Svizzera

Piani di bilancio UE: impatto anche sulla Svizzera

La Commissione europea prevede fondi per ricerca e tasse su grandi imprese.

16 luglio 2025
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I nuovi piani di bilancio della Commissione europea, che ammontano a 2.000 miliardi di euro, potrebbero avere ripercussioni anche sulla Svizzera. Le autorità di Bruxelles intendono destinare maggiori fondi al programma di ricerca Orizzonte Europa e agli scambi tra studenti, Erasmus+. Inoltre, è prevista l'introduzione di una tassa sulle grandi imprese, che coinvolgerebbe anche le aziende svizzere.

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha presentato oggi a Bruxelles il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2028-2034. La proposta prevede un bilancio complessivo di 2.000 miliardi di euro, rispetto ai circa 1.200 miliardi del bilancio 2021-2027.

Il budget per il programma di ricerca Orizzonte Europa sarà raddoppiato, ha dichiarato von der Leyen ai media. Attualmente, sono destinati a questo programma 175 miliardi di euro, come precisato da Stéphane Séjourné, vicepresidente della Commissione europea.

A partire dal 2025, la Svizzera è associata a questo programma come Paese terzo, permettendo ai ricercatori svizzeri di richiedere fondi dal fondo comune per la ricerca. Tuttavia, Séjourné non ha potuto confermare se la Svizzera dovrà aumentare la sua partecipazione finanziaria.

Von der Leyen ha inoltre annunciato un aumento dei finanziamenti per il programma di mobilità Erasmus+, che potrebbe disporre di 40,8 miliardi di euro. La Svizzera prevede di aderire al programma a partire dal 2027.

Per quanto riguarda le entrate, la Commissione sta considerando nuove fonti, tra cui una tassa sulle imprese con un fatturato annuo superiore a 100 milioni di euro. Questa tassa sarebbe applicabile anche alle aziende svizzere che raggiungono tale soglia all'interno dello spazio europeo.

La proposta della Commissione sarà ora sottoposta al Parlamento europeo e al Consiglio. Gli Stati membri devono approvare il bilancio all'unanimità, e i negoziati tra le istituzioni europee dovrebbero durare due anni.