Instancabili: le mamme solitarie
Questa settimana, il 20 maggio, si è celebrata la Giornata Mondiale delle Api: un’occasione per onorare non solo la familiare ape europea, ma anche le oltre 16mila specie di api osservate in tutto il mondo (di cui oltre 600 in Svizzera). In primavera ed estate, questi insetti impollinano colture e fiori selvatici, garantendo la continuità dei nostri ecosistemi. La diversità delle api è sorprendente: possono essere striate, avere un colore “metallico”, pelose, snelle o rotonde. La specie più piccola al mondo – l’ape “Perdita minima” – si trova esclusivamente nei deserti meridionali degli Stati Uniti: misura appena 2 mm. Anche il comportamento delle api varia notevolmente. Alcune specie volano al mattino presto, altre durante il giorno, altre ancora di notte. Molte emergono stagionalmente in primavera o estate, mentre altre rimangono nascoste sottoterra per anni. Le api abitano ambienti diversissimi, dalle fredde vette montane alle spiagge. Alcune specie sono generaliste e volano di fiore in fiore, altre sono specializzate nell’impollinazione di specifiche piante. Le api sono le custodi silenziose della biodiversità sul nostro Pianeta e in alcune culture si crede che siano i messaggeri tra il regno dei morti e quello dei vivi. Messaggeri lo sono sicuramente.
Al contrario delle cugine vespe, le api sono di fatto vegetariane. Le vespe, infatti, spesso si nutrono di piccoli insetti (o del panino che hai portato al picnic). La maggior parte delle api, invece, fornisce alla prole proteine ricavate dal polline mescolato con nettare. La mamma ape compatta il tutto, che poi posiziona all’interno della cavità del nido. Dopodiché depone un singolo uovo sopra questa miscela e poi sigilla la camera dove la giovane ape si svilupperà. Questo comportamento di nidificazione è particolarmente importante da comprendere poiché influenza direttamente le nostre strategie di conservazione. Troppo spesso, infatti, ci si dimentica che la maggioranza delle api nel mondo è composta da madri solitarie che necessitano di habitat diversi per prosperare. Le api hanno bisogno di fiori privi di pesticidi durante tutta la loro vita. Questo è uno dei doni più grandi che possiamo offrire a questi impollinatori. Molti parchi e giardini coltivano fiori che fioriscono solo durante il picco dell’estate. Tuttavia, piantando una varietà di specie che fiorisce dalla prima primavera fino all’autunno, il numero di api e altri impollinatori che visitano il nostro giardino aumenterà esponenzialmente. Attraverso piccoli gesti di attenzione, possiamo trasformare la vita di queste creature straordinarie e facciamo un passo verso la direzione giusta: ecosistemi sani e vari. La prossima volta che osservi un’ape, ricorda: non stai guardando solo un insetto, ma un esempio di evoluzione specializzata che ha scelto un percorso vegetariano – insieme ai bombi - nel regno degli imenotteri.
Quando sentiamo la parola “ape”, pensiamo subito a un alveare brulicante, con migliaia di operaie che lavorano all’unisono sotto la guida di una regina (oppure all’Ape Maia). Eppure, la realtà è molto diversa. Il 70% delle specie di api del Pianeta è solitario: madri instancabili che lavorano senza la struttura sociale dell’alveare. Queste api solitarie nidificano in luoghi che raramente notiamo: tronchi in decomposizione, piccole cavità nel terreno, steli di piante secchi o persino nei minuscoli spazi tra i mattoni delle nostre case. Ogni femmina è responsabile della costruzione del proprio nido, della raccolta di cibo, della deposizione delle uova e della sigillatura delle celle di covata, tutto senza l’aiuto di operaie. La diversità delle api solitarie è straordinaria. Le api tagliafoglie, ad esempio, ritagliano perfetti pezzi circolari dalle foglie per foderare le loro celle di covata. Le api muratrici costruiscono nidi con fango e piccole pietre. Le api legnaiole scavano gallerie nel legno morto, mentre le api minatrici creano elaborati tunnel sotterranei. Sono tutte incredibilmente efficienti: una singola femmina di osmia (ape muratrice), può impollinare quanto 120 api mellifere. Molte specie si sono co-evolute con specifici fiori, sviluppando capacità per raccogliere e trasportare il polline solo di quelle piante specifiche. Nonostante la loro importanza ecologica, le api solitarie affrontano minacce crescenti. La perdita di habitat, l’uso di pesticidi come i neonicotinoidi e i cambiamenti climatici stanno decimando molte popolazioni. La buona notizia è che possiamo aiutarle con interventi semplici: creando “hotel per api” nei nostri giardini, piantando fiori autoctoni che fioriscono in diverse stagioni e riducendo l’uso di sostanze chimiche nei nostri giardini o sui nostri balconi.
Il WWF è in prima linea nella lotta per proteggere le api e altri impollinatori, affrontando una delle loro maggiori minacce: i pesticidi neonicotinoidi. Questi prodotti chimici, ampiamente utilizzati in agricoltura, hanno effetti devastanti sugli impollinatori, danneggiando il loro sistema nervoso e compromettendo la loro capacità di navigazione, alimentazione e riproduzione. Per questo motivo il WWF, insieme a Pro Natura, mette in guardia dall’idea del Consiglio federale, di revocare il divieto di utilizzo dei pesticidi nei boschi. A pretesto per concedere ai Cantoni ampie possibilità di impiego dei pesticidi nelle zone boschive, il governo federale adduce la lotta contro il calabrone asiatico. Ma esistono alternative molto più semplici. In questo caso si rischia non solo che insetti come le api, ma anche pipistrelli, ricci e altri animali entrino in contatto con le sostanze chimiche, riportando anche danni. Per non parlare delle persone che fanno escursioni nei boschi. Sostanze che finiscono poi anche nelle falde acquifere e quindi poi nelle nostre case. Ma torniamo alle api: parallelamente alla lotta ai pesticidi, stiamo ripristinando i loro vari habitat. Siamo convinti che la protezione degli impollinatori non sia solo una questione ambientale, ma anche economica e sociale. La produzione alimentare globale dipende in modo significativo dall’impollinazione, con un valore economico stimato a centinaia di miliardi di franchi ogni anno. Attraverso la ricerca, l’educazione e la collaborazione, il WWF si impegna a garantire che le api e gli altri impollinatori possano continuare a svolgere il loro ruolo vitale nei nostri ecosistemi per le generazioni future.