Svizzera

‘Banche svizzere fanno affari con russi esposti’

Lo sostiene il ‘Tages-Anzeiger’. Anche il Plr favorevole all’entrata della Svizzera nella task force del G7 sugli oligarchi russi

Sarebbero coinvolti diversi istituti
(Keystone)
14 settembre 2023
|

Zurigo/Berna – Le banche svizzere hanno continuato a fornire servizi a clienti russi politicamente esposti anche dopo l'inizio della guerra in Ucraina: lo sostengono il Tages-Anzeiger e testate a esso legate sulla base di documenti che provengono da fughe di dati e sono finiti sul darknet.

Il giornale avanza i nomi di diversi istituti e riferisce anche di altri supposti affari controversi con personalità di primo piano, prima e dopo lo scoppio del conflitto. Viene in particolare citato Leonid Reiman, uomo d'affari 66enne che è stato anche ministro della comunicazione oltre 15 anni or sono: sarebbe stato cliente di Julius Bär almeno sino al 2021.

Contattato dall'agenzia Awp, l'istituto fa sapere di non commentare le relazioni con i clienti, presunte o effettive che siano. "Julius Bär rispetta tutte le leggi e i regolamenti che si applicano alle sue attività commerciali", aggiunge la banca.

‘Far valere il nostro punto di vista’

Il presidente del PLR Thierry Burkart è favorevole all'adesione della Svizzera alla task force internazionale del G7 sugli oligarchi russi. Il "senatore" argoviese ha dichiarato ieri sera al telegiornale della televisione svizzerotedesca SRF "Tagesschau" di non vedere alcuna ragione per non entrare in questo team, incaricato di rintracciare il loro denaro.

"Al contrario, avremmo la possibilità di far valere il nostro punto di vista e dimostrare che siamo già molto attivi in questo campo", ha sottolineato. Il PLR si schiera dunque sulla stessa linea di PS, Centro, Verdi e Verdi liberali.

Un parere simile era stato espresso ieri dalle colonne della "Neue Zürcher Zeitung" da Roman Studer, presidente della direzione dell'Associazione svizzera dei banchieri (ASB). Anche il dirigente ha affermato di non vedere motivi per opporsi all'adesione di Berna alla task force.

Studer aveva inoltre controbattuto alle critiche degli Stati Uniti sulla gestione dei soldi dei cittadini russi da parte della Svizzera, definendole errate. A suo avviso, si tratta di biasimi motivati da calcoli politici e ci saranno ulteriori tentativi di mettere pressione.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