I progressi nel mondo

Il 2025 ha portato una vittoria storica per gli oceani: con la ratifica da parte di 60 Stati, l’accordo ONU sulla protezione dei mari entrerà in vigore il 17 gennaio 2026. Per la prima volta nella storia, sarà possibile creare aree protette in alto mare, un passo fondamentale per raggiungere l’obiettivo di proteggere almeno il 30% degli oceani entro il 2030. Questo traguardo rappresenta una pietra miliare per la protezione globale dei mari. Ma non è l’unico successo marino del 2025: il tonno rosso atlantico, quasi scomparso dall’Atlantico e dal Mediterraneo negli anni 90 quando le popolazioni erano crollate al 15% rispetto al 1950, è tornato. Grazie a quote di pesca basate scientificamente, controlli più rigorosi e all’impegno del WWF che nel 2010 convinse 35 aziende a non comprare o vendere più tonno rosso atlantico, le popolazioni oggi sono al 55% e la specie non è più considerata sovrasfruttata nell’Atlantico orientale e nel Mediterraneo. Questo dimostra cosa è possibile quando scienza, politica e aziende collaborano. In Australia, la banca dati WWF ShellBank raccoglie campioni di DNA per tracciare le tartarughe marine, che tornano sempre alla spiaggia dove sono nate dopo lunghi viaggi, formando popolazioni distinte. Questo strumento aiuta a identificare l’origine delle tartarughe e quali gruppi sono più minacciati, permettendo interventi di conservazione mirati.
In Nepal, la recente stima nazionale della popolazione di leopardi delle nevi ha rilevato una popolazione stabile di 397 individui nelle regioni himalayane, circa il 10% della popolazione globale. Sebbene le regioni montane del Nepal rappresentino solo una piccola parte dell’habitat totale dei leopardi delle nevi, ospitano la quarta popolazione più grande al mondo. È la prima stima robusta basata su fototrappole e analisi genetiche raccolte tra il 2015 e il 2024. In Bhutan, gli scienziati del WWF hanno raccolto campioni d’acqua dal fiume Paa Chhu ad alta quota per estrarre DNA ambientale, rilevando non solo leopardi delle nevi ma anche 19 altre specie di mammiferi, tra cui lo scoiattolo volante lanoso e cervi sambar a quote record. Con l’apertura del primo laboratorio di DNA ambientale del Bhutan, l’analisi può ora essere eseguita localmente, riducendo tempi e costi. In Kazakistan, due tigri dell’Amur provenienti dai Paesi Bassi sono state trasferite in un recinto semiselvatico nella riserva naturale Ile-Balkhash per abituarsi alla vita in libertà. L’obiettivo è che i loro discendenti siano le prime tigri nate in libertà nel paese da 70 anni, parte di un piano per costruire entro il 2035 una popolazione sana di circa 50 tigri selvatiche. In Bolivia, il monitoraggio condotto dalle comunità locali nella regione di Chiquitania, nell’est del Paese, conferma che dopo la devastante stagione degli incendi dell’anno scorso, la vita continua. Le fototrappole a Madrecita e Palmarito mostrano non solo il ritorno dei giaguari, ma una straordinaria diversità di mammiferi, tra cui puma, ocelot, tapiri, cinghiali e volpi. In Tanzania, per la prima volta in 20 anni sono stati avvistati cani selvatici africani nella riserva di Liparamba, un indicatore del successo degli sforzi di protezione del WWF. Nella Repubblica Centrafricana, oltre 157mila trappole e 465 armi sono state distrutte nell’area protetta di Dzanga-Sangha, un forte segnale nella lotta al bracconaggio per proteggere gorilla ed elefanti di foresta. In Cambogia, il WWF supporta piccoli agricoltori nella transizione verso la produzione sostenibile di gomma naturale. Attraverso programmi di formazione, gli agricoltori apprendono come migliorare i loro metodi di coltivazione con modifiche minime, aumentando la produttività e mantenendo al contempo la salute del suolo e degli alberi.
Il WWF Svizzera, insieme al WWF Germania e MSCI, ha sviluppato uno strumento innovativo per rendere la natura visibile ai mercati finanziari. Il filtro dei rischi sulla biodiversità del WWF, combinato con oltre due milioni di dati aziendali di MSCI, crea valutazioni specifiche dei rischi legati alla natura per circa 70mila aziende. Questo navigatore naturale per gli investitori istituzionali aiuta a indirizzare i flussi di capitale verso progetti rispettosi dell’ambiente e lontano da attività distruttive. In un altro fronte dell’innovazione, il WWF sta sviluppando con partner un software per identificare parti illegali di animali come l’avorio nei carichi delle navi, utilizzando informazioni su origine, porti di destinazione e aziende coinvolte per identificare container sospetti e combattere il contrabbando via mare.
