Nel nostro cantone le ditte fallite per insolvenza nel 2023 sono il 13% in più rispetto allo stesso periodo del 2022. Ferme le iscrizioni di nuove imprese
Il 2023 sta mostrando una forte crescita di fallimenti aziendali in Svizzera: lo indicano i dati pubblicati oggi dalla società di informazioni economiche Dun & Bradstreet (D&B), che osserva anche una progressione particolarmente marcata in Ticino. Nel nostro cantone la crescita dei fallimenti per insolvenza è del +13%, con 251 casi, contro una media a livello svizzero dell'8% rispetto allo stesso periodo del 2022.
Il dato riassume peraltro una realtà regionale variegata: tenendo conto solo dei cantoni con numeri di una certa consistenza spiccano per esempio il +52% di Friburgo nonché il +22% di Lucerna. Anche il principale polo economico elvetico, Zurigo (+10%), mostra un forte aumento. In controtendenza risultano solo sette cantoni, fra cui i Grigioni (-9% a 49 casi).
Scendono invece in Ticino i fallimenti per lacune nell'organizzazione, ai sensi dell'articolo 731b del Codice delle obbligazioni, con 414 casi che comportano un -9%, con una situazione che a livello complessivo nazionale vede un aumento a 5'746 casi (stabile rispetto ai primi tre trimestri dell'anno scorso), mentre sono 68 nei Grigioni (-36%).
Ferme in Ticino a 1'697 anche le nuove iscrizioni al registro di commercio, che invece nella Confederazione sono state 37'091 nel periodo gennaio-settembre, valore in progressione del 3% su base annua, con i Grigioni che segnano il maggior dinamismo (+18% a 752).
L'analisi di Dun & Bradstreet mostra peraltro che il rischio di fallimento dipende molto dal settore di attività. Ad esempio, le imprese dell'industria del legno e dei mobili hanno registrato un numero di insolvenze tre volte superiore alla media; la frequenza è di 2,3 volte tra gli artigiani nonché nel settore alberghiero e della ristorazione, e di due volte nel ramo delle costruzioni.