Ti-Press

Federali '23, exploit Udc, strappato un seggio al Centro

I democentristi scavalcano l'alleato leghista. Ps e Verdi mantengono i due seggi ma lasciano sul campo quasi il 7% complessivamente

Urne chiuse, inizia a breve lo spoglio per le elezioni federali per il rinnovo del Consiglio Nazionale e del Consiglio agli Stati. Il Ticino eleggerà 8 consiglieri nazionali e due consiglieri agli Stati. I primi risultati per il nostro Cantone arriveranno a partire dalle 13, i risultati definitivi dovrebbero pervenire intorno alle 17.30. Nel caso si renda necessario un ballottaggio per eleggere i consiglieri agli Stati ticinesi, la data prescelta è il 19 novembre.

|
20:23

Cala la partecipazione al voto in Ticino

Rispetto all'ultima tornata elettorale del 2019, sono diminuiti gli elettori che hanno votato per il rinnovo dell'Assemblea Federale. La partecipazione in Ticino si è attestata al 48% contro il 49,6% del 2019.

20:08
Regazzi e Dadò: “Peccato per il seggio ma la strada è giusta, ora testa agli Stati”Eletto alla Camera bassa ma con il focus su quella alta, Fabio Regazzi non nasconde la sua delusione per il secondo seggio al Nazionale mancato di pochissimo… “Peccato, sono mancate circa 250 schede, si sapeva che sarebbe stata tirata ma ci credevamo e alla fine abbiamo comunque fatto, da soli, una buona votazione. Ora dobbiamo concentrarci sulla battaglia agli Stati per recuperare il seggio perso 4 anni fa (Filippo Lombardi era stato superato di soli 46 voti da Marina Carobbio, ndr)”. In ogni caso vado al ballottaggio con in tasca già un posto al Nazionale e di questo me ne rallegro”. Un accenno anche al suo Locarnese e in particolare a Locarno, dove il Centro è risultato il primo partito (davanti al Plr)… “È un dato storico, quasi difficile da spiegare, a mia memoria non era mai successo, ma ne sono molto felice”. Dal canto suo il presidente cantonale Fiorenzo Dadò ribadisce come “il secondo secondo seggio sarebbe stato un exploit che avevamo preparato da tempo. Partivamo da una chiara situazione di svantaggio ma piano piano, gradino dopo gradino abbiamo risalito la china e per poche schede non ce l’abbiamo fatta. La delusione c’è ma non può offuscare la soddisfazione di vedere un segno “più” davanti al nostro partito, a cui aggiungo il fatto che a Locarno siamo la forza di maggioranza. Sono dati che premiano il nostro lavoro e sottolineano come rispetto alle cantonali siamo ancora migliorati grazie a un insieme di fattori come il cambio di nome e di immagine, dei candidati profilati e i nostri temi”. Ora l’attenzione volge al ballottaggio per il Consiglio degli Stati… “Cercheremo di giocarcela al meglio, ci sono diverse valutazioni da effettuare, tra cui la possibilità di unire le forze con altri partiti… Verdremo”. Sulla sua scelta di non candidarsi in prima persona, Dadò è sempre convinto di aver fatto “la cosa giusta. Chi è alla testa di un partito deve stare lì a condurre, io l’ho preso in mano nel 2016 con l’obiettivo di invertire la tendenza negativa e l’abbiamo fatto”.
20:04

Speziali: "Mirante ha fatto un ottimo risultato, ma a un certo punto c'è un ‘voto utile’. E quello è Alex Farinelli"

«Al Nazionale l’obiettivo era riconfermare i due seggi. È vero non lo nego, il 20% era una soglia psicologica. L’abbiamo superata e questo ci rende felici».

Alessandro Speziali tira un sospiro di sollievo, il ‘suo’ Plr ha confermato i due rappresentanti alla Camera bassa. Resta però aperta la partita per gli Stati, dove Alex Farinelli al primo turno è arrivato terzo alle spalle di Chiesa e Regazzi. «C’è un certo scarto, ma tutto ora si assesta». Strizzerete l'occhio a sinistra per raccogliere voti in suo sostegno? «Resteremo coerenti, come lo farà Alex. Non è con virate che si ottengono voti». Della partita potrebbe essere anche Amalia Mirante… «Ha fatto un ottimo risultato, però penso che a un certo punto ci sia una sorta di voto utile e penso che uno dei voti più utili che abbiamo è quello di Alex».

