Svizzera

Caso Berset: ‘Vogliamo indagare sulle accuse’

L‘annuncio dell’inchiesta parlamentare arriva dalle Commissioni della gestione delle Camere, che vogliono vederci chiaro sul caso ‘CoronaLeaks’

(Keystone)
24 gennaio 2023
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Le commissioni della gestione del parlamento hanno istituito un gruppo di lavoro di sei persone che dovrà indagare sulle indiscrezioni che hanno riguardato il Dipartimento federale dell’Interno di Alain Berset.

L’indagine andrà tuttavia estesa anche a tutte le "soffiate" provenienti dal Consiglio federale e dall’amministrazione riguardanti il periodo della pandemia di coronavirus.

Lo ha dichiarato oggi ai media Matthias Michel (Plr/Zg), presidente della Commissione della gestione del Consiglio degli Stati, accompagnato dalla presidente dell’omologa Commissione del Consiglio Nazionale, Prisca Birrer-Heimo (Ps/Lu). Stando ai due deputati, vista la portata di quanto accaduto, soprattutto a causa della sistematicità di certe indiscrezioni legate alla politica anti-Covid e al coinvolgimento dei media, non deve più ripetersi.

Circa il gruppo di lavoro, Birrer-Heimo ha dichiarato che si tratta di un piccolo "cenacolo" composto di tre rappresentanti degli Stati e tre del Nazionale, in cui sono rappresentati tutti i partiti, anche quelli che non siedono in Consiglio federale. Insomma, questa volta, tenuto conto delle ripercussioni politiche e istituzionali di questa vicenda, non si è tenuto conto della forza di ogni gruppo parlamentare a Berna. Il fatto di avere anche eletti non rappresentati in governo, ha spiegato la deputata socialista, contribuisce ad apportare uno sguardo diverso su questo affare.

Prendendo la parola, Michel ha precisato che le commissioni si sono decise per un gruppo di lavoro a causa dei limiti imposti loro: sono infatti in corso procedimenti penali, probabilmente per violazione del segreto d’ufficio. Insomma, il gruppo di lavoro dovrà muoversi rispettando le sue competenze e senza invadere il campo d’azione della giustizia in nome della separazione dei poteri.

Quanto ai compiti del gruppo, ha aggiunto il "senatore" del canton Zugo, quest’ultimo dovrà stabilire quali e quante soffiate sono giunte dal Consiglio federale in relazione alle decisioni prese riguardo la pandemia, chi ne è all’origine e chi ne ha approfittato. Inoltre, dovrà appurare quali provvedimenti ha adottato Alain Berset per porre fine a tali indiscrezioni e quali il Consiglio federale in corpore.

Michel ha insistito sugli strumenti limitati delle commissioni. Tuttavia non ha escluso che si possano anche esaminare i verbali del Consiglio federale attivando la Delegazione delle Commissioni della gestione dei due rami del parlamento, un istanza che ha questo potere e che si occupa anche di servizi segreti.

Per gli Stati sono stati scelti Philippe Bauer (Plr/Ne), Daniel Fässler (Centro/Ai) e Hans Stöckli (Ps/Be), per il Nazionale Katja Christ (Vedi liberali/Bs), Manuela Weigelt (Verdi/ZG) e Thomas de Courten (Udc/Bl), ha aggiunto Birrer-Heimo, spiegando che la "piccola" taglia del gruppo di lavoro si spiega anche con la volontà di mantenere il riserbo evitando fughe di notizie. Il presidente del gruppo di lavoro è Bauer e il suo vice de Courten.

La "Schweiz am Wochenende" ha riferito circa una decina di giorni fa che l’ex capo della comunicazione di Berset, Peter Lauener, aveva ripetutamente passato a Ringier, editore tra l’altro del "Blick", informazioni confidenziali sulle misure per contrastare il Covid previste dal Consiglio federale.

Il domenicale, secondo proprie informazioni, si basa su e-mail e verbali di interrogatori a disposizione della redazione. Un procuratore federale straordinario ha avviato un procedimento che vede sospettato Lauener e ha interrogato anche Berset.

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