Passano la riforma fiscale e le misure di compensazione Ipct. Affonda, con un secco no, la cittadella della giustizia
Il popolo svizzero oggi è stato chiamato alle urne per esprimere il proprio voto su quattro temi di rilevanza federale. Ma l'importanza della giornata non si esaurisce qui: in Ticino, gli elettori hanno avuto l'opportunità di pronunciarsi anche su tre questioni di competenza cantonale.
A livello nazionale i cittadini hanno votato sulle iniziative popolari per premi meno onerosi (lanciata dal Ps), per un freno ai costi sanitari (proposta dal Centro) e "Per la libertà e l'integrità fisica", che mira fra le altre cose a vietare l'obbligo di vaccinazione. Altro oggetto nazionale è la modifica della legge federale sull'energia che mira a un approvvigionamento elettrico sicuro con le energie rinnovabili.
I primi tre oggetti sono stati bocciati - rispettivamente con il 55,5, il 62,75 e il 73,73 per cento dei voti contrari - mentre la legge sull'energia è passata con il 68,70 per cento.
Nel nostro Cantone ci si espressi anche sulla la modifica della legge sull’Istituto di previdenza del Canton Ticino (Lipct), approvata con il 50,50 per cento dei voti, la riforma fiscale, pure questa approvata al 56,89 per cento, e lo stanziamento per la cittadella della giustizia, bocciata con un numero di ‘no’ pari al 59,47 per cento.
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Quaresmini (ErreDiPi): 'Due anni fa questa votazione sarebbe stata bocciata'
“Se due anni fa avessimo proposto questo compromesso la sconfitta sarebbe stata probabilmente molto ampia. Quindi anche se risicata è una grande vittoria”, commenta Enrico Quaresmini, portavoce della Rete per la Difesa delle Pensioni. “Anche perché mi sembra che la domenica elettorale abbiamo in generale premiato le posizioni di destra”. Negli ultimi mesi sono state diverse le mobilitazioni di ErreDiPi, alcune delle quali criticate anche dal fronte di chi sosteneva il sì alle urne. “Il nostro intento è sempre stato quello di spiegare la situazione alla popolazione. Penso che alla fine abbia pagato”.
Nata per evitare una riduzione delle pensioni dei dipendenti pubblici, cosa ci sarà ora nel futuro di ErreDiPi? “Mercoledì avremo un’assemblea per capire su cosa puntare in futuro. Abbiamo già denunciato lo scarto enorme tra contributi pagati e accrediti ricevuti, quella che la Cassa chiama margini sui contributi che per noi è una cresta. C’è poi la scarsa remunerazione degli averi di vecchiaia”. Temi che si riguardano solo i dipendenti pubblici? “No, ci mobiliteremo per difendere le rendite quando a settembre si voterà sulla Lpp, che riguarda tutti e saremo in prima linea con il Preventivo 2025”.
Freno ai costi: un chiaro "no" all'iniziativa del Centro
Bocciata al 62,75 per cento. Sin dall'inizio del pomeriggio e dalle prime proiezioni dell'istituto gfs.bern, i giochi sono sembrati subito fatti.
Finiti nel ‘cestino’ 18 milioni di vaccini scaduti
Le dosi somministrate da quando si è iniziato a contrastare il Covid-19 e sino a fine luglio dello scorso anno sono invece state 17 milioni
L'iniziativa ‘sui vaccini’ non sfonda e il no pesa
La modifica di legge "Per la libertà e l'integrità fisica" è stata respinta dal 73,73 per cento dei votanti
Ipct, Bosco (Sit): 'Mi aspettavo un sostegno maggiore, ma quelo che conta è il risultato'
“Il risultato è stato raggiunto ed è quello che conta, si tratta del successo sindacale più importante degli ultimi anni ottenuto grazie a un accordo trovato tra sindacati e Consiglio di Stato”. Fatta questa premessa Mattia Bosco, dei Sindacati indipendenti ticinesi, riconosce che “l’esito è stato tiratissimo e alcuni segnali di preoccupazione questo risultato li lascia. Mi aspettavo un consenso maggiore visto l’ampio fronte a sostegno delle misure di compensazione. Probabilmente chi ha appoggiato questa misura l’ha fatto in maniera non troppo convinta”. Il discorso legato all’Istituto di previdenza del canton Ticino, in ogni caso, non è certamente chiuso. “L’autorità di vigilanza ha nel mirino l’Ipct. Un Istituto deve essere sano e quello del Cantone è ancora in fase di guarigione. Il risanamento della cassa non dipende dalla votazione di oggi - sottolinea Bosco - ma è un dossier che resta sul tavolo”.
