Svizzera

Preoccupazione in Svizzera per misure UE sull'acciaio

Le associazioni svizzere temono un impatto negativo sull'export senza contingenti specifici.

7 ottobre 2025
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Le recenti misure annunciate dalla Commissione europea riguardanti l'acciaio hanno sollevato preoccupazioni tra le associazioni svizzere del settore. Secondo metal.suisse, l'assenza di contingenti specifici per paese potrebbe equivalere a un divieto di esportazione per i produttori svizzeri. Anche Swissmem, rappresentante del comparto metalmeccanico ed elettrotecnico, ha espresso preoccupazione per l'annuncio fatto a Strasburgo.

Un portavoce di Swissmem ha dichiarato all'agenzia Keystone-ATS che l'associazione si aspetta che la Svizzera ottenga almeno contingenti specifici dall'UE. L'obiettivo principale rimane comunque l'esclusione della Confederazione dalle misure previste. Con contingenti simili a quelli attuali o solo leggermente ridotti, l'impatto sull'industria svizzera dell'acciaio sarebbe limitato. In caso contrario, le aziende elvetiche rischierebbero di perdere ulteriori quote di mercato in Europa.

Metal.suisse, che si occupa di acciaio riciclato, auspica un dialogo costruttivo tra le autorità svizzere ed europee. Senza una soluzione, la produzione in Svizzera potrebbe diventare "inimmaginabile", ha affermato il direttore Andreas Steffes. L'applicazione del principio "first come, first serve" non è praticabile per gli impianti svizzeri, poiché l'acciaio viene prodotto solo su richiesta. Metal.suisse sottolinea che la Svizzera non contribuisce al problema della sovrapproduzione globale che l'UE intende affrontare.

Swiss Steel, multinazionale siderurgica con sede a Lucerna, non è ancora in grado di valutare le conseguenze delle nuove misure. Tuttavia, sottolinea l'importanza degli sforzi diplomatici svizzeri, che hanno già sollecitato l'Organizzazione mondiale del commercio affinché la Svizzera sia esentata dalle misure di protezione, in virtù dell'accordo di libero scambio con l'UE.