Svizzera

Valore locativo è abolito: "sì" solido, ma c'è Röstigraben

28 settembre 2025
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L'imposta sul valore locativo è abolita. La maggioranza di popolo e cantoni ha infatti approvato oggi - con il 57,7% dei voti e 16,5 cantoni - l'introduzione di una nuova imposta immobiliare cantonale sulle abitazioni secondarie, elemento indispensabile affinché la riforma possa entrare in vigore. La partecipazione è stata del 49,5%.

Oggi non c'è stata nessuna suspense: già pochi minuti dopo mezzogiorno, quando sono arrivate le prime proiezioni e i primi dati parziali, si è capito che la riforma dell'imposizione degli immobili sarebbe stata accettata. Ciò non significa che l'esito odierno non sia stata una sorpresa: i sondaggi prevedevano infatti un "sì" tiratissimo.

Il risultato non è però stato unanime in tutta la Svizzera, tanto che si può parlare di Röstigraben: i cantoni romandi - con il sostegno di Basilea Città - hanno tutti respinto la riforma. Ginevra ha ad esempio detto "no" nella misura del 66,1%, Vaud del 63,8%.

Dall'altra parte della Sarine è invece giunto un "sì" convinto, con percentuali che hanno sorpreso molto osservatori della politica federale. Il più favorevole è stato Appenzello Interno con il 75,1% di favorevoli. Percentuali elevate anche a Appenzello Esterno (73,4%), Turgovia (72,4%), San Gallo (71,8%), Glarona (70,1%).

Nella campagna di votazioni in molti hanno sostenuto che la riforma penalizzerebbe in particolare le regioni turistiche, dove ci sono molte residenze secondarie. In Parlamento molti deputati provenienti da questi cantoni avevano del resto chiesto, senza successo, di limitare la riforma alle sole residenze primarie.

I risultati odierni non hanno confermato questi risultati. I cantoni alpini sono infatti usciti spaccati dallo scrutinio odierno: Vallese l'ha respinta con il 60,3% dei voti, mentre Ticino e Grigioni l'hanno sostenuta con rispettivamente il 56,5% e il 67,1%.

Le reazioni

L'Associazione svizzera dei proprietari fondiari (HEV) e il comitato "Sì a imposte giuste" hanno espresso "grande soddisfazione per il chiaro sì" alla riforma dell'imposizione immobiliare. Il risultato rappresenta un segnale forte a favore di maggiore equità fiscale, responsabilità individuale e promozione della proprietà abitativa occupata dai proprietari stessi, affermano in un comunicato.

"Si tratta di un grande successo per tutti coloro che vivono nella propria casa e per chi sogna di realizzare questo obiettivo", afferma il consigliere nazionale (UDC/ZH) e presidente dell'HEV Gregor Rutz. "L'abolizione allevia soprattutto gli anziani che vivono nella loro abitazione, per la quale hanno lavorato e risparmiato per decenni", ha aggiunto la vicepresidente e consigliera agli Stati Brigitte Häberli-Koller (Centro/TG).

Di tenore opposte le reazioni dei contrari alla riforma: "l'elettorato ha approvato un progetto che avvantaggia soprattutto i ricchi e rafforza l'ingiustizia fiscale a favore dei proprietari", ha affermato il presidente dell'Associazione svizzera degli inquilini (ASI) e "senatore" (PS/GE) Carlo Sommaruga, citato in una nota. Questo risultato, secondo il ginevrino, va a scapito di chi vive in affitto. L'ASI chiede quindi che la lotta contro i redditi eccessivi diventi una priorità politica.

Da parte sua, il comitato "No allo stop delle ristrutturazioni" teme per gli interventi di risanamento energetico. A suo avviso, sarà fondamentale mantenere e rafforzare gli incentivi alla modernizzazione e alla decarbonizzazione del patrimonio edilizio. L'associazione manda pertanto un messaggio al Parlamento: il Programma edifici e il sostegno alle energie rinnovabili dovranno essere ampliati, non ridotti.

I contenuti della riforma

Il valore locativo rappresenta un reddito fittizio, calcolato sulla base dell'importo che si potrebbe ricavare dalla locazione dell'immobile, da cui il proprietario può dedurre gli interessi passivi e i costi di manutenzione. Tale reddito si aggiunge a quello proveniente dall'attività lucrativa.

La riforma adottata oggi, oltre all'abolizione del reddito locativo, prevede anche lo stralcio di quasi tutte le deduzioni concesse finora, non solo per gli interessi passivi, ma anche per i costi di manutenzione e, per quanto attiene all'imposta federale diretta, anche delle spese per il miglioramento energetico dell'abitazione.

È tuttavia prevista un'eccezione per le persone che acquistano per la prima volta un immobile in Svizzera da utilizzare come abitazione primaria. Esse beneficeranno di una deduzione di prima acquisizione, di durata e ammontare limitati, per gli interessi su debiti.

I Cantoni avranno tuttavia la possibilità, ma non l'obbligo, di introdurre un'imposta immobiliare per compensare parte delle perdite fiscali. Ed è proprio su questo punto che si è votato oggi. L'abolizione del valore locativo dipendeva infatti dall'accettazione di questa nuova imposta facoltativa.

Per quanto attiene alle ripercussioni fiscali sui singoli proprietari e sulle casse pubbliche, molto dipenderà dal livello dei tassi ipotecari. Con un tasso medio dell'1,5% come oggi, il carico fiscale sarà inferiore, mentre aumenterà con l'innalzamento degli interessi.

Le minori entrate per l'erario sono stimate in 1,8 miliardi di franchi, di cui 400 milioni in meno per la Confederazione e 1,4 miliardi per Cantoni e Comuni. Con un tasso ipotecario del 3% la situazione sarebbe però rovesciata.