Svizzera

Commissione in banca, ma quanto mi costi?

I prezzi dei servizi finanziari nel 2023 sono lievitati notevolmente. È quanto emerge da un'analisi di Comparis, che parla di una crescita significativa

Le tariffe sono aumentate del 6,8% rispetto a luglio e dell’8,1% nel paragone con lo stesso mese del 2022
(Ti-Press)
14 settembre 2023
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Forte aumento dei prezzi dei servizi finanziari: in agosto le tariffe delle commissioni bancarie sono lievitate del 6,8% rispetto a luglio e dell'8,1% nel paragone con lo stesso mese del 2022. È quanto emerge da un'analisi della società di confronti Comparis, che parla di una crescita significativa.

"In passato gli istituti finanziari hanno sempre giustificato l'aumento delle commissioni con le difficili condizioni legate al contesto di tassi d'interesse bassi", ricorda l'esperto di Comparis Dirk Renkert, citato in un comunicato odierno. In seguito al significativo rialzo dei tassi guida da parte della Banca nazionale svizzera (Bns), la situazione è però cambiata e ci si sarebbe potuti aspettare un calo dei prezzi: gli istituti non hanno invece permesso alla clientela di beneficiare a sua volta dei tassi più elevati.

Le banche non solo guadagnano ritardando l'incremento degli interessi di risparmio, ma stanno anche aumentando le commissioni bancarie, riassume lo specialista.

Comparis calcola a scadenza mensile l'inflazione percepita, cioè quella che tiene conto esclusivamente dell'andamento dei prezzi dei beni consumati regolarmente dalla popolazione, come generi alimentari, medicamenti o vestiti, rimuovendo i fattori che – in generale, al momento è diverso – sono di contenimento dell'inflazione, come gli affitti o i beni durevoli. Il dato si è attestato al +1,6% (su base annua) in agosto, in questo caso perfettamente in linea con il rincaro ufficiale (indice dei prezzi al consumo, Ipc) che viene misurato dall'Ufficio federale di statistica (Ust).

Nel confronto con luglio i prezzi nel paniere svizzero di Comparis sono però diminuiti dello 0,5%, a fronte del dato Ipc di +0,2%. Già nel mese precedente i costi per i beni di uso quotidiano erano scesi dello 0,1% (Ipc: -0,1%). Fra le contrazioni più significative spiccano i trasporti aerei (-6,9%) e il settore paralberghiero, che include case di vacanza e campeggi (-3,7%). "Questa diminuzione dei prezzi è dovuta agli effetti stagionali", spiega Renkert. "Dopo il coronavirus, infatti, erano aumentati perché i consumatori hanno ricominciato a viaggiare. Ora a trarre vantaggio sono soprattutto i passeggeri aerei che optano per offerte dell'ultimo minuto e quelli con maggiore flessibilità".

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