In Svizzera, "la criminalità organizzata è attiva in particolare nell'ambito del traffico di stupefacenti, del riciclaggio di denaro, della tratta di esseri umani e del gioco d'azzardo illegale". Per questo il Consiglio federale ha adottato oggi una strategia nazionale che coinvolge anche Cantoni e Comuni volta a contrastare a tutti i livelli il fenomeno. Si terrà conto delle misure preconizzate dalla Conferenza dei direttori cantonali e dei dipartimenti cantonali di giustizia e polizia (CDDGP) nella lotta alle mafie, le cui attività mettono a repentaglio la sicurezza del Paese.
La posizione al centro dell'Europa, la piazza finanziaria forte e ben interconnessa sul piano internazionale, le buone infrastrutture e la prosperità rendono la Svizzera attrattiva per la criminalità organizzata, ha sottolineato il consigliere federale Beat Jans in una conferenza stampa a Berna.
Il "ministro" basilese ha precisato che nel 2003 Europol ha fatto il punto della situazione constatando che in Europa operano oltre 800 organizzazioni criminali, diverse delle quali sono attive anche nella Confederazione.
All'inizio di dicembre la nuova direttrice dell'Ufficio federale di polizia (fedpol), Eva Wildi-Cortés, anch'essa presente davanti ai media, aveva dichiarato che il Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC) aveva aumentato il livello di minaccia legato alla criminalità organizzata da 3 a 5 (su 6) negli ultimi due anni.
Ora, incaricato da Jans di formulare la strategia, il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) ha elaborato insieme con autorità federali, cantonali e comunali la base che dovrebbe consentire di contrastare, in modo efficace e trasversale, la crescente minaccia proveniente da reti criminali.
Tale strategia prevede tre obiettivi che dovrebbero impedire alla criminalità organizzata di trovare terreno fertile per costituire, diffondere e consolidare strutture criminali in Svizzera. In primis, occorrono misure di sensibilizzazione e formazione affinché le autorità, l'economia e la società siano consapevoli dei rischi derivanti dalla presenza delle mafie in Svizzera e ne identifichino le attività e le pratiche.
A una domanda di un giornalista sui possibili incentivi di autodenuncia, come una norma sui pentiti richiesta anche in un postulato dal Parlamento, il consigliere federale Jans non ha nascosto che un'attenuazione della pena potrebbe essere utile. Ma al momento non è ancora stato deciso alcun incentivo in tal senso.
In secondo luogo, secondo l'esecutivo, la nuova strategia mira a intensificare la collaborazione tra Confederazione, Cantoni e Comuni. Si tratterà in particolare di creare basi legali e misure di prevenzione che permettano di condividere informazioni e cooperare, avvalendosi degli strumenti necessari per confiscare i valori patrimoniali di origine criminale.
Da ultimo, la strategia prevede di rafforzare lo scambio nazionale e internazionale d'informazioni, ad esempio potenziando la collaborazione tra team d'indagine comuni in casi internazionali e nazionali complessi. I gruppi criminali sono infatti attivi oltre i confini cantonali e nazionali, è stato ancora sottolineato.
In collaborazione con la CDDGP e altri servizi federali, cantonali e comunali, il DFGP elaborerà entro fine 2026 un piano d'azione nazionale per la lotta alla criminalità organizzata con misure, competenze e scadenze concrete. Le misure che richiedono lavori legislativi a livello federale saranno raggruppate in un pacchetto, che necessita di accertamenti approfonditi e sarà probabilmente posto in consultazione a fine 2027.
I provvedimenti che non richiedono adeguamenti legislativi saranno invece attuati da Confederazione e Cantoni a partire dal 2026. Comprendono ad esempio lo sviluppo del quadro della situazione in materia di criminalità organizzata, la formazione di collaboratori, ad esempio nel settore finanziario e immobiliare, nonché la definizione di interlocutori in caso di sospetto di criminalità organizzata e il potenziamento della cooperazione di polizia in Svizzera e all'estero.
Le misure non legislative prevedono anche che Confederazione, Cantoni e Comuni mettano a disposizione le risorse necessarie all'attuazione della strategia. Il DFGP esaminerà entro fine 2026 modelli di finanziamento alternativi per l'Ufficio di comunicazione in materia di riciclaggio di denaro ed elaborerà un piano per aumentare, nel quadro del processo di preventivazione ordinario, le risorse della Polizia giudiziaria federale (PGF). Il Parlamento ha inoltre incaricato il Consiglio federale di creare nei prossimi dieci anni fino a 200 nuovi posti presso la PGF, è stato ancora precisato.