19:52
Gianini: “Il Bellinzonese e le Valli volevano un rappresentante”«Volevamo avere una lista che rappresentasse il Ticino e ora abbiamo due deputati che coprono due regioni diverse. Se il fatto di essere il solo bellinzonese in una lista con molti sottocenerini abbia aiutato non ve lo so dire. Ma la volontà della mia regione di avere un suo rappresentante a Berna può aver prevalso». È un Simone Gianini «commosso» per il risultato ottenuto nella ‘sua’ Bellinzona (qui si è fatta la differenza decisiva tra lui e Gianella) quello che commenta i risultati del Nazionale, dove è stato eletto insieme ad Alex Farinelli. «Resto municipale, non do le dimissioni. Poi per la prossima legislatura si vedrà». Passando ai temi: «Il fatto che il San Gottardo e i rustici siano stati argomenti di grande attualità in questo periodo può avermi aiutato, visto che sono i miei ‘cavalli di battaglia’».
19:38
Giorgio Fonio: “Deluso ma felice allo stesso tempo, e la partita non è ancora chiusa”Per il rush finale (attorno alle 17.30) a Giubiasco si è presentato anche il consigliere nazionale uscente Marco Romano, che ha preferito non esprimersi davanti ai microfoni ma che ha condiviso con i colleghi di partito (oltre a famigliari e sostenitori, in totale una cinquantina di persone) l’attesa spasmodica per i risultati degli ultimi tre (grossi) Comuni, ossia Bellinzona, Mendrisio e Lugano. Poco dopo le 18 è arrivato il dato della capitale e qualcuno ha esclamato "A Bellinzona tenuto!", calcolando 0.4 punti percentuali il vantaggio sull’Udc. Una ventina di minuti dopo tale dato è però stato ribaltato dai risultati di Mendrisio e Lugano, arrivati praticamente in contemporanea. E nella sala è calato il gelo: un seggio perso in favore proprio dell’Udc, in pratica Giorgio Fonio, autore di una grandiosa votazione con 22’086 voti personali, si è visto “soffiare” il posto alla Camera del Popolo da Paolo Pamini, 14’347 preferenze. “La politica è così, quando corri sai che puoi vincere come perdere, questo è il nostro elettorale e probabilmente per un po’ guarderò a questi numeri con dei rimpianti, ma poi a prevalere sarà la soddisfazione - ci ha raccontato a caldo, faticando a trattenere le lacrime, il 39enne momò -. È la tensione, non sono triste, certo la delusione c’è ma sono anche felice. In primis per il partito, perché anche se non è bastato, abbiamo fatto una gran votazione. Abbiamo corso da soli, partivamo con un -1 rispetto a quattro anni fa e ci davano tutti per spacciati, invece siamo rimasti in corsa fino all’ultimo. E anche a livello personale non posso che essere fiero, se non sbaglio sono il terzo più votato in Ticino e in un cantone che si sposta a destra, significa che si può anche fare bene senza per forza dire tutto ciò che la gente vuole sentirsi dire. Per quasi tutto il pomeriggio sono stato un consigliere federale, ora non lo sono più, ma la partita non è ancora chiusa”. Già perché in caso di elezione di Fabio Regazzi - con 24’651 secondo solo al Plr Alex Farinelli (27’868) - al Consiglio degli Stati nel ballottaggio del prossimo 19 novembre, Fonio subentrerebbe al Nazionale… “Adesso dobbiamo analizzare i dati e lavorare per il secondo turno, c’è la partita agli Stati da vincere e Fabio Regazzi ha tutte le carte in regola per venir eletto. Da domani parte una nuova campagna per lui, per il partito… e per tutti coloro che vogliono vedere Giorgio Fonio al Nazionale”.
19:31

“Gianini era da solo nel Bellinzonese, a Lugano avevamo quattro candidati. È stato un fattore”

«È chiaro che avrei auspicato di essere seconda. Ma con una lista forte come la nostra non deve sorprendere più di quel tanto che un altro candidato fa un risultato migliore». Non nasconde una certa delusione Alessandra Gianella, rimasta esclusa (per ora) dal Consiglio nazionale alle spalle di Farinelli e Gianini. «Il Bellinzonese è stato compatto attorno al suo candidato, mentre nel Luganese eravamo in quattro e questo può essere stato un fattore», ammette Gianella. «In ogni caso, la lista forte ci ha permesso di conservare i due seggi. Abbiamo visto che per altri (il Centro, ndr) non è stato così. Quindi è un risultato positivo». In ogni caso, per Gianella, la strada per Berna non è ancora chiusa definitivamente. «Ora faremo fronte compatto per Alex Farinelli, che ha tutte le carte in regola per farcela».

19:14
Farinelli: "Al ballottaggio si riparte tutti sullo zero a zero"«Nessuno è stato eletto al primo turno, si dovrà rifare una partita che comincia dallo zero a zero per tutti». È fiducioso Alex Farinelli in vista del ballottaggio per il Consiglio degli Stati, nonostante oggi sia arrivato terzo con 27’221 voti alle spalle di Fabio Regazzi (28’749) e Marco Chiesa, che con oltre 39mila preferenze ha staccato la concorrenza. «Chiesa parte con un certo vantaggio, questo è chiaro. Ma per il resto tutto è aperto». Detto altrimenti: con Fabio Regazzi sarà battaglia. In tutto ciò si inserisce Amalia Mirante, che con 13’744 schede (il 13,26% del totale) potrebbe presentarsi al ballottaggio. Una difficoltà in più, visto che potrebbe attingere dallo stesso bacino elettorale? «Difficile da dire. Allo stesso tempo potrebbe essere uno stimolo per l’elettorato Plr per mobilitarsi e andare a votare. Sono sempre previsioni difficili da fare». Niente occhiolini alla sinistra, quindi?. «Ognuno deve fare la sua valutazione quando vota. Io andrò avanti per la mia strada senza fare tornate elettorali, che non pagano mai. Ho dimostrato chiaramente quali sono i miei temi e il mio modo di fare politica. Su questi andrò avanti».
19:13

Definitivi anche i risultati per l'elezione dei due Consiglieri agli Stati ticinesi. 

Il presidente dell'Udc Marco Chiesa si è piazzato di gran lunga in testa al primo turno dell'elezione per il Consiglio degli Stati, anche se non ha raggiunto la maggioranza assoluta per essere eletto. Chiesa ha raccolto ben il 37,65% delle preferenze, pari a 39'024 voti. Al secondo posto, ma nettamente distaccato, c'è Fabio Regazzi con 28'749 voti, seguito a breve distanza da Alex Farinelli (Plr) che ottiene 27'221 preferenze.

Greta Gysin (Verdi) con 22'321 voti raccolti supera Bruno Storni (19'359), candidato scelto dal PS per difendere il seggio di Marina Carobbio, che nel 2019 aveva creato una sorpresa battendo l'uscente Filippo Lombardi (Centro) e Giovanni Merlini (PLR). Al sesto posto Amalia Mirante (Avanti con Ticino&Lavoro) con 13'744 voti. Gli altri non superano la soglia per l'accesso al ballottaggio. 

Al ballottaggio l'alleanza rossoverde sosterrà Greta Gysin come candidata unica d'area.

