La Commissione propone regole applicate a livello mondiale senza eccezioni per la Svizzera, con esclusioni per Norvegia, Islanda e Liechtenstein; iter fino all'estate 2026
La Commissione Ue sfida la Cina e presenta un piano per difendere l'industria siderurgica dagli effetti della sovraccapacità globale. La proposta - ha annunciato su X il vicepresidente dell'esecutivo comunitario, Stéphane Séjourné - prevede di dimezzare le importazioni di acciaio a dazio zero e raddoppiare, dal 25% attuale al 50%, i dazi per le quote extra.
"Questa è la nuova clausola di salvaguardia sull'acciaio. Questa è la reindustrializzazione dell'Europa", ha sostenuto il 40enne francese. Il testo sarà presentato a Strasburgo in conferenza stampa nel tardo pomeriggio.
Le nuove regole dovrebbero essere applicate a livello mondiale e al momento non sono previsti contingenti specifici per singoli Paesi, ad eccezione di coloro che aderiscono allo Spazio economico europeo (SEE), ovvero Norvegia, Islanda e Liechtenstein.
Ciò significa che non ci saranno eccezioni per la Svizzera, che non raggiunge lo stesso livello di integrazione degli Stati SEE, ha spiegato un funzionario di Bruxelles. Ad oggi i produttori elvetici di acciaio beneficiano di contingenti per prodotti siderurgici specifici. Questi sono stati concessi dalla Commissione europea dopo negoziati con la Confederazione.
La proposta della Commissione sarà ora sottoposta al Consiglio dell'UE, in cui sono rappresentati gli Stati membri, e al Parlamento europeo. Le nuove barriere commerciali dovrebbero entrare in vigore al più tardi nell'estate del 2026 e sostituire le attuali misure.