Stabile Efg, il consigliere di Stato Norman Gobbi: ‘Il risultato di oggi mostra che per il popolo ticinese investire sulla giustizia non è la priorità’
Per il consigliere di Stato Norman Gobbi l’esito delle urne sull’acquisto dello stabile Efg è chiaro: «Il risultato di oggi mostra che per il popolo ticinese investire sulla giustizia non è la priorità. E non solo per i votanti, ma anche per la politica cantonale che ha deciso di sottoporre questo investimento al referendum finanziario obbligatorio. Durante l’ultima seduta di Gran Consiglio sono stati invece votati il credito netto e l’autorizzazione alla spesa di oltre 50 milioni di franchi per la scuola della moda a Chiasso senza sottoporli al referendum obbligatorio». Quali le ragioni di un ‘no’ così marcato? «È un cumulo di elementi», afferma il consigliere di Stato e aggiunge: «Oggi, come evidenzia anche il Consiglio della magistratura, la giustizia funziona e non bisogna dire il contrario. Tuttavia, nell’ambito delle spese, questo tipo di situazioni, vale a dire magistrati che hanno problemi interpersonali e non sono in grado di gestire i propri collaboratori, evidentemente non giovano al messaggio che la giustizia ha bisogno di riforme». In tal senso, sottolinea Gobbi, traggo le mie conclusioni. Il messaggio del popolo ticinese è abbastanza chiaro: meno risorse, se penso alla riforma fiscale, e più prudenza nelle spese e negli investimenti. Se vogliamo essere coerenti, le prossime riforme nell’ambito della giustizia dovranno essere a costo zero e non andranno dunque chieste maggiori risorse». Sul proprio coinvolgimento nel cosiddetto ‘caso Gobbi’ il consigliere di Stato non ha dubbi: «La mia vicenda non ha influito sul voto. Per come la vedo, ha giocato meno rispetto a quella che può essere la percezione».
Ipct, Marchesi (Udc): 'Per risanare la cassa bisogna far pagare anche gli attuali pensionati'
“Prima della votazione ho fatto due calcoli: 17mila affiliati con una media di tre parenti voleva dire partire già con uno scarto negativo di 50mila voti. Aver perso di sole mille schede, pur restando una sconfitta, è quindi un risultato molto positivo”, afferma Piero Marchesi, presidente dell’Udc e membro del comitato contrario alle misure di compensazione. “Si è dimostrato che tutto questo sostegno alle misure di compensazione non c’è e che un’ampia fetta della popolazione ritiene queste rendite ingiustificate e oramai superate”. Per Marchesi e l’Udc la partita legata alla Cassa pensione dei dipendenti pubblici non è affatto chiusa qui: “Questo risultato ci sprona ad andare avanti. Da domani ci metteremo al lavoro per spingere la politica e i partiti di governo a trovare una soluzione per risanare la Cassa, perché questo problema resta visto che il perito ha stimato del 50 per cento la possibilità di riuscire a risanare la Cassa. Non accetteremo che a pagare siano ancora i contribuenti”.