19:09
Soddisfazione in casa Udc per i due seggiSi sente l’emozione nella voce del presidente della sezione ticinese dell’Udc Piero Marchesi: «Come prima cosa ringrazio i cittadini che hanno reso possibile questo risultato».  Un risultato davvero buono, cambieranno gli equilibri all’interno dell’alleanza con la Lega? «Assolutamente no – afferma Marchesi –. Abbiamo sempre detto che uniti si vince e questa ne è la dimostrazione. Il seggio che ha ottenuto oggi l’Udc è il terzo seggio dell’area. Il prossimo obiettivo è di confermare con la Lega l’elezione di Marco Chiesa per il Consiglio agli Stati». Paolo Pamini si è infine aggiudicato il secondo seggio al Nazionale conteso con il Centro. Centro a cui porge i suoi complimenti, «in quanto si è battuto veramente in maniera molto degna». Cosa significa dunque questo seggio per l’Udc? «Vuol dire che l’area sta tenendo molto bene. Per noi come partito questo risultato ci spinge a continuare il nostro slancio iniziato essenzialmente due legislature fa – spiega Pamini –, ovvero quando abbiamo tematizzato vari ambiti politici molto cari alla popolazione: non solo l’immigrazione, ma anche le questioni di politica finanziaria».
18:42

L'Udc strappa un seggio al Centro, giù Verdi e Ps

La lista Lega-Udc si afferma con tre seggi in totale. L'alleanza rossoverde perde in totale quasi il 7%

Leggi tutto l'articolo

18:22
17:48

Pamini (Udc) "Molto soddisfatti di essere cresciuti come area"

Per Paolo Pamini, granconsigliere Udc e candidato al Nazionale, il primo obiettivo delle elezioni sembrerebbe riuscito per l’alleanza con la Lega: «Siamo molto soddisfatti – sostiene infatti Pamini –, il primo obiettivo come area era di riuscire a crescere, e questo sembrerebbe essere il caso». Un dato incoraggiante per Pamini è che «a livello svizzero verosimilmente Udc e Plr insieme avranno la maggioranza assoluta dei seggi del Nazionale, come era il caso quattro anni fa. Questo è importante perché significa che, per portare avanti dei progetti, bisognerà negoziare solo tra due partiti. In questa legislatura ne servivano almeno tre e questo aveva bloccato anche molti lavori». Anche a livello cantonale le soddisfazioni non mancano: «Anche in Ticino i trend sono confermati. È ormai da bene o male 8-9 anni che con l’Udc Ticino stiamo crescendo a blocchi del 5% a legislatura, tant’è che oggi ci stiamo giocando il secondo seggio al Nazionale».

17:35

Marchesi (Udc): "Risultati oltre ogni previsione. I Verdi in calo perchè l'utopia si scontra con la realtà"

«Vedere un’Udc in crescita oltre ogni aspettativa anche in Ticino è certamente molto positivo». È felice, ma in agitazione il consigliere nazionale e presidente della sezione ticinese dell’Udc Piero Marchesi: «È evidente che siamo un po' in apprensione per capire se riusciremo a fare questo terzo seggio d’area. Ci piacerebbe molto, ma abbiamo appurato che dipenderà dai piccoli numeri, quindi aspettiamo». 

C’è comunque sorpresa tra le fila Udc per questi buoni risultati parziali: «Sapevamo che la giornata sarebbe andata bene – commenta Marchesi – ma così bene non ce lo aspettavamo. Una crescita intorno al 3-3,5% è un bellissimo risultato, oltre ogni previsione». Un risultato positivo che sembrerebbe andare anche a discapito dei Verdi: «I Verdi sono in decrescita perché probabilmente l’utopia e i sogni si sono scontrati con la realtà – illustra il presidente dell’Udc Ticino –. In questo quadriennio si è ben capito che la decarbonizzazione o il fatto di voler puntare sulle energie alternative, tutto questo ha un costo e i cittadini non sempre sono pronti a pagarlo. L’Udc si è molto distinta in questo senso: va bene avere delle visioni e dei sogni, ma bisogna rimanere con i piedi per terra dando delle risposte concrete». 

Sta invece reggendo l’alleanza con la Lega? «Abbiamo dimostrato ancora una volta che uniti si vince. In alcune occasioni ha prevalso la Lega, oggi si parla di fare un secondo seggio Udc, il che dimostra che l’alleanza è vincente. Naturalmente a noi piacerebbe che la Lega non perdesse più di tanto, così da far uscire l’area ulteriormente rafforzata».

Sul risultato personale Marchesi non se la sente ancora di commentare: «Non ho ancora visto i dati nel dettaglio, ma ho capito di essere ben posizionato e verosimilmente riconfermato. Se così dovesse essere, ne sarei certamente contento».

17:33
17:31

Storni (Ps): "Non una grande giornata per la sinistra, serve un po' di autocritica"

Mancano ancora i grandi centri, ma alla Casa del Popolo già si applaude per la rielezione di Bruno Storni al Consiglio Nazionale. Una conferma che, unitamente al seggio mantenuto dai Verdi, porta il copresidente cantonale Fabrizio Sirica a parlare di «obiettivo raggiunto, seppur minimo». 

«Sono molto soddisfatto per il mio risultato personale, ma se da una parte c'è un occhio che ride, l'altro piange per il risultato del partito socialista, che a livello cantonale ha di nuovo perso», dice Bruno Storni a colloquio con laRegione. «Bisogna fare anche un po' di autocritica, evidentemente non siamo riusciti a far passare le nostre idee e i nostri messaggi». Storni che non nasconde preoccupazione per la crescita a livello nazionale dell'Udc: «Il lavoro per il fronte rossoverde sarà senza dubbio più difficile, visto anche l'indebolimento dei Verdi. Per la sinistra in generale non è dunque una grande giornata».

Per quanto riguarda la corsa agli Stati, Storni ammette che non si aspettava di arrivare davanti a Greta Gysin. «Sapevo che sarebbe stato difficile. Ora per il ballottaggio sosterremo Greta in maniera compatta». 

