Semafori sul Piano di Magadino, sonora bocciatura

Affossato dal 73,1 per cento dei cittadini il progetto del Cantone che voleva eliminare tre rotonde. Le reazioni di sconfitti e vincitori

'Abbattuti' alle urne (Ti-Press)
19 maggio 2019
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Bocciatura senza appello per le opere di fluidificazione del traffico sul tratto Cadenazzo-Quartino. Il credito di 3,3 milioni di franchi per cancellare tre rotonde e sostituirle con semafori intelligenti è stato respinto da 71'395 cittadini (73,1per cento) e accolto da 26'279 (26,9 per cento).

Di più: dalle urne di tutti i Comuni è uscito un 'no' chiaro e netto. Neppure la regione del Locarnese ha fatto eccezione: in Città, ad esempio, i voti contrari hanno superato addirittura il 75 per cento. Le spiegazioni tecniche fornite dal Dipartimento del territorio nel corso del dibattito che ha preceduto la votazione non hanno quindi convinto e l’idea di avere una regolazione semaforica degli incroci, con il timore di ulteriori intoppi alla viabilità su un’arteria già intasata per molti giorni all’anno, ha spinto la maggioranza a bloccare la proposta.

Contro il progetto, lo ricordiamo, era stato lanciato un referendum, con oltre 13mila firme raccolte. Ora, a progetto affossato, non resta – come gli stessi referendisti hanno sempre sottolineato – che attendere il collegamento veloce in galleria: un progetto che verrà realizzato dalla Confederazione fra una quindicina d’anni. Inoltre, nel dicembre del 2020 verrà aperta al traffico ferroviario la galleria di base del Ceneri, ciò che accorcerà le distanze tra Sopra e Sottoceneri: si stima che il numero dei pendolari che usufruiranno di quest'offerta Tilo passerà dagli attuali 6'000 a 14'000, con uno sgravio sul traffico motorizzato e un alleggerimento per la viabilità del Piano di Magadino. Un ultimo aspetto che ha senz'altro spinto molti a dire 'no' è la paura che eventuali nuovi ingorghi sull’asse principale avrebbero spostato ulteriore traffico sulla strada dei comuni della sponda destra del Ticino, da Riazzino a Sementina.

Il governo resta convinto della bontà del progetto

La reazione del Consiglio di Stato al voto odierno è stato affidato a una nota scritta: “Le cittadine e i cittadini non hanno approvato una soluzione tecnica che – in attesa del collegamento veloce A2-A13 – avrebbe permesso di migliorare sensibilmente la situazione viaria nel comparto periurbano in cui si inseriscono gli abitati di Quartino, Contone e Cadenazzo. Rimaniamo convinti che, com'era stato chiaramente dimostrato dalle perizie specialistiche commissionate dal Dipartimento del territorio, la sostituzione di tre rotonde con impianti semaforici di ultima generazione avrebbe assicurato una buona gestione e fluidificazione del traffico. Con un investimento contenuto e in tempi brevi, sarebbe così stato possibile restituire qualità di vita al comparto, riducendo i tempi medi di percorrenza e il numero di giorni all’anno di congestione del traffico. Ricordiamo che la strada al primo gennaio 2020 passerà di competenza a Ustra fino al completamento della realizzazione del collegamento veloce A2-A13, dopodiché, verosimilmente nel 2035, tornerà ad essere di proprietà del Cantone”.

Soddisfatto il Ppd, promotore del referendum

Soddisfatto per quello che viene definito un “solido no”, il Ppd, promotore del referendum. “Si tratta di un messaggio chiaro all’indirizzo del Dipartimento del territorio, dei funzionari e dei politici: non è il caso di fare esperimenti, a maggior ragione in un territorio che già vive una situazione delicata – si legge in una nota diffusa poco fa, firmata dal vice presidente Marco Passalia e dal segretario cantonale Nicolò Parente –. Servono semmai certezze. Quelle certezze che la popolazione, soprattutto quella toccata dal progetto dei semafori, conoscendo bene la realtà locale hanno sempre avuto. Il no secco non è dunque una sorpresa. Il parere dei cittadini andava tenuto in considerazione prima, così da evitare un progetto inutile e un risultato imbarazzante. Tutto ciò deve essere da lezione per il futuro. L’auspicio ora è che i tempi della realizzazione del collegamento veloce A2-A13 vengano accelerati con decisione e che venga sostenuta con convinzione l’apertura della galleria ferroviaria del Ceneri. Oltre a queste importanti misure è bene che il Cantone si attivi immediatamente per favorire e potenziare il trasporto pubblico in particolar modo nella regione che va dal Locarnese al Bellinzonese”.

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