Tra le idee dei democentristi c’è anche quella di chiamare a fare la loro parte gli attuali pensionati. “Modalità e misure sono ancora da definire. Ma non vediamo alternative, visto che si tratta di pensionati che godono del primato delle prestazioni e stanno distruggendo la Cassa ai danni dei giovani lavoratori”.
Ipct, Ghisletta (Vpod): 'È una votazione che non andava nemmeno fatta'
"Non mi sorprende vedere un risultato così risicato. Sapevamo che non sarebbe stato facile”, afferma Raoul Ghisletta della Vpod, che passa subito all’attacco: “È una votazione che non andava nemmeno fatta. Siamo l’unico cantone che mette in votazione popolare le pensioni dei dipendenti pubblici. La competenza dovrebbe essere solo della Cassa, come accade per tutte le altre”. I soldi per le compensazioni, però, sono anche dei contribuenti… “certo, ma a questo punto dovremmo votare su ogni singola voce di spesa”. Per Ghisletta il quadro è chiaro: “Chi si oppone a garantire le prestazioni di un istituto dove il 95% degli affiliati sono residenti evidentemente vorrebbe un settore pubblico popolato da frontalieri”.
Alle urne è arrivato un compromesso trovato tra sindacati e governo. “È l’unico modo di far passare questi temi alle urne. La nostra strategia è stata chiara: coinvolgere i presidenti di partito e spingerli alla mobilitazione. È infatti compito dei politici convincere le persone della bontà di una proposta”.
Legge sull'energia, nessuna sorpresa per la vittoria del ‘sì’
La percentuale dei voti favorevoli si attesta al 68,7 per cento
Iniziativa per i premi di cassa malati, pesa il ‘Röstigraben’
A livello nazionale il 55,5% dei votanti si è detto contrario alla proposta lanciata dal Partito socialista. Favorevole invece, col il 57,5%, il Ticino
Terminato lo spoglio in Ticino: ecco i risultati sui temi cantonali
Misure di compensazione per le rendite pensionistiche dei dipendenti pubblici (IPCT): passa il sì al 50,50% (e 49,50% di no)
Riforma fiscale: passa il sì al 56,89%
Stabile Efg FG (cittadella della giustizia): vince il no con il 59,47%
La partecipazione al voto si è attestata al 49%.
Comitato per il doppio no: 'Bisogna agire responsabilmente'
Gli oppositori delle due iniziative lanciate dal PS e dal Centro sui premi e i costi della sanità hanno accolto il risultato di domenica con modestia. Il co-presidente del comitato per il doppio "no", Cyril Aellen (PLR/GE), ha parlato di una vittoria "felice ma responsabile". Anche Céline Amaudruz ritiene che sia necessaria l'umiltà.
"Gli svizzeri sono preoccupati per i costi della sanità, ma tengono anche a un sistema di alta qualità, non a un sistema a due velocità", ha dichiarato il consigliere nazionale Aellen. Oggi, con i controprogetti sul tavolo, dobbiamo dare prova di discernimento e responsabilità".
Simone de Montmolin (PLR/GE), parlando alla RTS, ha aggiunto che l'iniziativa del PS non è una soluzione al problema dell'aumento dei costi, ma piuttosto un trasferimento di costi alla Confederazione. Dobbiamo anche ammettere che il cantonalismo ha i suoi limiti quando si tratta di pianificazione ospedaliera", ha aggiunto Simone de Montmolin (PLR/GE). Oggi gli attori devono mettersi attorno a un tavolo per ridurre i costi.
"Abbiamo un problema di costi sanitari", ammette Amaudruz. "Ora dobbiamo metterci al lavoro per trovare soluzioni concertate".
La democentrista ginevrina ha sottolineato di aver presentato una mozione per congelare gli aumenti dei premi. "Questa potrebbe essere un'opzione in attesa di una soluzione reale. Se congeliamo i premi, gli attori dovranno essere coinvolti. Dobbiamo smettere di lavorare l'uno contro l'altro", ha dichiarato.
