Il Dfae smentisce le voci che vogliono il ticinese partente a breve dal Consiglio federale
Viola Amherd lascerà il Consiglio federale a fine marzo. Cosa farà Ignazio Cassis, che occupa la più traballante delle due poltrone del Plr in Governo? Partirà anche lui tra un paio di mesi (o più in là durante l’anno), consentendo in questo modo al suo partito di ‘blindare’ più o meno il secondo seggio, insidiato dal Centro? Oppure ‘tirerà’ fino al termine della legislatura, assolvendo i gravosi compiti che lo attendono (la difesa degli accordi con l’Ue, la presidenza dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa nel 2026), ma costringendo il Plr dopo le elezioni federali dell’ottobre 2027 alla prova (politicamente rischiosa) di una doppia, simultanea difesa dei suoi due seggi in Consiglio federale?
Le domande circolano da qualche tempo sui media e nella Berna federale. Dopo l’annuncio a sorpresa della vallesana, mercoledì, si pongono con ancora maggior insistenza. Giovedì però il Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae) ha gettato acqua sul fuoco delle speculazioni. Alla domanda – posta dal ‘Tages-Anzeiger’ – se il capo prevede di ritirarsi, il Dfae ha risposto in modo netto: ‘No’.
Il successore di Viola Amherd sarà nominato mercoledì 12 marzo, durante la sessione primaverile delle Camere federali. Se Cassis si dimettesse prima di tale data, l’elezione del suo sostituto avverrà lo stesso giorno, ma prima di quella del successore della vallesana, visto che il ticinese è rimasto in carica più a lungo. Questo dovrebbe rendere più agevole al Plr confermare il secondo seggio.
Interrogati da ‘Heute Morgen’ della radio Srf sulle possibili dimissioni del ticinese, i presidenti del Plr Thierry Burkart (indicato come ‘papabile’) e del Centro Gerhard Pfister (dato per favorito per succedere ad Amherd, alla Srf ha detto di aver deciso al 95%, senza precisare in che senso), sono rimasti molto guardinghi. I due hanno dichiarato che le dimissioni di un consigliere federale sono una questione che deve riguardare il singolo interessato. Pfister ha aggiunto di non rilevare segni di stanchezza in Cassis.
Proseguono intanto altre speculazioni. Quelle sui possibili papabili alla successione di Viola Amherd, anzitutto. Il nome più gettonato, dopo Gerhard Pfister (Zg), resta quello del consigliere nazionale grigionese Martin Candinas, che nel 2023 ha presieduto la Camera del popolo.
Poi c’è il toto-dipartimenti, innescato anche dalle critiche dell’Udc alla responsabile dell’esercito. Per il capogruppo alle Camere Thomas Aeschi (Zg), “il Ddps ha ora urgentemente bisogno di un consigliere federale che difenda la neutralità della Svizzera”. Albert Rösti? Al portale nau.ch, il bernese ha detto di trovarsi bene al Dipartimento dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (Datec), dove molto rimane da fare.