17:11

Per il Plr continua l'attesa: candidati al ritrovo solo dopo l'esito finale

Continua l'attesa in casa Plr. Quando mancano ormai solo i risultati dei grandi centri al ritrovo liberale radicale di Lugano non sono ancora arrivati né i vertici del partito né i candidati principali. La situazione vede Alex Farinelli al terzo posto per gli Stati, staccato da Fabio Regazzi con il quale si giocherà probabilmente il secondo seggio al ballottaggio. Tiratissima la situazione per il Nazionale, dove il Plr dovrebbe confermare i due seggi: alle spalle di Farinelli è lotta a tre tra Simone Gianini, Alessandra Gianella e Natalia Ferrara. Per questo motivo i candidati arriveranno in piazza Riforma solo dopo aver saputo l 'esito finale della votazione.

17:00

Gysin (Verdi): "Forse una scossa di assestamento dopo il boom del 2019, resta la sfida climatica"

Preoccupata Greta Gysin per il risultato poco brillante dei Verdi a livello nazionale. "Forse una scossa di riassestamento rispetto all’onda verde del 2019. La sfida climatica resta la più importante. Non mi sembra che la destra abbia dato grandi risposte in parlamento ai problemi delle famiglie. Preoccupa se aumenta ancora di più"

16:49

Fabio Regazzi: “Sarà tirata fino alla fine, a livello personale meglio del previsto”

Il pomeriggio è stato scandito dalla "chiamata" dei vari comuni, man mano che uscivano i risultati, che hanno portato i rappresentanti del Centro su una montagna russa di emozioni: un comune "sì ce la facciamo", l'altro "no, adesso diventa dura".

Poco prima delle 16 si è aggiunto al gruppo anche Fabio Regazzi e il suo arrivo è stato seguito a ruota dalla prima proiezione al Nazionale per il Canton Ticino, che ha visto il Centro leggermente avanti nella lotta con il Plr quale terza forza, ma non a sufficienza per ottenere il secondo seggio, in particolare a scapito dell’Udc... "L'Udc ha toccato dei temi sensibili e va dato atto che hanno fatto un'ottima campagna, poi vedremo se seguiranno anche delle soluzioni da parte loro. In ogni caso siamo a livello di proiezioni, ho sempre detto che il nostro secondo seggio sarebbe rimasto in bilico fino alla fine e che tutto si sarebbe giocato per un centinaio di schede, in ogni caso rimango fiducioso, quattro anni fa eravamo più o meno in una situazione simile e alla fine ce l’avevamo fatta”.

Quanto ai risultati (dopo 90 comuni) agli Stati che lo vedono al secondo posto dietro a Marco Chiesa ma davanti ad Alex Farinelli, Regazzi afferma: “Sono estremamente soddisfatto, sta andando meglio di quello che mi aspettavo e lo prendo come un segno di riconoscimento, significa che il lavoro svolto negli ultimi 12 anni è stato apprezzato. Sono però anche consapevole che al secondo turno (il ballottaggio, ndr) sarà tutta un’altra partita, un po’ come nell’hockey i play-off rispetto alla stagione regolare”.

Dal canto suo Fiorenzo Dadò rileva che "i ticinesi ci hanno dato un buon appoggio e siamo contenti, perché significa che abbiamo svolto un buon lavoro. Sapevano che sarebbe stata dura per il secondo seggio, ma ci crediamo, tanto che in questo momento lo avremmo, per cui speriamo che la situazione sia questa anche dopo l'ultimo comune".

Con la congiunzione delle liste assieme al Plr, sarebbe stato molto più semplice... "Ho sempre detto a Speziali (Alessandro, presidente dei liberali radicali, ndr) che questa è la direzione per il futuro, per cui mi auguro che ne riparleremo".

16:44
Chiesa sempre in testa per gli Stati, Regazzi stacca FarinelliQuesta la situazione quando mancano solo 10 comuni alla fine dello spoglio per il Consiglio degli Stati (ma fra essi anche Bellinzona e Lugano): Marco Chiesa davanti a Regazzi che stacca nettamente Farinelli.
16:40
16:40
16:29

Galeazzi (Udc): "Un buon auspicio per le comunali del prossimo anno"

Anche il deputato in Gran Consiglio e candidato Udc al Nazionale Tiziano Galeazzi sta vivendo con positività questo pomeriggio elettorale ad Agno: «Devo dire che questi dati confermano il trend che abbiamo registrato lo scorso aprile alle cantonali, vale a dire una tendenza di crescita». Sul piano personale Galeazzi illustra: «Mi sembra un buon auspicio per le comunali dell’anno prossimo, sarà rivelatorio l’esito del voto a Lugano».

16:29

Proiezioni GFS: l'Udc strappa un seggio al Centro e sopravanza la Lega nell'alleanza

Secondo le proiezioni elaborate dall'istituto gfs.bern, in Ticino l'Udc dovrebbe concretizzare la propria crescita elettorale salendo del 4,5% e strappando un secondo seggio ai danni del Centro, sopravanzando in questo modo l'alleata Lega dei Ticinesi ferma a un seggio e in calo del 4%. Un seggio a testa per Plr, Centro, Verdi e Ps, questi ultimi in calo rispettivamente del 3,2% e dell'1,90%. Questo "cambio" di seggi al momento però è lungi dall'essere sicuro, ha messo in guardia l'istituto gfs.bern mancando ancora grandi centri come Lugano e Bellinzona.

16:24
Magdalena Martullo-Blocher

Nei Grigioni l'Udc fà la voce grossa nella corsa al Nazionale

Nella corsa alla Camera bassa sugli scudi Magdalena Martullo-Blocher e Roman Hug. Un seggno in meno per i socialisti retici

Leggi tutto l'articolo

16:18

Un seggio ancora in ballo fra Lega/Udc, Plr e Centro

Ancora un ribaltone nello scrutinio, quando siamo a 88 comuni su 106. Il seggio che nei parziali precedenti era stato guadagnato da Lega/Udc a svantaggio prima del Centro, poi del Plr è ora "tornato" ai liberali. La situazione attuale è dunque questa: Lega/Udc avanti con il 29,09% dei voti davanti al Plr che scavalca Ps/Verdi/Forum Alternativo portandosi al 20,63% a brevissima distanza dall'alleanza rossoverde che si attesta al 20,24%, davanti al Centro con il 19,61%. Tutti gli schieramenti in questione otterrebbero due seggi ciascuno.