Ticino, scrutinati 103 Comuni
Misure di compensazione per le rendite pensionistiche dei dipendenti pubblici: 50,05% di no e 49,95% di sì
Riforma fiscale: 56,86% di sì
Stabile Efg: 59,77% di no
Le votazioni cantonali (degli altri): Argovia avrà un articolo sul clima nella sua Costituzione
Il canton Argovia avrà un articolo sul clima nella sua Costituzione: gli aventi diritto di voto hanno infatti approvato oggi il testo elaborato dal legislativo con il 56,87% di sì. Esso chiede a Cantone e Comuni di "impegnarsi per limitare gli effetti dei cambiamenti climatici", tenendo conto degli obiettivi fissati dalla Confederazione e dagli accordi internazionali vincolanti per la Svizzera.
L'Udc è l'unico partito a essersi opposto al nuovo articolo, perché lo considera "superfluo". Gli altri partiti lo ritenevano un punto di partenza necessario per mettere in pratica le misure adottate nel 2021 nell'ambito della strategia climatica cantonale.
Diversi cantoni già dispongono di un articolo costituzionale sul clima, fra questi Zurigo, Berna, Basilea Città, Glarona, Vaud e Ginevra.
La partecipazione al voto è stata del 41,93%.
Le votazioni cantonali (degli altri): Sciaffusa dice no all'obbligo impianti solari sui tetti
Nel canton Sciaffusa i proprietari di immobili idonei non saranno obbligati a installare dei pannelli fotovoltaici: L'iniziativa popolare dei Giovani Verdi è stata bocciata oggi alle urne dal 60,6% dei votanti.
L'obbligo sarebbe intervenuto da subito per le nuove costruzioni e le ristrutturazioni e nel giro di dodici anni per gli edifici già esistenti.
L'iniziativa "Per un approvvigionamento energetico locale, sicuro e a buon mercato" era sostenuta dal PS, dai Verdi e dai Verdi-liberali, con l'opposizione dei partiti borghesi e della maggioranza del parlamento e dell'esecutivo. I contrari preferivano puntare sugli incentivi già previsti in ambito energetico piuttosto che su misure coercitive.
Alle urne si è recato il 65,6% degli aventi diritto di voto.
Iniziativa "Per la libertà e l’integrità fisica": i promotori non gettano la spugna
Mentre l'esito alle urne dell'iniziativa "Per la libertà e l'integrità fisica" è praticamente già deciso, i promotori e "oppositori dei vaccini" hanno dichiarato di non volersi arrendere, neppure di fronte alla netta sconfitta incassata oggi. "Stiamo pensando di lanciare nuovamente l'iniziativa", ha dichiarato a Keystone-ATS il promotore del testo Richard Koller. Una possibilità sarebbe quella di formulare l'iniziativa in modo più preciso, ha ribadito il presidente del Movimento per la Libertà Svizzera, che ha lanciato l'iniziativa. Un'altra opzione potrebbe essere un'iniziativa parlamentare equivalente.
Intervistato dalla RTS, il promotore Charly Pache ha descritto lo schiacciante rifiuto da parte del popolo svizzero una «grande delusione». Ha inoltre criticato la campagna del Consiglio federale e del Parlamento, definendo una "menzogna" il fatto che un "sì" alle urne avrebbe ostacolato il lavoro delle forze di polizia e delle autorità giudiziarie.
Lanciata nel corso della pandemia di coronavirus, l'iniziativa promossa dal Movimento svizzero per la libertà vuole fare in modo che gli interventi nell'integrità fisica o psichica di una persona avvengano solo col consenso di quest'ultima e che, in caso di rifiuto, la persona interessata non possa essere punita né subire pregiudizi sociali o professionali
Legge sull'energia: le associazioni di categoria soddisfatte ma divise sul nucleare
I partiti e le associazioni che durante la campagna hanno sostenuto il "sì" alla legge sull'energia sono soddisfatte del provabile esito del voto odierno. Ritengono però che questo sia un punto di partenza e non uno di arrivo. Non c'è invece unanimità sul come procedere, per esempio per quel che concerne il nucleare.
