È stato assolto dall’accusa di assassinio il venditore d’auto sospettato di aver ucciso nel 1995, a colpi d’arma da fuoco, un diplomatico egiziano nel garage sotterraneo del suo appartamento a Ginevra. È stato comunque condannato a 15 anni per altri reati. L’imputato doveva rispondere, di fronte al Tribunale penale federale (Tpf) di Bellinzona, fra le altre cose di stupro, sequestro, minacce, truffa e amministrazione infedele. Proprio a causa dei numerosi capi d’accusa, il Ministero pubblico della Confederazione (Mpc) aveva chiesto 20 anni di carcere. Secondo la Corte, non è stato possibile stabilire “oltre ogni ragionevole dubbio” che l’uomo – condannato a più riprese in Francia e in Svizzera – abbia commesso l’assassinio. Non è nemmeno stato provato che avesse intenzione di partecipare a tale delitto in qualche modo. Per tutte queste ragioni si è optato per l’assoluzione dall’accusa di assassinio e anche di complicità. Anche la coimputata, compagna dell’uomo all’epoca dei fatti, è stata assolta dalla complicità in assassinio. Alla condanna a 15 anni di carcere si aggiunge l’espulsione dalla Svizzera pure per 15 anni. ATS/RED