Svizzera

Raddoppiati i casi di meningoencefalite da zecche

Nel primo trimestre 2024 sono state segnalate 27 infezioni: la malattia in alcuni casi può portare a problemi permanenti del sistema nervoso centrale

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(Keystone)
17 aprile 2024
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Nel primo trimestre 2024 i casi di meningoencefalite primaverile-estiva (Fsme) registrati dall'Ufficio federale della sanità pubblica sono stati il doppio rispetto allo stesso periodo dell'anno predente. Negli ultimi anni si è registrato generalmente un incremento dell'incidenza di questa malattia trasmessa dalle zecche.

Fino a fine marzo sono stati 27 i casi registrati presso l'Ufsp. Nel 2023 erano stati undici. I dati si posizionano nella abituale fluttuazione di questa malattia virale, scrive sul suo portale l'ufficio federale, ricordando che una vaccinazione a partire dai sei anni è raccomandata. La meningoencefalite primaverile-estiva in alcuni casi può portare a problemi del sistema nervoso centrale, con possibili paralisi e danni anche permanenti.

Sempre nel primo trimestre, risultano invece in diminuzione i casi di borreliosi (o malattia di Lyme): se ne sono registrati 489, contro i 535 dell'anno precedente. Questa infezione - sempre dovuta alle zecche - è provocata da batteri e può essere tratta con antibiotici. Inoltre, a differenza della meningoencefalite primaverile-estiva, non c'è obbligo di segnalazione. Le infezioni di Tularemia - detta anche febbre dei conigli - sono risultate dodici, contro le nove del 2023. In generale è possibile trattare la malattia con antibiotici.

Gli esperti hanno negli ultimi anni notato un aumento del raggio d'attività delle zecche, in particolare a causa delle condizioni climatiche più miti. Il Mittelland, le regioni prealpine e il Ticino sono considerate zone a rischio zecche.

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