Svizzera

Fuga di notizie: nessun indizio che Berset abbia mentito

Lo dice un rapporto sulle ‘soffiate’ uscite durante la pandemia stilato da un gruppo di lavoro istituito dalla Commissione della gestione

Alain Berset sorride
(Keystone)
17 novembre 2023
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Le indiscrezioni relative agli affari del Dipartimento federale dell'interno e del Consiglio federale durante la pandemia di Covid-19 trapelate sono molte. Secondo un rapporto non vi sono però indizi che Alain Berset abbia commissionato queste indiscrezioni.

L'indagine sui cosiddetti Corona-Leaks - che ha riguardato tutte le "soffiate" provenienti dal Consiglio federale e dall'amministrazione - è stata condotta da un gruppo di lavoro di sei persone istituito a gennaio dalle Commissioni della gestione del parlamento. I risultati sono stati presentati alla stampa a Berna.

Coinvolto l'ex responsabile delle comunicazioni

Cosa certa - secondo i relatori - è che il Ceo di Ringier Ag, Marc Walder, abbia ricevuto informazioni classificate come riservate dall'ex responsabile delle comunicazioni di Berset, Peter Lauener. La valutazione della copertura mediatica "non ha rivelato alcuna indicazione dell'uso delle informazioni trasmesse nel servizio".

Il rapporto precisa che Berset era sì a conoscenza di questi scambi. Ma non sono stati trovati indizi del fatto che fosse al corrente del contenuto. "Giuridicamente parlando - ha precisato Philippe Bauer, presidente della Commissione della gestione del Consiglio degli Stati e del gruppo di lavoro - non è stato possibile stabilire il legame di causalità tra l'indiscrezione e il risultato pubblicato nei media. La nostra conclusione è che Berset non sapeva e non ha mentito al Consiglio federale".

Tuttavia per le Commissioni della gestione è difficile capire perché il ministro della salute, a conoscenza di questi contatti e delle numerose e ripetute indiscrezioni riguardanti gli affari del suo dipartimento, non abbia adottato alcuna misura specifica.

Migliaia di articoli

Il lavoro del gruppo di lavoro è stato certosino: gli articoli pubblicati nel periodo in rassegna sono stati migliaia. Il focus è stato posto su quelli relativi alle 50 sedute del governo tenutesi nella fase calda della pandemia pubblicati dai media stampati. È emerso che gli articoli redatti sulla base di soffiate erano circa 200, riguardanti 38 delle 50 sedute del Consiglio federale e suddivisi in tre ondate di indiscrezioni: marzo 2020, dicembre 2020 e settembre 2021, ha precisato il consigliere nazionale Thomas de Courten (UDC/BL), membro del gruppo.

Sono stati soprattutto i media in lingua tedesca, in particolare dei gruppi Ringier e Tamedia, a trarre vantaggio dalle indiscrezioni dell'amministrazione federale e a ottenere informazioni riservate.

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