Svizzera

Il Ticino in un ‘mare’ di debiti con le casse malati

Il numero di morosi elvetici continua a crescere e tocca livelli mai visti prima. Il nostro cantone è il secondo maggiormente colpito

In sintesi:
  • Nel 2023 il 60% di coloro che hanno richiesto una consulenza aveva debiti con le casse malati, una quota seconda solo a quella dei mancati pagamenti al fisco (73%)
  • In media in Svizzera le persone in questione hanno arretrati per 13'000 franchi
(Ti-Press)
27 maggio 2024
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I debiti degli svizzeri verso le casse malati hanno raggiunto un livello record: mai fino a ora negli uffici di consulenza erano stati osservati arretrati così elevati nei confronti degli assicuratori. Lo scrive lunedì il Tages-Anzeiger, che mette a disposizione per la prima volta anche dati cantonali: il Ticino appare come il secondo cantone svizzero fra quelli messi peggio.

Il quotidiano si basa sulle informazioni di Schuldenberatung Schweiz, l'organizzazione federativa di 43 istituzioni elvetiche che offrono servizi di consulenza e assistenza a persone che si trovano in difficoltà finanziarie. Vengono aiutate ogni anno circa 5'000-6'000 persone. I dati non sono rappresentativi della popolazione elvetica nel suo complesso, ma secondo Tages-Anzeiger sono unici per il loro livello di dettaglio.

Nel 2023 il 60% di coloro che hanno richiesto una consulenza aveva debiti con le casse malati, una quota seconda solo a quella dei mancati pagamenti al fisco (73%). Il volume dei debiti nei confronti delle casse malati ammontava a 44 milioni di franchi, valore record. Si aggiungono inoltre altri 5 milioni per spese sanitarie, che includono franchigie, partecipazioni alle spese e fatture dentistiche.

Secondo Pascal Pfister, direttore di Schuldenberatung Schweiz, il motivo per cui i debiti nei confronti delle casse malati sono così diffusi ha a che fare semplicemente con il loro grande importo. Le fatture più piccole vengono ancora pagate, ma spesso i soldi non sono più sufficienti per l'assicurazione sanitaria. Inoltre, a differenza dell'affitto, non ci sono quasi mai conseguenze dirette del mancato pagamento: se non si onora la pigione si perde invece il tetto sopra la testa, ricorda l'esperto al quotidiano.

In media in Svizzera le persone in questione hanno arretrati per 13'000 franchi. Il dato sale però a 17'300 franchi a Basilea Città, che guida la classifica dei cantoni più in difficoltà davanti al Ticino (16'000), a Soletta (15'200), a Basilea Campagna (14'800) e ai Grigioni (14'300). Sul fronte opposto della graduatoria – che non considera Svitto e i due Appenzello – si trovano Zugo (5'900) e Uri (3'500). L'interpretazione dei dati cantonali richiede comunque cautela, mette in guardia la testata zurighese: le cifre sono ridotte, quindi i singoli casi di debitori possono influenzare fortemente le statistiche.

Un ruolo importante viene svolto dai sussidi di cassa malati, strutturati in modo diverso a seconda del cantone: in alcuni casi vengono versati automaticamente, in altri devono essere richiesti. Ma anche con una riduzione dei premi, il nesso di fondo rimane: dove i premi sono più alti anche l'onere del debito dell'assicurazione sanitaria è maggiore. Il sussidio non elimina questa correlazione.

Secondo Pfister i dati cantonali dimostrano inoltre che "le liste nere non hanno alcuna influenza sul comportamento di pagamento". Quattro cantoni hanno ancora oggi tali elenchi: Lucerna, Turgovia, Argovia e Ticino. Chi non è più in grado di pagare i premi finisce in una di queste liste, con la conseguenza che solo le cure d'emergenza sono coperte dall'assicurazione.

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