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Tragitto casa-lavoro (e ritorno) più a rischio per le bici

Nel 2021 gli incidenti con coinvolta una due-ruote sono calati del 17% rispetto all'anno precedente. Quando però i dati erano falsati da meteo e pandemia

Pandemia e meteo avevano contribuito all’impennata di ciclisti. E di riflesso, di incidenti in bici
(Ti-Press)
18 ottobre 2023
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La buona notizia è che gli incidenti in bicicletta sulle strade della Svizzera hanno conosciuto un sensibile calo. Dai 29’385 segnalati nel 2020 ai ‘soli’ 24’730 censiti nel 2021, per un calo del 17%. È quanto rileva il Servizio centrale delle statistiche comuni di tutti gli assicuratori infortuni svizzeri (Ssainf), gestito dalla Suva. Un dato che, tuttavia, va anche contestualizzato, considerando che il numero di spostamenti in bici durante la pandemia è sensibilmente lievitato, cosa che, di riflesso, aveva contribuito anche a far crescere il numero di incidenti legati all’uso della due-ruote.

«Nel 2021 sono notevolmente diminuite le limitazioni dovute alla pandemia di coronavirus – osserva Sandra Degen, specialista in statistica in seno alla Suva –. In più, in primavera e in estate il tempo è stato piuttosto piovoso». La combinazione di questi due fattori ha con tutta probabilità scoraggiato molte persone all’uso della bicicletta, contribuendo in modo determinante a un calo così pronunciato del numero di incidenti.


Keystone
Situazione di potenziale pericolo

Ore mattutine e serali le più a rischio

Spulciando i dati, balzano subito all’occhio le due fasce più delicate per chi sceglie di spostarsi in bicicletta. E sono quelle tra le 6 e le 9 come quella tra le 16 e le 19. È in questi due lassi di tempo, ossia durante il picco degli spostamenti casa-lavoro e ritorno, che si verifica la maggioranza degli incidenti, con una quota che supera il 50 per cento.

Entrando ancor più nel dettaglio, è in particolare all’imbrunire o nei mesi invernali, quando fa buio prima o le strade sono ghiacciate, che tutti gli utenti della strada devono prestare maggiore attenzione. «I ciclisti non hanno una carrozzeria che li protegge – sottolinea Andrea Lenz, specialista in prevenzione alla Suva –. Il consiglio che si può dare è quello di guidare in modo previdente, così da individuare per tempo i pericoli». E, ovviamente, prestare attenzione al corretto abbigliamento, con tanto di riflettori sul casco, sugli abiti o sui guanti (consigliati per aumentare la propria visibilità), luci e riflettori sulla bici (obbligatori).

Prendendo come riferimento le statistiche quinquennali relative agli infortuni in bici sulle strade svizzere, si può constatare che nella maggior parte dei casi (61%) si tratta di uomini. Per quanto riguarda la casistica, nell’83% dei casi si è trattato di incidenti con un solo protagonista (il ciclista) – e quasi nella metà dei casi a causa di un errore di guida (dunque senza il coinvolgimento di oggetti); quasi un terzo con marciapiedi, cordoli o binari quali ‘co-protagonisti’ –, e solo il 17 dovuto a collisioni (di cui il 61% con automobili).

Giugno è invece il mese con la maggiore frequenza di incidenti: 3’200.

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