Svizzera

CF: tassa auto elettriche, le varianti in dettaglio

26 settembre 2025
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Per tassare i veicoli elettrici il Consiglio federale propone due varianti: in funzione dei chilometri percorsi o in base all'energia utilizzata per ricaricarli. Eccole in dettaglio.

Variante "chilometraggio"

Nella variante "chilometraggio" la tassa da versare per un veicolo elettrico sarebbe determinata in base ai chilometri percorsi nel territorio doganale svizzero. Sarebbero imposti tutti i veicoli, anche quelli plug-in.

La tariffa dipenderebbe dal genere di veicolo - automobile, furgoni, camion, ecc. - e dal suo peso totale. In questo modo l'importo della tassa sarebbe approssimativamente equivalente a quello sui veicoli a benzina e diesel paragonabili.

Ai veicoli elettrici alimentati esclusivamente a batteria si applicherebbe il 100% della tariffa, mentre per i veicoli plug-in riceverebbero uno sconto del 50%. Per un'automobile il governo propone 5,40 franchi per 100 km percorsi.

Per i cosiddetti piccoli veicoli elettrici - come scooter o quad - verrebbe introdotta un'imposta forfettaria il cui importo varierebbe in funzione del peso del veicolo, fatta eccezione per i motoveicoli.

I veicoli elettrici del cosiddetto "settore non-road" - trattori, macchine semoventi, carri con motore, motoslitte - e le sedie a rotelle motorizzate non sarebbero imposti.

Per stabilire il numero di chilometri percorsi, necessario per calcolare l'ammontare della tassa, i detentori di automobili e veicoli commerciali leggeri potranno scegliere tra un'autodichiarazione o una diversa soluzione tecnica. Per distinguere almeno parzialmente i chilometri percorsi all'estero è prevista una deduzione forfettaria.

Da notare che i dati da dichiarare alla Confederazione dagli automobilisti riguarderebbero unicamente il dato chilometrico del proprio veicolo, ma non le coordinate geografiche.

Variante "ricarica"

Nella variante "ricarica" l'imposta da versare sarebbe calcolata in base all'elettricità - misurata in chilowattora - utilizzata nella ricarica del veicolo, sia presso stazioni di ricarica pubbliche che private. Chi ricarica l'auto a casa verrebbe tassato indipendentemente dal fatto che la corrente provenga dalla rete elettrica o dai propri pannelli solari.

La tariffa ammonterebbe a 22,8 centesimi per chilowattora (kWh), a prescindere dal tipo di veicolo. Il suo ammontate è stato calcolato in modo che i veicoli elettrici siano assoggettati a un onere fiscale analogo a quello dell'imposta sugli oli minerali per i veicoli a combustione.

Il gestore dell'impianto di ricarica dovrà provvedere alla sua registrazione. Le colonnine dovranno soddisfare determinati requisiti tecnici, in particolare essere dotati di un dispositivo di misurazione certificato e di un'interfaccia che consenta il trasferimento automatico dei dati.

La trasmissione automatica non sarà tuttavia obbligatoria. In alternativa sarà ammessa anche un'autodichiarazione.

Per i cosiddetti piccoli veicoli elettrici - come scooter o quad - verrebbe introdotta un'imposta forfettaria poiché spesso sono ricaricati da una normale presa domestica. Sarebbe quindi sproporzionato dotare queste prese di dispositivi di misurazione certificati.

La variante "ricarica" contiene tuttavia alcuni punti problematici. Chi ricarica l'automobile utilizzando una normale presa domestica potrebbe infatti facilmente eludere la tassa.

Un altro problema riguarda la ricarica bidirezionale. Chi carica il proprio veicolo su una normale presa domestica e in seguito reimmette l'energia in rete tramite la colonnina di ricarica si vedrebbe restituita una imposta che in realtà non ha mai pagato.

L'incentivo all'elusione potrebbe anche essere problematico da un punto di vista della sicurezza: le prese domestiche non sono infatti progettate per sopportare intensità di corrente fino a 16 ampere in modo continuativo, come richiesto da molti caricabatterie. A lungo termine ciò potrebbe provocare un surriscaldamento delle prese e delle linee elettriche con un rischio di incendi. Studi hanno inoltre dimostrato che caricando in questo modo l'automobile si perde molta energia, fino al 30%.

Se verrà scelta la variante "ricarica", in un primo tempo, dal 2030 al 2035, i veicoli elettrici con un peso totale inferiore a 3,5 verrebbero sottoposti a una tassazione forfettaria provvisoria. Ciò nell'attesa che i requisiti tecnici per la rilevazione della corrente di ricarica vengano implementati.