Mentre il 2025 volge al termine, è arrivato il momento di fare un bilancio. Non sono mancate le sfide, ma abbiamo anche assistito a progressi reali nella protezione del nostro Pianeta per le persone e per la natura. Dall’Africa all’Asia, dalla Svizzera alle foreste del Madagascar, il WWF ha raggiunto traguardi significativi che dimostrano come la conservazione, quando supportata da comunità locali, governi e settore privato, possa davvero fare la differenza. Ma ecco alcuni successi: in Svizzera il programma WWF “Natur verbindet” ha celebrato 10 anni di successi con oltre 520 progetti realizzati per la biodiversità nel paesaggio agricolo grazie alla collaborazione tra agricoltori, volontari e organizzazioni partner. Non solo: sempre in Svizzera le volontarie e i volontari del WWF hanno stabilito un nuovo record con 94mila ore dedicate alla natura, dimostrando che le persone sono pronte a impegnarsi concretamente per la protezione dell’ambiente. Ricordiamo che le migliaia di volontarie e volontari del WWF Svizzera rappresentano il pilastro della nostra organizzazione. In Madagascar negli ultimi cinque anni il numero di gruppi di sifaka setosi è triplicato passando da sette a oltre venti grazie al coinvolgimento delle comunità locali. In Camerun, una nuova ricerca del WWF nei parchi nazionali di Nki e Boumba Bek e nelle foreste circostanti nel sud-est del Paese ha rivelato che le popolazioni di elefanti di foresta e grandi scimmie sono rimaste stabili dal 2016. Particolarmente incoraggiante è l’aumento della popolazione di scimpanzé nel parco di Nki, risultato diretto del rafforzamento delle misure di protezione e del coinvolgimento delle comunità locali e delle autorità. In Polonia, dopo sette anni di proteste, il governo ha fermato il dannoso e inefficiente progetto della diga di Siarzewo sul fiume Vistola. Questo rappresenta un trionfo per la protezione del più grande fiume della Polonia e delle zone umide circostanti ricche di biodiversità. In Kenya, nonostante le persistenti minacce del bracconaggio, il Paese è riuscito a ridurre, e in alcune aree a fermare completamente, il bracconaggio dei rinoceronti. La tecnologia ha svolto un ruolo fondamentale: grazie alla collaborazione tra WWF, Teledyne FLIR e Kenya Wildlife Service per l’implementazione di telecamere termiche dotate di visione notturna e intelligenza artificiale, le riserve di Ol Pejeta e Solio Game Reserve, che ospitano alcune delle più grandi popolazioni di rinoceronti neri in pericolo critico dell’Africa orientale, hanno raggiunto zero bracconaggio dall’implementazione del sistema. Questi successi dimostrano che quando tecnologia, comunità locali e volontà politica si uniscono, la conservazione può vincere battaglie che sembravano perse.
Il 2025 ha visto anche progressi significativi nel coinvolgimento del settore privato nella conservazione. Più di 11’900 aziende partecipano ora alla Science Based Targets Initiative, di cui il WWF è partner fondatore. Oltre 360 aziende leader nel settore alimentare e agricolo hanno fissato nuovi obiettivi, promuovendo azioni contro la deforestazione, l’agricoltura rigenerativa e il miglioramento della gestione forestale. Questi impegni concreti dimostrano che il mondo degli affari sta riconoscendo sempre più il proprio ruolo nella protezione della natura. Un rapporto del WWF e della Banca Mondiale ha riconosciuto che l’acquacoltura presenta la più grande opportunità di investimento alimentare sostenibile nei prossimi 25 anni, creando fino a 22 milioni di nuovi posti di lavoro e guidando 1,5 trilioni di dollari in opportunità di investimento entro il 2050. Il rapporto stabilisce l’acquacoltura sostenibile come pilastro dei sistemi alimentari globali. In Brasile è stata lanciata ARPA Comunidades, una nuova iniziativa che si basa su due decenni di impatto attraverso il programma Amazon Region Protected Areas, cementando la leadership comunitaria e i mezzi di sussistenza sostenibili come essenziali per il successo della conservazione a lungo termine. Il programma ridurrà le pressioni della deforestazione in 60 aree protette a uso sostenibile che coprono 23,7 milioni di ettari e aggiungerà altri 3 milioni di ettari in nuove aree protette, di cui beneficeranno più di 130mila persone. In vista della COP30, il Brasile e i partner hanno lanciato il Tropical Forest Forever Facility (TFFF), uno sforzo multimiliardario per premiare i Paesi che mantengono le foreste in piedi, incanalando finanziamenti direttamente ai popoli indigeni e alle comunità locali.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha adottato l’accordo pandemico che include i fattori di propagazione delle malattie come la deforestazione e il commercio ad alto rischio di fauna selvatica, riconoscendo il legame cruciale tra salute dell’ecosistema e salute umana. Nel Regno Unito, settembre 2024 ha segnato un momento simbolico: l’ultima centrale elettrica a carbone è stata disconnessa dalla rete. Sebbene non sia un successo diretto del WWF, questo rappresenta un forte segnale per la transizione energetica globale e uno stimolo a continuare su questa strada in modo coerente. Guardando al futuro, il WWF continua a investire nella prossima generazione: nel 2025 il Russell E. Train Education for Nature Program ha assegnato un record di 70 borse di studio a scienziati della conservazione in 23 Paesi, costruendo la capacità locale necessaria per affrontare le sfide ambientali di domani.