Svizzera

Dopo il carovita, anche il caro-pacchi e il caro-lettere

La Posta aumenterà le tariffe dal 1° gennaio 2024: una spedizione con posta A o B costerà 10 centesimi in più, un franco e cinquanta in più per i pacchi

In sintesi:
  • Il rincaro motivato con il calo dell'invio di lettere e dei versamenti allo sportello e con i maggiori costi dell'energia e l'inflazione
  • Il compromesso con Mister prezzi ha garantito aumenti più contenuti rispetto al previsto
Con il pacco ‘partiranno’ anche 1 franco e 50 in più
(Keystone)
6 luglio 2023
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Anche la Posta non sfugge ai rincari: dal 1° gennaio 2024 inviare una lettera o un pacco, infatti, costerà di più. Lo comunica il Gigante giallo dopo l'accordo raggiunto con il Sorvegliante dei prezzi.

In dettaglio, una lettera della Posta A in formato standard costerà 1,20 franchi (attualmente 1,10 franchi) e una lettera della Posta B costerà 1 franco (attualmente 90 centesimi). Un pacco Economy fino a 2 kg costerà 8,50 franchi (attualmente 7 franchi), un pacco Priority 10,50 franchi (attualmente 9 franchi). In aumento anche le raccomandate. L’accordo tra la Posta e il Sorvegliante dei prezzi prevede ulteriori misure tariffarie oltre che ampliamenti dell’offerta.

Secondo il Sorvegliante dei prezzi, il Gigante giallo avrebbe voluto aumentare ancor di più le tariffe: da 1,10 a 1,40 franchi quelle delle lettere di Posta A e da 0,90 franchi a 1,10 per la Posta B. Meierhans è quindi riuscito a "frenare in modo significativo le richieste" della Posta.

A seguito delle trattative gli aumenti di prezzo, che hanno una validità di due anni, sono stati inferiori di circa 70 milioni rispetto alle intenzioni iniziali del Gigante giallo, stando a "Mister prezzi".

Secondo la Posta, tali aumenti sono imprescindibili: da un lato, a causa del persistente calo dei volumi delle lettere (-1/3 nell'ultimo decennio) e delle operazioni allo sportello (-15% solo nel 2022). Dall'altro, per via dell'attuale tasso d'inflazione che ha determinato un notevole incremento dei costi legati a energia, trasporti, materiale e salari, costi di cui l'azienda si fa carico nell'anno in corso.

"Non possiamo più continuare a sostenerli da soli, ecco perché queste misure tariffarie sono assolutamente necessarie", afferma il direttore generale della Posta Roberto Cirillo, citato nella nota.

Il Gigante giallo sostiene tuttavia di trasferire alla clientela solo una parte di questi costi supplementari. Nonostante le misure tariffarie, la Posta continuerà ad accollarsene una fetta consistente, si legge ancora nel comunicato.

L'intesa trovata con il Sorvegliante dei prezzi non riuscirà infatti a controbilanciare interamente l'aumento dei costi e il futuro calo delle lettere e delle operazioni allo sportello. "Per questo dovremo tirare ancor più la cinghia", afferma Cirillo, citato nella nota.

In concreto, la Posta dovrà aumentare la propria efficienza, spingendosi oltre l'obiettivo di risparmio prefissato di 300 milioni di franchi entro il 2030. "La nostra priorità è di mantenere la qualità dell'azienda in tutte le regioni del Paese, nonostante le misure di efficienza", aggiunge il Ceo della Posta.

L'anno scorso l'ex regia federale ha realizzato un utile consolidato di 295 milioni di franchi, in flessione di 157 milioni di franchi rispetto al 2021. Le conseguenze congiunturali della guerra in Ucraina, la politica dei tassi d'interesse e i costi extra legati all'inflazione sono all'origine del calo, secondo il Gigante giallo.

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