Svizzera

La 13esima Avs divide anche le organizzazioni femminili

Alliance f raccomanda il sì, ma la decisione è stata presa di misura. Pareri divergenti pure fra chi difende gli interessi degli anziani.

Il 3 marzo si vota sull’iniziativa sindacale che chiede di introdurre una rendita di vecchiaia supplementare per tutti i pensionati
(Keystone)
6 febbraio 2024
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A poco meno di un mese dalla votazione, l’iniziativa sindacale per una 13esima Avs catalizza l’attenzione di politici e media. Il risultato della consultazione è quanto mai incerto. I sondaggi le attribuivano fra il 61% (Ssr) e il 71% (Tamedia/‘20 Minuten’) delle preferenze nella prima metà di gennaio. Il sostegno è destinato a erodersi nelle prossime settimane, come quasi sempre succede. La domanda è: calerà abbastanza da far cozzare l’iniziativa contro lo scoglio della maggioranza dei cantoni? Thomas Schaub, dell’Università di Berna, ha detto al ‘Tages-Anzeiger’ che è a partire da una soglia del 56% di sì che un fallimento di un’iniziativa popolare sul piano della maggioranza dei cantoni (come successo nel 2020 a quella sulle multinazionali) diventa molto improbabile. Dati per persi i cantoni conservatori della Svizzera centrale e orientale, secondo il politologo alla fine decisivi potrebbero essere, nel caso della 13esima Avs, ‘swing States’ (stati in bilico, o altalenanti) come Soletta, Basilea Campagna, Argovia, Glarona o Sciaffusa.

La partita dovrebbe giocarsi su pochi voti di differenza, insomma. Per questo ogni presa di posizione assume particolare rilevanza. Stavolta, però, le raccomandazioni di voto sono meno cristalline del solito. L’ultimo esempio è Alliance F. Riunite in assemblea straordinaria a Berna, sabato le delegate dell’Alleanza delle società femminili svizzere hanno deciso di raccomandare il ‘sì’ alla 13esima mensilità Avs (respingendo peraltro l’iniziativa dei Giovani liberali sull’aumento dell’età di pensionamento). Lo hanno fatto di strettissima misura (32 voti a favore, 28 contrari e 8 astensioni). Pochi giorni dopo l’annuncio delle Donne del Centro e di quelle del Plr di voler fondare un comitato contrario alla 13esima Avs.

Argomenti a confronto

Due anni fa Alliance F aveva lasciato libertà di voto sulla riforma Avs21, comprensiva dell’aumento a 65 anni dell’età di pensionamento delle donne. Sabato c’è mancato poco che finisse nuovamente pari e patta. Nel corso di “un dibattito differenziato ed esteso”, la consigliera nazionale Min Li Marti (Ps/Zh) ha argomentato che la rendita supplementare Avs è particolarmente importante per le donne. Una donna su cinque è colpita dalla povertà in età avanzata e la metà delle pensionate può contare solamente sull’Avs. Dal canto suo, l’argoviese Christina Bachmann-Roth, presidente della sezione femminile del Centro, ha sostenuto che la 13esima Avs “non è mirata” e pertanto non aiuta a risolvere le preoccupazioni delle donne. A beneficiarne maggiormente – a suo parere – sarebbero i pensionati che già ricevono rendite massime, cioè più spesso gli uomini.

Non sono solo le donne a non potersi esprimere con voce univoca sulla questione. Se tra i partiti finora sono poche le voci più o meno dissonanti (la sezione ginevrina dell’Udc che ha raccomandato il sì, quelle ticinese e del Basso Vallese che hanno optato per la libertà di voto, così come il Plr giurassiano), lo stesso non si può dire per il settore agricolo (l’Unione svizzera dei contadini è contraria, l’Associazione dei piccoli contadini favorevole).

Il silenzio di Pro Senectute

Anche tra le organizzazioni che rappresentano gli anziani non c’è unanimità di vedute. L’Associazione per vecchi, invalidi, vedove e orfani (Avivo) ritiene la 13esima Avs indispensabile per garantire una vecchiaia dignitosa. Invece l’Associazione svizzera degli anziani (Asa) giudica inaccettabile che le giovani generazioni debbano pagare per gli anziani. Pro Senectute, per non sbagliare, non si esprime. Due anni fa la principale organizzazione del settore aveva raccomandato il sì ad Avs21. Adesso i suoi responsabili hanno fatto sapere al ‘Blick’ che nà la sua presidente, la ex consigliera federale Evelyne Widmer-Schlumpf, né altri suoi rappresentanti prenderanno posizione sulla 13esima Avs. Pro Senectute auspica comunque “un’ampia discussione sul futuro della previdenza per la vecchiaia”.

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