16:07
In pochi al ritrovo del Plr

Nel vivace trambusto di Piazza Riforma, frequentata da turisti e allegri passeggiatori, continua a essere desolatamente poco frequentata la veranda del Ristorante Olimpia, ritrovo del Partito liberale radicale. Le poche facce presenti seguono con apprensione i risultati trasmessi sullo schermo. Il timore è che il divario tra Farinelli e Regazzi, che si giocano il secondo posto per gli Stati alle spalle dell’inarrivabile Marco Chiesa, continui ad aumentare. C’è poi la paura di scendere sotto la soglia psicologica del 20% e ottenere così un risultato ancora peggiore di quello fatto registrare quattro anni fa

16:05

Sirica (Ps): "La priorità è un ragionamento d'area, l'accordo con i Verdi va avanti"

Sala gremita alla Casa del Popolo di Bellinzona, quartier generale del Partito socialista. «L'auspicio è di poter recuperare con i grandi centri», commenta il copresidente cantonale Fabrizio Sirica dopo lo scrutinio di più della metà dei comuni ticinesi. La situazione attuale vede il Ps perdere l'1,12%. «Per il Nazionale l'obiettivo minimo è mantenere gli uscenti, e quindi un seggio socialista e uno verde, ciò che per il momento non sembrerebbe essere in discussione». Per la corsa agli Stati, la situazione attuale vede Greta Gysin davanti a Bruno Storni di quasi 1'000 voti. «La nostra priorità è un ragionamento d'area. Confermiamo dunque l'accordo con i verdi. Al ballottaggio sosterremo con convinzione chi dei due avrà la meglio al primo turno». 

16:03
16:03

Alain Bühler (Udc): "Un attestato di fiducia da parte dei cittadini, campanello d'allarme per gli altri"

È molto soddisfatto Alain Bühler, granconsigliere Udc, nonché coordinatore della campagna elettorale in Ticino. «Stiamo leggendo la giornata con estrema soddisfazione», afferma infatti. «Speriamo che questa tendenza venga confermata al più presto. Con un’area che veleggia intorno al 30% e con il fatto che noi come partito siamo cresciuti nettamente rispetto ai risultati del 2019 – continua il deputato in Gran Consiglio – non si può che non esserlo. Per noi è un attestato di fiducia da parte dei cittadini per quello che abbiamo fatto in questa legislatura e per quello che prevediamo di fare nella prossima. È anche un campanello per tutti gli altri partiti, in particolare per il centro-sinistra, rispetto a quali sono le reali priorità politiche e cosa è necessario cambiare». 

E sull’alleanza con la Lega, spiega: «Beh, in passato è andata a nostro discapito. L’area è cresciuta, quindi possiamo dirlo, l’alleanza funziona, il centro-destra è forte ed è presente in Ticino. È ovvio che sono i cittadini a decidere a chi attribuire la fiducia».

«Che per il momento il secondo seggio sembra essere nostro ci fa estremamente contenti. Non possiamo che essere felici per Pamini, in quanto è una persona valida che si andrebbe ad aggiungere alla squadra dell’Udc a livello federale. È poi molto positivo che, nonostante tutto quello che è successo durante questa campagna, i ticinesi abbiano ancora dato un grande attestato di stima al nostro consigliere agli Stati Marco Chiesa. Questo dimostra che gli attacchi politici tramite i media non hanno scalfito la fiducia del popolo ticinese in Marco».

15:49

Risultati parziali, il Centro avanza, ora è il Plr a rischiare un seggio

Dopo il giro di boa dello scrutinio, con 68 comuni scrutinati su 106, si conferma la previsione di un seggio in più per Lega e Udc. L'alleanza di destra è infatti ancora in testa con il 30,12% dei voti e al momento avrebbe 3 seggi al Consiglio Nazionale, davanti alla congiunzione d'area progressista Ps/Verdi/Forum Alternativo che ne manterrebbe 2. A fare le spese dell'avanzata dell'Udc sarebbe questa volta il Plr che rimarrebbe con solo un consigliere nazionale, trovandosi al momento al quarto posto con il 19,53% a brevissima distanza dal Centro che è al 19,59% e, con questi risultati, recupererebbe il seggio virtualmente perso con i precedenti risultati parziali.

15:26

Scrutinio quasi a metà, sempre avanti Marco Chiesa su Regazzi e Farinelli

Quando lo scrutinio è giunto quasi a metà, con 56 comuni su 106 che hanno comunicato i risultati, Marco Chiesa (Udc) continua a rimanere in testa con il 39,81% dei voti seguito da Fabio Regazzi (Centro) con il 27,47%. Dietro, il candidato Plr Alex Farinelli con il 25,10% seguito da Greta Gysin (Verdi) ancora davanti con il 20,87% nel confronto interno all'area progressista rispetto al candidato Ps Bruno Storni attestato al 17,51%. Quinta Amalia Mirante (Avanti con Ticino&Lavoro) al 13,42%.



15:10
Fonio vola, il Centro va bene ma la tensione resta

Nella “sala dei bottoni” di Giubiasco, dove i rappresentanti del Centro si sono riuniti per seguire i risultati, la tensione si è da subito attestata ad alti livelli e non è praticamente mai scemata. Passalia e Dadò (circondati da altri candidati nel frattempo unitisi al gruppo, come Marguerite Ndiaye Broggini e Paolo Caroni), si sono piazzati al centro della sala, un occhio sul computer e un altro sul grande schermo sulla parete con la diretta televisiva.

Giorgio Fonio dal canto suo ha preferito mettersi in un angolino con pc personale e telefonino: “Vivo sempre così le elezioni”, ci ha confidato il momò, che da subito si è profilato quale seconda “forza” del partito dietro a Fabio Regazzi. Oltretutto dietro non di molto, visto che dopo circa un terzo dei comuni lo scarto dal candidato al Consiglio degli Stati era inferiore a 100 voti. Difficile però per Fonio esultare, visto che a livello di partito la conferma del secondo seggio alla Camera bassa si è subito confermata una missione (quasi) impossibile.

