Il Consiglio degli Stati elimina le divergenze, pronto per le votazioni finali di venerdì
L'accordo di solidarietà sul gas fra la Svizzera, l'Italia e la Germania è cosa fatta. Oggi il Consiglio degli Stati ha eliminato le ultime divergenze col Nazionale. Il dossier è pronto per le votazioni finali di venerdì, ultimo giorno di sessione.
Per le camere e il Consiglio federale, l'intesa con Berlino e Roma è fondamentale alla luce delle attuali tensioni geopolitiche, come ha dimostrato la crisi in Ucraina e i rischi legati all'approvvigionamento energetico in cui potrebbe incorrere la Confederazione in futuro.
Stando all'accordo, la Svizzera - come anche gli altri contraenti - deve poter attingere alle risorse energetiche dei Paesi confinanti in modo da garantire un approvvigionamento anche in caso di emergenza.
In caso di grave scarsità di gas, dopo che saranno state adottate tutte le misure nazionali possibili a disposizione della Confederazione per ridurre il consumo, fra cui figurano la commutazione degli impianti a doppio combustibile, divieti e limitazioni, o ancora il contingentamento per l'industria che fa uso di gas.
Sul territorio nazionale la Svizzera non dispone di elevate capacità di produzione e stoccaggio, motivo per cui, per l'approvvigionamento, la Confederazione dipende dai suoi Paesi limitrofi che hanno accesso al mare. In caso di necessità, l'accordo permette alla Svizzera- da dove transita il gas fra i due Paesi -, alla Germania e all'Italia di presentare una richiesta di solidarietà agli altri Stati contraenti in caso di impossibilità ad approvvigionare in altro modo i clienti protetti, ovvero le famiglie e i servizi essenziali come gli ospedali e i servizi d'emergenza.
L'intesa prevede anche il ricorso a un tribunale arbitrale in caso di vertenze fra i firmatari dell'intesa, e ciò per evitare che la Svizzera sia sottoposta alla legislazione europea in questione, come lo sono invece la Germania e l'Italia. Niente Corte europea di giustizia insomma.
L'intesa comprende tre decreti: uno riguardante l'approvazione del testo vero e proprio, e gli altri due relativi ad altrettanti crediti d'impegno per un totale di 1,3 miliardi di franchi al fine di adempiere agli obblighi di pagamento e assicurare la copertura delle garanzie statali nell'ambito delle forniture in questione.
Tutti i costi verrebbero successivamente fatturati ai destinatari delle forniture di gas, vale a dire ai clienti protetti. In tal modo la Confederazione non dovrà sostenere alcun onere finanziario supplementare.
Il primo credito concede una garanzia statale di 300 milioni di franchi con cui la Confederazione potrebbe garantire l'acquisto di gas in caso di misure di solidarietà. Il secondo credito di un miliardo è previsto in particolare per eventuali compensazioni che la Confederazione dovrebbe versare a fronte di misure sovrane adottate in Germania o in Italia a favore della Svizzera.