In futuro chi occupa abusivamente uno stabile o un terreno potrebbe essere allontanato con la forza più facilmente
In futuro dovrebbe essere facile e meno burocratico far sgomberare gli occupanti abusivi – "squatters" – da un immobile o da un terreno. Novità: i ricorsi contro l'allontanamento coatto decisi da un giudice dovranno essere motivati.
È quanto prevedono alcune modifiche del Codice civile e del Codice di procedura civile approvate oggi dal Consiglio federale assieme al messaggio destinato alle Camere con l'obiettivo di rafforzare il diritto all'autotutela – cioè la possibilità di intervenire direttamente – del possessore del fondo.
In particolare, viene precisato nella legge l'inizio del termine entro il quale il possessore può espellere gli occupanti mediante un impiego proporzionato della forza. Nuova sarà la possibilità di un'ordinanza giudiziale per semplificare lo sgombero di un immobile occupato da ignoti.
Attualmente, spiega una nota governativa odierna, i proprietari di immobili o fondi occupati illegalmente possono, a determinate condizioni, riprenderne il possesso. Tuttavia, nella pratica non mancano gli ostacoli a livello di procedimento civile o difficoltà di accesso al fondo occupato.
Dopo aver preso nota dei risultati della consultazione, per rafforzare l'autotutela del proprietario il governo ha deciso di mantenere il termine di reazione con l'impiego dell'avverbio "immediatamente". Se tale termine fosse cancellato, il possessore del fondo potrebbe decidere autonomamente quando impiegare l'autotutela contro l'occupazione di un immobile, creando incertezza giuridica e indebolendo il monopolio statale dell'uso della forza.
Il Consiglio federale intende invece precisare quando inizia il termine per l'esercizio dell'autotutela. Determinante è il momento in cui il possessore prende conoscenza dell'occupazione dell'immobile, "ma solo se, facendo prova della diligenza ragionevolmente esigibile, non avrebbe potuto venirne a conoscenza prima". L'ammissibilità del ricorso all'autotutela verrà valutata in ogni singolo caso in base alle circostanze generali e presuppone in ogni caso l'impossibilità di ottenere tempestivamente l'intervento delle autorità.
Con l'ordinanza giudiziale, l'esecutivo si propone invece di ottenere lo sgombero coatto in tempi più brevi. Nel caso concreto, colui che si rivolge al giudice deve documentare il suo possesso e rendere verosimile la turbativa illecita o l'usurpazione. In questi casi, recita la modifica legislativa, il giudice decide senza indugio. Diversamente dal progetto inviato in consultazione, quello approvato oggi prevede inoltre che l'opposizione – entro dieci giorni dalla pubblicazione della decisione – contro un'eventuale ordinanza debba essere motivata.