Attorno alle 14.45 a dare il proprio sostegno è arrivato anche il Consigliere di Stato Raffaele De Rosa: "Ci tenevo a esprimere la mia vicinanza al partito e ai candidati, tutti si sono impegnati molto in questa campagna elettorale non facile". Per il direttore del Dss “è ancora prematuro esprimere dei giudizi”, ma riguardo all’ascesa di Udc/Lega al Nazionale, “un peso lo ha sicuramente avuto la situazione geopolitica internazionale degli ultimi anni, con le guerre e i flussi migratori, temi sui quali l’Udc ha sempre puntato molto”.

14:57
Attesa dei risultati in via Monte Boglia

Due seggi all’Udc e uno alla Lega. È quanto emerge dopo lo scrutinio dei primi comuni. In via Monte Boglia si segue con attenzione l’arrivo dei risultati. Sul posto cominciano ad arrivare i primi politici. Parziali alla mano, la Lega è alla canna del gas? “Assolutamente no - risponde il granconsigliere Andrea Sanvido -. Ad aprile abbiamo avuto una prima avvisaglia che ci ha indicato chiaramente che dobbiamo adattarci e cambiare atteggiamento. Il nuovo gruppo parlamentare si sta muovendo molto bene per difendere tutte le categorie di persone e per questi primi mesi non possiamo tirare le orecchie a nessuno”. Sanvido preferisce non entrare nel merito dei primi risultati. “È ancora presto. Certo che il non avere un rappresentante della Lega agli Stati si sente perché non abbiamo una figura che va sui media… aspettiamo: noi siamo un movimento regionale che va molto bene nei poli”. Se il risultato dovesse essere confermato “serve una presa di coscienza”.

14:44
Clima disteso e sereno al ritrovo Udc ad Agno

Nonostante il boom parziale, dopo le 14:30 sono ancora pochi gli esponenti dell’Udc al ritrovo presso il bar Talkì di Agno.  I primi ad arrivare sono alcuni candidati della lista giovani. Visti gli incoraggianti risultati nei comuni scrutinati, nel locale regna serenità e il clima è disteso.

14:27


Schmid (a sinistra) ed Engler
Grigioni, binomio che vince non si cambia
L'elettorato retico conferma al Consiglio degli Stati gli uscenti Stefan Engler (Alleanza del Centro) e Martin Schmid (Plr). Niente da fare per Vetsch
Leggi tutto l'articolo

14:26
Calma piatta al raduno Plr

Ancora calma piatta al Ristorante Olimpia di piazza Riforma a Lugano - ritrovo del Partito liberale radicale - dove a farla da padrone sono... i turisti. Candidati e vertici del partito, a pochi minuti dalla prima proiezione, non si sono ancora visti.

14:24

In Ticino siamo a 28 Comuni su 106: avanti Chiesa, Regazzi stacca Farinelli. Nazionale, il Plr supera il Centro

Siamo giunti a 28 comuni scrutinati. A guidare la contesa per i seggi al Consiglio degli Stati sono ancora Marco Chiesa (Udc)i con il 39,73% dei voti davanti a  Fabio Regazzi (Centro) con il 28,19% che aumenta il suo vantaggio su Alex Farinelli (Plr) al 25,07% (729 voti). Si avvicina Greta Gysin dei Verdi con il 21,48% che rimane davanti all'altro candidato di area progressista, Bruno Storni (Ps) al 17,79%. Chiude il numero dei papabili partecipanti al ballottaggio (soglia minima al 5%) Amalia Mirante (Avanti con Ticino&Lavoro) con il 13,56%.

Per il Consiglio Nazionale, a 23 comuni su 106, sempre in testa Lega-UDC con il 30,56%, davanti all'alleanza PS/Verdi/Forum Alternativo al 24,93%, mentre il Plr con il 18,43% supera il Centro raggiungendo al momento il 18,43% davanti al Centro con il 15,15%. Con questi risultati Lega e Udc strapperebbero un seggio salendo da 2 a 3 a svantaggio del Centro che resterebbe con un solo consigliere nazionale.

14:17

Tages-Anzeiger: Grande avanzata Udc, pesanti perdite per i Verdi

Una "grande avanzata" per l'Udc e "pesanti perdite" per i Verdi: viene descritto così il probabile esito dell'elezione odierna del Consiglio Nazionale, stando a un trend pubblicato poco fa dal Tages-Anzeiger.

Stando a questa analisi i Verdi devono fare i conti con perdite molto consistenti, nettamente superiori ai guadagni del Ps. Plr e Verdi liberali vengono visti in leggero calo. Il Centro può invece aspettarsi un risultato stabile, rispetto alle quote di elettori cumulate dei due partiti che lo hanno preceduto, il Ppd e il Pbd.

La valutazione della tendenza è stata realizzata da un team dell'editore Tamedia dopo che sono stati scrutinati 630 dei 2136 comuni svizzeri. Non si tratta di previsioni precise, ma di un'approssimazione di quanto si sta delineando, viene sottolineato.

Secondo questi calcoli, l'Udc può aspettarsi un guadagno di circa 3 punti percentuali. In questo modo si avvicinerebbe al risultato record del 2015, quando ottenne il 29,4%. All'epoca, si trattava della quota di elettori più alta per un partito dall'introduzione del proporzionale, nel 1919. Al momento comunque l'Udc viene vista dal quotidiano sotto alla soglia simbolicamente significativa del 30%.
 
 

14:05
Il ritrovo Ppd a Giubiasco

Al ritrovo del Centro all’hotel Tureta di Giubiasco l’attesa dei risultati è palpabile. Nella foto da sinistra Federica Galfetti, Fiorenzo Dadò, Marco Passalia, Nicola Cantamessi, Girgio Fonio e Marguerite Broggini. 

