Berna – Conferire il carattere obbligatorio generale alle disposizioni dei contratti collettivi di lavoro (Ccl) sui salari minimi, anche se contrarie alle norme imperative del diritto cantonale. È quanto propone il Consiglio federale, che ieri ha inviato in consultazione fino al 1° maggio una modifica della legge in tal senso, pur invitando a non approvare il progetto con il quale intende attuare una mozione del ‘senatore’ Erich Ettlin (Centro/Ow). Il governo lo ritiene infatti contrario a vari principi giuridici fondamentali (ripartizione delle competenze tra Cantoni e Confederazione, principio di legalità). La mozione chiedeva che le disposizioni di un Ccl di obbligatorietà generale in materia di salario minimo, tredicesima e diritto alle vacanze prevalgano su quelle divergenti del diritto cantonale. Attualmente, cinque Cantoni hanno approvato una legislazione sui salari minimi. Tuttavia, solo i Cantoni di Neuchâtel e Ginevra hanno previsto che il salario minimo cantonale prevalga sui ‘minimi’ definiti nei Ccl di obbligatorietà generale, a condizione che sia superiore a questi ultimi. Invece Giura, Ticino e Basilea Città hanno sancito il primato dei salari minimi stabiliti nei contratti collettivi di forza obbligatoria. Per questa ragione non verrebbero toccati dalla nuova normativa. ATS/SG