"Il risultato è un piccolo passo verso un approvvigionamento sicuro", ha commentato a Keystone-ATS il consigliere nazionale Christian Imark (UDC/SO), uno dei numerosi co-presidenti dell'Alleanza per un approvvigionamento elettrico sicuro, associazione che si è occupata della campagna per il "sì".
Il risultato mostra la convinzione di molti cittadini che le energie rinnovabili siano la risposta per superare le sfide legate al clima, ha sostenuto Imark. Per garantire un approvvigionamento energetico sicuro rimangono tuttavia molte altre sfide, ha aggiunto alludendo al termine per la messa fuori servizio delle centrali nucleari.
"Oggi la Svizzera ha compiuto un passo importante verso una maggiore sicurezza dell'approvvigionamento e la protezione del clima", afferma il presidente dei Verdi liberali Jürg Grossen (BE). Con la rapida espansione dell'idroelettrico, del solare e dell'eolico, vengono adottate misure concrete per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, afferma il partito in una nota.
Per la presidente dei Verdi Lisa Mazzone (GE) si tratta di un "immenso successo per il clima". Con questa legge la Svizzera si dota dei mezzi per portare a termine con successo la svolta energetica, proteggendo al contempo l'ambiente. In un comunicato la ginevrina ritiene che ora si debba premere sull'acceleratore in questo ambito. Già domani il partito potrebbe lanciare una nuova iniziativa popolare.
Il "sì" alla legge sull'elettricità è "una pietra miliare nella transizione verso le energie rinnovabili", afferma da parte sua la Fondazione Svizzera per l'Energia (SES). Consiglio federale, Parlamento e Cantoni devono ora proporre con rapidità a misure efficaci.
In una nota, il WWF dice di essere "soddisfatto del chiaro risultato della votazione, che segna un passo importante nella transizione energetica". Per l'associazione, tuttavia, "la legge sull'elettricità da sola non ridurrà le emissioni. L'effettivo abbandono dei combustibili fossili potrà avere successo solo se verranno adottate altre misure".
Per Greenpeace si tratta di "un grande successo per la transizione energetica in Svizzera". Con la votazione odierna, la popolazione si è espressa "a favore di un rapido abbandono del petrolio e del gas", afferma. Il Consiglio federale e i Cantoni devono ora procedere all'attuazione della legge nel più breve tempo possibile.
Con la legge, la Svizzera compierà "progressi concreti verso un approvvigionamento energetico interamente basato sulle energie rinnovabili". La loro rapida crescita "renderà obsoleti i piani di prolungamento della vita operativa dei reattori nucleari esistenti, di costruzione e gestione di centrali di riserva a combustibili fossili o di discussione sulla costruzione di nuove centrali nucleari".
L'Associazione svizzera dell'industria tecnologica (Swissmem) fa invece un ragionamento diametralmente opposto: Swissmem "si rallegra della chiara approvazione" della legge, ma ritiene che ulteriori misure siano necessarie per garantire un approvvigionamento elettrico sicuro, neutrale dal punto di vista climatico ed economicamente sostenibile. Da questo punto di vista, l'associazione auspica l'abolizione del divieto di costruire nuove centrali nucleari e un accordo sull'elettricità con l'UE.
Freno ai costi: per promotori è stata "persa un'occasione"
Per i promotori dell'iniziativa "Per un freno ai costi", oggi è stata persa un'occasione. Secondo il consigliere nazionale Lorenz Hess (Centro/BE), gli elettori temevano una riduzione dei servizi e per questo hanno bocciato il testo. A suo avviso, i fornitori di prestazioni si erano fortemente mobilitati istigando questa paura.