14:02

Censi (Lega dei Ticinesi), 'l'area di destra sembra andar bene ma ancora presto per fare previsioni'

Poco prima delle 14 in via Monte Boglia, quartier generale della Lega, ci sono una decina di persone. Unico politico presente il granconsigliere Andrea Censi. Alla luce dei venti comuni scrutinati “l’area di destra sembrerebbe andare bene ma è ancora difficile fare previsioni. È chiaro che come Lega vorremmo avere due seggi”. 

14:00

In Ticino scrutinati 15 comuni su 106, per gli Stati avanti Chiesa. Per il Nazionale sempre avanti Udc-Lega, Verdi/PS superano il Centro

Dopo 15 comuni scrutinati Marco Chiesa (Udc) è sempre in testa per il Consiglio degli Stati con il 39,67% dei voti (1'025 voti). Dietro segue Fabio Regazzi (Centro) con il 29,30% (757 voti), davanti per una manciata di voti a Alex Farinelli (Plr) attestato al 28,21% (729 voti). Più staccata Greta Gysin dei Verdi con il 19,04% davanti al socialista Bruno Storni al 16,06% e ad Amalia Mirante (Avanti con Ticino&Lavoro) all'11,96%

Per il Consiglio Nazionale Lega-UDC scendono al 31,71%, mentre l'alleanza PS/Verdi rimonta salendo al 21,54% superando il Centro che cala al 20,37% davanti al Plr con il 16,73%

13:49

Andrea Caroni (Plr) rieletto ad Appenzello Esterno

Il "senatore" uscente di Appenzello esterno Andrea Caroni (Plr) è stato agevolmente rieletto alla Camera dei cantoni. Il liberale-radicale ha ottenuto 14'705 voti, superando nettamente la maggioranza assoluta (8'134).

Andrea Caroni era stato consigliere nazionale di Appenzello interno dal 2011, prima di essere eletto al Consiglio degli Stati nel 2015 e brillantemente riconfermato nel 2019.

In questa tornata elettorale, il liberale-radicale con origini ticinesi era sostenuto da Udc, Centro, Ps e Verdi liberali. A differenza di quattro anni fa non si è infatti fatto avanti nemmeno un candidato "selvaggio".

13:33

Dopo 5 comuni su 106, per gli Stati avanti Chiesa. Per il Nazionale guidano Udc-Lega, segue il Centro

Arrivano i primi risultati dal Ticino. Per il Consiglio Nazionale avanti Lega-UDC e sottoliste con il 38,21%, segue il Centro con il 25,89%. Per il Consiglio degli Stati al momento guida Marco Chiesa con il 36,81% davanti a Fabio Regazzi, del Centro, con il 30,77%.

 

13:09

Il Centro: ‘Secondo seggio al Nazionale? Come scalare l'Everest’

La giornata del Centro si è aperta attorno alle 12 all'hotel Tureta, affacciato sulla piazza di Giubiasco. I primi ad arrivare sono stati il vicepresidente cantonale Marco Passalia e Giorgio Fonio. Quest'ultimo in particolare non ha nascosto una certa tensione, stemperata con qualche battuta: "Sì, la tensione è a mille e l'attesa grande - ha ammesso senza giri di parole Fonio -. Usando una metafora legata alla passione del nostro presidente, la montagna, ci aspetta la scalata dell'Everest". Il deputato momò si riferisce alla lotta per mantenere il secondo seggio al Nazionale che vede il Centro doversi difendere dall'assalto del binomio Udc/Lega.

Fonio inoltre sarà protagonista a livello personale, secondo le previsioni, della corsa interna per l'eventuale secondo seggio (dietro a Fabio Regazzi) con Sabrina Gendotti. "È vero, ma la priorità è che il partito riesca a fare il secondo seggio".

Chiara (e onesta) anche la prima analisi del presidente Fiorenzo Dadò, arrivato a Giubiasco poco dopo: "I numeri di quattro anni fa (quando Marco Romano, il quale a sto giro non si è ripresentato, era stato eletto solo grazie all'alleanza con il Plr, non più confermata, ndr) dicono che partiamo con un seggio al Nazionale, per cui se dovessimo riuscire a conquistare anche il secondo saremmo davvero contenti".

Sulla stessa linea anche Passalia: "Rispetto a quattro anni fa corriamo da soli e questo potrà avere delle ripercussioni, vediamo se riusciremo a replicare il buon risultato delle Cantonali o anche a fare meglio. In ogni caso sono più nervoso oggi rispetto a quando ero in lizza, a livello di partito abbiamo fatto davvero un bel gioco di squadra per presentare una lista il più possibile competitiva".
Sulla mancata alleanza con il Plr... "Da parte nostra c'è sempre stata apertura".

12:55

Nazionale, una proiezione Nzz dà l'Udc al 31%, sarebbe una vittoria storica

Una prima proiezione relativa alle elezioni nazionali è stata pubblicata con insolito anticipo dalla Neue Zürcher Zeitung (Nzz).

Stando a questa indicazione si prospetta una vittoria Udc inattesa nella sua portata: il partito di Marco Chiesa viene accreditato al 30,8%. Si tratterebbe di un'avanzata (+5,2 punti rispetto al 2019) di proporzioni storiche: sarebbe infatti la prima volta da quando il Nazionale è eletto con il sistema proporzionale (cioè dal 1919) che un partito supera il 30%.

Sempre secondo questa analisi avanza pure il Ps, al 17,7% (+0,9 punti). Il Plr è visto stabile al 15,1% (invariato) e stabile sarebbe anche il Centro, che non andrebbe oltre il 13,9 (+0,1). Perdono invece i Verdi, al 10,1% (-3,1), e i Verdi liberali, con il 7,4% (-0,4).

