Svizzera

Il Controllo federale delle finanze valuta le nuove regole sul finanziamento politico

Migliorata la trasparenza ma persistono lacune, attesa una valutazione dall'Ufficio federale di giustizia

20 maggio 2025
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Tempo di bilanci in merito alle nuove regole sul finanziamento della politica: presentando oggi a Berna il bilancio 2024 della propria attività, il Controllo federale delle finanze (CDF) esprime un giudizio in chiaroscuro sulle nuove disposizioni che, a suo avviso, potrebbero essere completate.

Dalle elezioni federali 2023 per il Consiglio nazionale, partiti e promotori di iniziative e referendum devono aprire i propri libri contabili. Secondo il CDF, chiamato a controllare l'applicazione della legge, "la trasparenza è senz'altro migliorata, anche se non è assoluta". Ciò è evidente sia nei bilanci delle votazioni sia nelle finanze dei partiti, pubblici dal 2024.

Per le dodici campagne su temi di carattere nazionale del 2024 è stato dichiarato un totale di 45,6 milioni di franchi. Tuttavia è facile celare l'origine delle donazioni, ha sostenuto davanti ai media il direttore del CDF, Pascal Stirnimann. Questo perché associazioni o fondazioni, non tenute a rivelare le proprie finanze, possono essere utilizzate quali intermediari.

I partiti rappresentati alle Camere federali hanno dichiarato entrate per un totale di 29 milioni (fine giugno 2024). Tuttavia, poiché le sezioni cantonali e comunali dei partiti non sono tenute a fornire informazioni, il valore informativo di queste cifre dipende dall'organizzazione interna dei partiti, osserva il CDF.

Il CDF giudica inoltre fastidioso dover pubblicare cifre errate sul finanziamento politico, ma di non poterlo segnalare. Inoltre, la legge attuale non fornisce una base sufficiente per la pubblicazione dei risultati dei controlli materiali, ad esempio su richiesta dei rappresentanti dei media.

Il CDF ha quindi respinto due richieste in tal senso inoltrate dai media che si sono avvalsi della legge sul principio di trasparenza dell’amministrazione. Un caso, sul quale deve decidere il Tribunale amministrativo federale, è ancora pendente, ha precisato Stirnimann. Il CDF si aspetta un chiarimento giuridico in merito.

Il CDF attende anche con interesse una valutazione, entro l'estate, della nuova legge da parte dell'Ufficio federale di giustizia. Forte dell'esperienza raccolta finora, il CDF intende contribuire a questa analisi e suggerire eventuali rimedi per colmare le lacune esistenti.