Hess ha spiegato oggi alla televisione svizzero-tedesca SRF che i promotori dell'iniziativa si aspettano ora dai politici che continuino ad affrontare il problema dell'aumento dei costi sanitari. Inoltre, secondo Hess, il suo partito si era battuto da solo a favore dell'iniziativa.
Dal canto suo, la consigliera nazionale Barbara Gysi (PS/SG), parlando a nome del comitato di opposizione, vede il "no" come un segno della volontà della popolazione di accedere a un sistema sanitario per tutti. L'iniziativa avrebbe portato alla cancellazione di alcune prestazioni dell'assicurazione di base.
A suo avviso, collegare i costi della sanità unicamente allo sviluppo economico non è sufficiente. Occorre tenere conto anche dell'invecchiamento della popolazione e del progresso medico.
Ticino, scrutinati 60 Comuni
Ecco come si sono espressi i ticinesi sui temi cantonali:
Misure di compensazione per le rendite pensionistiche dei dipendenti pubblici: 50,71% di no e 49.29% di sì
Riforma fiscale: 57,83% di sì
Stabile Efg: 59,46% di no
Swissmem accoglie con favore il chiaro Sì alla Legge per l'elettricità
L'Associazione svizzera dell'industria tecnologica si rallegra della chiara approvazione della Legge per l'elettricità da parte dell'elettorato svizzero. Si tratta di un importante contributo a un approvvigionamento elettrico sicuro, ecologico ed economicamente sostenibile. Le aziende dell'industria tecnologica dipendono da questo. Swissmem sostiene la rapida espansione di tutte le tecnologie di produzione di energia elettrica prive di CO2. Sono tuttavia necessarie ulteriori misure, quali l'abolizione del divieto di costruire nuove centrali nucleari e un accordo sull'elettricità con l'UE.
Grazie alle loro soluzioni innovative, le aziende associate a Swissmem contribuiscono in modo sostanziale alla riduzione delle emissioni di CO2. Tale riduzione, grazie al forte orientamento dell'industria tecnologica verso le esportazioni, sta avendo un impatto globale per un futuro rispettoso del clima. La continua decarbonizzazione richiede però una maggiore elettrificazione. Questo comporta una maggiore dipendenza dalle importazioni di elettricità durante il periodo invernale. Votando a favore della Legge per l'elettricità, si aumenterà la produzione di energia elettrica nazionale, in particolare da energia solare, idroelettrica ed eolica. In questo modo si eviterà in futuro di incorrere nel rischio di scarsità di energia elettrica.
Il risultato della votazione è un chiaro impegno della Svizzera a favore dell'espansione delle energie rinnovabili, un impegno che Swissmem sostiene. Sono tuttavia necessarie ulteriori misure per garantire un approvvigionamento elettrico sicuro, neutrale dal punto di vista climatico ed economicamente sostenibile. È essenziale un'apertura tecnologica volta a includere l'energia nucleare nel futuro mix elettrico della Svizzera.
La Svizzera necessita anche di una completa apertura del mercato dell'elettricità. In primo luogo, quale presupposto per un accordo sull'elettricità con l'UE, necessario a garantire la stabilità della rete. In secondo luogo, un mercato dell'elettricità aperto stimola l'innovazione in termini di tecnologia e di modelli commerciali.
Legge sull'energia: associazioni ecologiste soddisfatte
Le principali associazioni ecologiste accolgono con favore la probabile accettazione della legge sull'energia. Ritengono però che questa sia un punto di partenza e non uno di arrivo.
In una nota, il WWF dice di essere "soddisfatto del chiaro risultato della votazione, che segna un passo importante nella transizione energetica". Per l'associazione, tuttavia, "la legge sull'elettricità da sola non ridurrà le emissioni. L'effettivo abbandono dei combustibili fossili potrà avere successo solo se verranno adottate altre misure".
