Un traguardo importante che conferma l’impegno nella promozione della formazione professionale.

BELLINZONA - A oggi le apprendiste e gli apprendisti attivi nell’Amministrazione cantonale rappresentano oltre il 5% del personale nominato: si tratta di un traguardo importante che conferma l’impegno del Consiglio di Stato e dell’Amministrazione cantonale nella promozione della formazione professionale. Questo risultato concretizza e anticipa la richiesta del Gran Consiglio di raggiungere tale quota entro l’anno scolastico 2029-2030.
La formazione professionale rappresenta da sempre un ambito di sviluppo prioritario per il Consiglio di Stato, che la sostiene anche attraverso l’offerta formativa interna all’Amministrazione cantonale. Investire nella formazione significa infatti garantire alle giovani generazioni concrete opportunità professionali, valorizzare il talento e assicurare competenze qualificate e aggiornate, indispensabili per rispondere in modo efficace alle sfide presenti e future della società e dell’economia. Al tempo stesso, l’impegno nella formazione riflette il ruolo che l’Amministrazione pubblica è chiamata a svolgere quale datore di lavoro responsabile e orientato al futuro.
La soglia è già stata superata alla fine del 2025: attualmente le apprendiste e gli apprendisti attivi rappresentano infatti il 5.04% del personale nominato nell’Amministrazione cantonale per un totale di 228 giovani in formazione impegnati in 27 diverse professioni.
Il raggiungimento di questo obiettivo testimonia l’impegno del Consiglio di Stato e dell’Amministrazione cantonale nel sostenere la formazione professionale in Ticino. Per ottenere questo risultato, si è agito sulla diversificazione dell’offerta formativa e sull’aumento del numero di posti offerti dal Cantone. Un’evoluzione resa possibile anche grazie al contributo dei formatori e al coinvolgimento dei quadri dirigenti che hanno raccolto l’invito a sostenere e sviluppare ulteriormente la formazione anche all’interno dell’Amministrazione cantonale. Questo impegno va ad aggiungersi a quanto già promosso anche in ambito di politica di discriminazione positiva – per incentivare le giovani donne a intraprendere formazioni anche in professioni tradizionalmente «maschili» – e, più in generale, alle azioni di sensibilizzazione per il superamento degli stereotipi di genere e di carriera.