12:26

Grigioni, Stefan Engler e Martin Schmid avanti

I Consiglieri di Stato grigionesi Stefan Engler (Centro) e Martin Schmid (FDP) hanno già ottenuto rispettivamente 20'850 e 18'156 voti in 65 dei 101 comuni scrutinati nel Cantone dei Grigioni. Se la tendenza continuerà sulla falsa riga nei comuni rimanenti, i due candidati in carica saranno rieletti. Per il momento l'affluenza alle urne è stata del 38,6 percento

12:23

Nei Grigioni l'Udc guadagna terreno dopo 30 comuni scrutinati su 101

Dopo lo spoglio di 30 comuni grigionesi su un totale di 101, emerge un buon vantaggio per l'UDC. Secondo i risultati, l'Udc potrebbe riconquistare il seggio in Consiglio nazionale perso nel 2019 e andato al Ps. La lista "Svp Power", con l'attuale consigliera nazionale Magdalena Martullo Blocher, è attualmente in netto vantaggio.

12:22
Eva Herzog verso un’agevole rielezione

Eva Herzog (PS) rappresenterà il cantone di Basilea Città agli Stati anche nei prossimi quattro anni. La “senatrice” socialista risulta nettamente davanti agli altri candidati dopo lo spoglio dei voti per corrispondenza e supera agevolmente la maggioranza assoluta.

La 61enne Herzog ha finora raccolto 40’607 voti, ben 12’760 schede in più della maggioranza assoluta (27’847) stando ai dati pubblicati della Cancelleria cantonale.

Nettamente staccati i due candidati borghesi, Balz Herter (Alleanza del Centro) e Pascal Messerli (UDC), che hanno finora ottenuto rispettivamente 6’658 e 6’476 voti, mentre il candidato dell’estrema destra Eric Weber ne ha raccolti 940.

12:09

Giochi fatti in Appenzello Interno e Obvaldo

In due Cantoni l'elezione agli Stati è cosa già fatta. In Appenzello Interno, che detiene un solo seggio alla Camera, alla fine di aprile la Landsgemeinde ha eletto a larga maggioranza l'uscente (dal 2019) Daniel Fässler del Centro. Il 63enne, già landamano (presidente del governo cantonale), è stato anche membro del Consiglio nazionale per otto anni.

In un altro Cantone con un solo seggio, Obvaldo, l'elezione è stata tacita per assenza di altri candidati: a Berna continuerà a sedere Erich Ettlin, pure del Centro. Il 61enne, che si appresta ad iniziare il terzo mandato da "senatore", era già stato eletto tacitamente quattro anni or sono.

Dei 46 deputati uscenti, nove non si ripresentano (come detto, propriamente il seggio della ticinese Marina Carobbio è vacante). Almeno un quinto dei volti della Camera sarà quindi diverso la sera del 26 novembre.

12:00

Stati: verso trend inverso rispetto a Nazionale

Secondo i media della Svizzera interna, in questa tornata elettorale, il PLR sembra avere buone chance di progressione. Potrebbe persino superare in numero di seggi l'Alleanza del Centro, creando una situazione inedita da oltre un ventennio. Se questo scenario dovesse concretizzarsi, potrebbe avere conseguenze sull'elezione di nuovi membri del Consiglio federale in caso di vacanza durante la prossima legislatura.

Per gli osservatori, i liberali radicali sembrano essere in posizione di partenza relativamente favorevole in particolare a Soletta, Svitto, Giura e Ticino. Anche se dovessero perdere mandati a Zurigo e Friburgo si profilerebbe dunque una crescita della deputazione. Parallelamente le poltrone del Centro a Svitto e nel Giura traballano.

Rossoverdi in perdita di velocità

Il PS, che ha già visto svanire due seggi durante la legislatura perché non è riuscito a mantenere quelli di Christian Levrat (FR) e Paul Rechsteiner (SG), che si sono dimessi, perderà quasi certamente terreno. Personalità del partito non si ripresentano a Berna, Soletta e Ticino (il seggio che è stato di Marina Carobbio Guscetti è vacante dal 7 aprile) e anche la poltrona di Ginevra potrebbe essere a rischio. Malgrado le buone possibilità dei socialisti a Vaud, il bilancio rischia di essere pesante. Dopo un massimo storico di dodici seggi alle elezioni del 2015, nel peggiore dei casi il PS si ritroverebbe con soli cinque seggi.

I Verdi potrebbero compensare la perdita quasi certa a Vaud conquistando seggi a Berna o a Friburgo. Anche la poltrona glaronese è a rischio. Va ricordato che, sull'onda d'urto dello tsunami verde che ha investito il Consiglio nazionale nel 2019, gli ecologisti avevano fatto segnare una progressione spettacolare da uno a cinque mandati.

Ancora pochi "senatori" UDC

Per i Verdi liberali (PVL), un seggio al Consiglio degli Stati è probabilmente fuori portata anche quest'anno, anche se a Berna si candida il presidente del partito e consigliere nazionale Jürg Grossen e a Zurigo la capogruppo Tiana Moser.

Il fatto che per l'elezione della Camera dei Cantoni valgano dinamiche diverse rispetto al Consiglio nazionale è particolarmente palese guardando all'UDC. I democentristi sono di gran lunga il maggior partito, ma contano solo sette "senatori". Oggi potrebbero perderne un altro a Svitto e non è certo che possano compensarlo con uno a Zurigo.

Giochi fatti in Appenzello Interno e Obvaldo

In due Cantoni l'elezione agli Stati è cosa già fatta. In Appenzello Interno, che detiene un solo seggio alla Camera, alla fine di aprile la Landsgemeinde ha eletto a larga maggioranza l'uscente (dal 2019) Daniel Fässler del Centro. Il 63enne, già landamano (presidente del governo cantonale), è stato anche membro del Consiglio nazionale per otto anni.

In un altro Cantone con un solo seggio, Obvaldo, l'elezione è stata tacita per assenza di altri candidati: a Berna continuerà a sedere Erich Ettlin, pure del Centro. Il 61enne, che si appresta ad iniziare il terzo mandato da "senatore", era già stato eletto tacitamente quattro anni or sono.

Dei 46 deputati uscenti, nove non si ripresentano (come detto, propriamente il seggio della ticinese Marina Carobbio è vacante). Almeno un quinto dei volti della Camera sarà quindi diverso la sera del 26 novembre.

11:54
Ti-Press