Per Greenpeace si tratta di "un grande successo per la transizione energetica in Svizzera". Con la votazione odierna, la popolazione si è espressa "a favore di un rapido abbandono del petrolio e del gas", afferma. Il Consiglio federale e i Cantoni devono ora procedere all'attuazione della legge nel più breve tempo possibile. Con la legge, la Svizzera compierà "progressi concreti verso un approvvigionamento energetico interamente basato sulle energie rinnovabili". La loro rapida crescita "renderà obsoleti i piani di prolungamento della vita operativa dei reattori nucleari esistenti, di costruzione e gestione di centrali di riserva a combustibili fossili o di discussione sulla costruzione di nuove centrali nucleari".
L'iniziativa "Per la libertà e l'integrità fisica" molto probabilmente verrà bocciata
Secondo le prime tendenze calcolate dall'istituto gfs.bern per la Ssr, l'iniziativa "Per la libertà e l'integrità fisica" dovrebbe essere bocciata dal popolo. Secondo una prima proiezione, i contrari alla modifica costituzionale nel canton Zurigo sarebbero il 75%. Nei Grigioni il testo lanciato dal Movimento svizzero per la libertà ha raccolto per ora solo il 26,7% di "sì". Un sonoro "no" si sta delineando anche nei cantoni Lucerna, Basilea Campagna e Basilea Città.
Nella Svizzera francese stando ai primi risultati parziali, Ginevra ha respinto l'iniziativa con il 72% di "no" e Vaud con quasi il 76%.
Svitto si sta contraddistinguendo con una percentuale di bocciatura relativamente bassa, pari al 58%.
L'iniziativa lanciata nell'autunno 2020, dunque in piena pandemia di Covid-19, intendeva in particolare escludere ogni obbligo vaccinale mediante una modifica costituzionale.
Il Ps: 'Se l'iniziativa non passa rilanceremo l'idea di una cassa malati unica'
Se l'iniziativa per premi meno onero sarà bocciata, il Ps rilancerà l'idea di una cassa malattia unica. Il Partito socialista ha già adottato una risoluzione che chiede la creazione di una cassa malattia unica, ha dichiarato alla Rts il co-presidente del gruppo alle Camere federali, Samuel Bendahan (VD).
Ticino: scrutinati i primi 20 Comuni
Ecco i primi risultati parziali riguardo temi cantonali:
Stabile Efg (palazzo di giustizia): 59,59% di no
Misure di compensazione per le rendite pensionistiche dei dipendenti pubblici: 50,19% di no
Riforma fiscale: 58,38% di sì
Freno ai costi: l'iniziativa non convince
La Svizzera non introdurrà un freno ai costi sanitari. L'iniziativa popolare dell'Alleanza del Centro "Per premi più bassi" sarà bocciata oggi alle urne, secondo una prima proiezione dell'istituto gfs.bern.
Anche i primi trend cantonali confermano il "no" all'iniziativa del Centro: a Zurigo, secondo l'ufficio cantonale di statistica, i votanti avrebbero respinto il testo con il 67,3% di voti contrari.
A Ginevra, secondo i voti per corrispondenza, l'iniziativa del Centro è bocciata dal 62,93%. Anche nei Grigioni, in base a un trend, il freno ai costi sarebbe bocciato dal 66,8% dei votanti.
Legge sull'energia: verso un sì "bulgaro"
È destinata a essere accettata con percentuali quasi "bulgare" la Legge federale su un approvvigionamento elettrico sicuro con le energie rinnovabili. Nei cantoni che hanno già fornito proiezioni o risultati parziali il "sì" si avvicina o supera il 70%.
Le proiezioni danno nel canton Zurigo una percentuale pari ai 72,5%, a Lucerna del 67%. A Ginevra, in base ai dati del voto per corrispondenza - che corrisponde al 90% della partecipazione -, i favorevoli sono il 75,2%. Uno degli obiettivi della legge sottoposta oggi al voto è rafforzare la sicurezza dell'approvvigionamento durante la stagione invernale: entro il 2040 bisognerà aumentare la produzione di corrente da rinnovabili di almeno sei Terawattora (TWh). Di questi, almeno due TWh dovranno essere disponibili in modo affidabile (leggi: idroelettrico).
