Svizzera

Il Consiglio degli Stati respinge la mozione contro il Regolamento sanitario internazionale

La Svizzera conferma il supporto al RSI dell'OMS, nonostante le critiche dell'UDC su costi e libertà d'informazione

19 marzo 2025
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La Svizzera non deve rimettere in discussione il nuovo Regolamento sanitario internazionale (RSI), adottato dagli Stati membri dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) lo scorso anno. Il Consiglio degli Stati ha votato oggi, per 26 a 11, contro una mozione del "senatore" Pirmin Schwander (UDC/SZ), che chiedeva di respingerlo e sottoporlo al giudizio del popolo.

L'RSI dell'OMS esiste da oltre 70 anni. Regola la cooperazione per prevenire, contenere e controllare i focolai di malattie che rappresentano una grave minaccia per la salute pubblica. In particolare, consente di dichiarare lo stato di emergenza sanitaria internazionale o di adottare misure negli aeroporti e alle frontiere.

Secondo il Consiglio federale, la revisione faciliterà la gestione della diffusione transfrontaliera delle malattie. Una consultazione sugli emendamenti dell'RSI è stata avviata lo scorso mese di novembre. Il governo pertanto non ritiene necessario un rifiuto preventivo prima che i risultati di tale procedura siano noti.

L'UDC ha invece criticato le importanti conseguenze finanziarie per i Cantoni e il rischio di censura delle opinioni che contraddicono la linea dell'OMS in termini di informazione, ad esempio in caso di pandemia. Il partito voleva inoltre che tutti gli emendamenti fossero presentati al Parlamento sotto forma di credito federale, da poi sottoporre ai cittadini.

"Le modifiche all'RSI sono di ampia portata. Non sono semplicemente di natura tecnica e amministrativa", ha detto Schwander, la cui mozione è stata trattata all'interno di una mini-sessione straordinaria denominata "sanità". Bisogna concedere del tempo al processo democratico svizzero, in modo che la popolazione possa votare sul nuovo regolamento, gli ha dato man forte Esther Friedli (UDC/SG), secondo cui "dobbiamo trarre le giuste lezioni dalla pandemia che abbiamo vissuto e che ha lasciato il segno su molte persone".

"Non dobbiamo confondere l'RSI con il trattato sulle pandemie", ha replicato la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider, "si tratta di due cose ben distinte". Il regolamento è uno "strumento vincolante, ma l'obiettivo è fornire una migliore protezione alla popolazione", ha spiegato.

Non ci sarà quindi un'estensione dei poteri dell'OMS, ha proseguito Baume-Schneider, assicurando che gli Stati rimangono sovrani in materia di politica sanitaria e che per la Confederazione non subentrerà alcun obbligo finanziario.