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Utile netto in picchiata Pesa la maxi-svalutazione

Crollo dell’utile netto – dai 459 milioni di franchi del 2022 a 175 milioni (-62%) – per Migros lo scorso anno. Si tratta del peggior risultato dalla metà degli anni Ottanta. Sui conti ha pesato l’aumento dei costi delle materie prime, dell’energia e degli imballaggi, spiega la dirigenza in una nota diramata ieri. Si è inoltre resa necessaria una rettifica di valore di circa 500 milioni di franchi che riguarda gli immobili logistici, i progetti informatici e diverse altre voci patrimoniali: tutte poste che hanno un valore di bilancio inferiore a causa delle variazioni delle condizioni di mercato.

Il dato del fatturato – reso noto già in gennaio – è invece da record: le vendite complessive del gruppo hanno raggiunto 32 miliardi (+6% rispetto a un 2022 già da primato). “Migros dimostra così la sua forza e la sua capacità di adattamento in un contesto difficile”, scrivono i vertici del gruppo. Questi giudicano buoni i risultati nel complesso, evidenziando come tutti e quattro i pilastri strategici – Food, Non-Food, Servizi finanziari e Salute – abbiano registrato una forte crescita.

Il processo di vendita delle filiali Migros SportX (articoli sportivi) e Melectronics (elettronica di consumo) è già in fase avanzata e i nuovi proprietari saranno annunciati entro la metà dell’estate, ha indicato il Ceo del gruppo Mario Irminger in un’intervista all’agenzia Awp. ATS/RED