Più in generale, 35 TWh di elettricità dovranno essere prodotti nel 2035 utilizzando energie rinnovabili - l'energia idroelettrica esclusa - e 45 TWh nel 2050. Le esigenze per l'idroelettrico sono fissate a 37,9 TWh e 39,2 TWh.
Per riuscirci il Parlamento ha deciso che i grandi impianti idroelettrici, fotovoltaici, eolici e di pompaggio-turbinaggio potranno essere costruiti più facilmente. Essendo ora dichiarati di interesse nazionale, avranno, a determinate condizioni, la priorità sulla tutela della natura e del paesaggio. Se gli obiettivi non verranno raggiunti, anche gli impianti più piccoli potranno ottenere gli stessi privilegi.
Tutela della natura
Non potranno tuttavia essere realizzate nuove infrastrutture nei biotopi di importanza nazionale o nelle riserve di uccelli acquatici e migratori, a eccezione dei nuovi margini proglaciali e delle pianure alluvionali alpine.
Come noto, sono previsti anche una quindicina di progetti di centrali idroelettriche, peraltro già definiti da una tavola rotonda. Fra di loro figura l'innalzamento della diga del Lago del Sambuco in Valmaggia con l'annesso l'ampliamento della centrale di Peccia. Durante le discussioni il Parlamento ha anche aggiunto l'impianto Chlus, in Prettigovia (GR).
Pannelli e deflussi residuali
Per quanto attiene al fotovoltaico, il Parlamento ha rinunciato all'obbligo generalizzato di installare pannelli sui tetti o le facciate. Inizialmente il Nazionale voleva un obbligo generale (ossia tutti i nuovi edifici che si prestano e quelli che subiscono ristrutturazioni importanti), ma vista l'opposizione degli Stati ha però deciso di limitare tale vincolo agli immobili nuovi che hanno una superficie al suolo superiore a 300 metri quadrati.
Per quanto riguarda i deflussi minimi, le Camere hanno deciso che l'allentamento delle prescrizioni in materia di deflusso residuale per le centrali idroelettriche vale sarà possibile solo in caso di penuria.
A Basilea Città l'iniziativa di sgravio dei premi, proposta dai socialisti, sembra piacere (e passare)
Nel canton Basilea Città, dopo lo spoglio dei voti per posta, sembra che l'iniziativa di sgravio dei premi del PS sarà accolta. Il 54% dei votanti si è infatti espresso a favore. I voti per corrispondenza rappresentano oltre il 90% del totale dei voti a Basilea Città. Il trend è quindi considerato affidabile.
Verso un no anche per l'iniziativa "Per la libertà e l'integrità fisica"
Secondo le prime tendenze calcolate dall'istituto gfs.bern per la Ssr, l'iniziativa "Per la libertà e l'integrità fisica»" dovrebbe essere bocciata dal popolo. L'iniziativa intende escludere, tra le altre cose, l'obbligo di vaccinazione.
Iniziativa per premi meno onerosi, si va verso la bocciatura
L'iniziativa per premi meno onerosi verrebbe bocciata, stando alle prime tendenze rese note dalla SSR. Entrerebbe quindi in vigore il controprogetto del Parlamento che riprende l'obiettivo di ridurre i premi e incoraggia i Cantoni a ridurre i costi.
Risultati parziali: a Zurigo l'iniziativa per premi meno onerosi non convince
Secondo una prima proiezione, l'iniziativa per premi meno onerosi verrebbe respinta nel Cantone di Zurigo. Secondo una prima proiezione, i contrari sarebbero il 58,5%.
I primi risultati (parziali) arrivano dai Grigioni
L'iniziativa popolare "Per la libertà e l'integrità fisica" ha raccolto per ora solo il 26,7% di "sì" nei Grigioni, stando ai risultati parziali di 86 comuni su 101.