Il controverso comico francese minimizza le azioni dell’islamologo, asserendo che con lui la presunta vittima non avrebbe mai parlato di violenze
"One-night stand", una scappatella di una notte. Secondo il controverso comico francese Dieudonné – comparso di fronte ai giudici del Tribunale penale di Ginevra come testimone nel processo a carico di Tariq Ramadan – si sarebbe espressa così, parlando con lui, la donna che ora accusa l’islamologo di violenza carnale e coazione sessuale. E che in aula ha invece ribadito: quella notte di ottobre del 2008, in una stanza d’albergo ginevrina, non ebbe luogo un rapporto consensuale bensì uno stupro.
Ramadan l'avrebbe aiutata a portare in camera un ferro e un'asse da stiro, ma "una volta lì, ho notato che la sua espressione facciale era cambiata". L'avrebbe poi spinta sul letto, si sarebbe seduto su di lei, le avrebbe dato un pugno in faccia e l'avrebbe violentata mentre aveva le mestruazioni. Inizialmente lei avrebbe opposto resistenza agli attacchi dell’uomo e poi avrebbe cercato un dialogo. La cinquantenne ha dichiarato di aver temuto di morire per il numero di colpi e schiaffi che Ramadan le aveva inferto, più che per la loro forza, e di avere sofferto una commozione cerebrale.
La donna ha inoltre definito false le dichiarazioni del comico Dieudonné, che ha detto di avere parlato con lei dopo un suo spettacolo in Svizzera. Insieme al suo entourage avrebbe “appreso con stupore” che la donna conosceva il Ramadan, ha detto Dieudonné. Interrogata da un tecnico, la donna avrebbe parlato di un "coup du soir", ha proseguito il comico. "Non si è mai parlato di violenza". Dieudonné è stato chiamato a testimoniare dagli avvocati di Ramadan dopo aver ricevuto una lettera anonima, in cui si leggeva appunto che sarebbe stato informato della relazione direttamente dalla donna.
Il 60enne Ramadan nega le accuse e dice di essere lui la vittima e non il predatore, e ricorda che l'incontro ha avuto luogo dopo che la sua accusatrice l’aveva definito in alcuni messaggi sexy e attraente.
Ramadan potrebbe essere processato anche in Francia, dove altre quattro donne lo accusano di stupro.